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Nubi di ieri sul nostro domani odierno

Scritto da il 30/12/2024

Che questa fosse una stagione un po’ particolare in fondo non è una sorpresa. Clima tossico, contestazioni, pozzi avvelenati, infortuni a iosa, 3 gol subiti nei primi venti minuti di campionato, cambi societari e sportivi. Mancava giusto l’invasione delle cavallette. Con queste premesse probabilmente altro che Faroni: non sarebbe bastato Elon Musk a invertire la rotta, neanche con l’uso dell’intelligenza artificiale.

Io continuo a pensare che a giocatori non saremmo messi nemmeno malissimo (se compariamo la nostra rosa con quella di altre squadre che ci stanno davanti), ma non sono sicuro di avere ragione. Spesso reputiamo i nostri giocatori “scarsi”, ma non ci rendiamo conto che il livello del calcio è sceso parecchio negli ultimi anni e che non possiamo giudicare i giocatori con le lenti che avevamo negli anni d’oro della serie A o della serie B. Un giovane Sarri ci diceva quindici anni fa che avremmo dovuto accettare la categoria, e il tempo ha dimostrato che il mister non era un coglione, e che magari chi lo impiccava a quella frase non era molto furbo, diciamo.

A proposito di allenatori: ho accolto con favore il cambio tecnico, l’arrivo di Zauli al posto di Formisano, anche se avrei preso un allenatore solito a giocare con la difesa a 3. Essendo convinto che i giocatori potessero dare di più di quello che facevano, pensavo che la media punti sarebbe potuta salire. Non da promozione, ma da piazzamento decente per i playoff, ecco. Al momento, però, questo non è accaduto. E l’intervista di domenica del nostro ex allenatore Formisano mi ha messo una pulce nell’orecchio, quando ha detto che la società (ma chi, della società?) gli ha caldamente consigliato di giocare a 4 dietro nella partita che ha poi portato al suo esonero.

Zauli ha schierato in questo periodo la squadra con un 4-2-3-1 che a mio avviso non ha valorizzato i valori tecnici del Perugia. Amoran e Plaia sono giovani, ed hanno dimostrato che in una difesa a 3 con uno più esperto il loro rendimento cresce molto. Lasciarli giocare a 2, spesso presi di infilata, ne espone invece i limiti. E’ vero che Angella ne ha saltate molte per infortunio, senza contare i lungodegenti, ma Giraudo, Leo e Mezzoni possono giocare in una difesa a 3 senza problemi, e se vi ricordate il Mezzoni dello scorso anno, da braccetto di difesa, rendeva anche più che da terzino. Una difesa a 3 permetterebbe di avere esterni più alti e quindi più propositivi in fase di attacco, e tra Cisco, Lisi e Bacchin puoi scegliere due opzioni molto convincenti, senza contare che in quei ruoli puoi farci giocare opzioni più conservative, coi terzini in rosa.

Ad oggi i due centrocampisti sembrano un po’ lasciati a loro stessi, con giusto Di Maggio quando fa il trequartista ad aiutare un po’ a legare centrocampo ed attacco. Il paradosso vero è che dei 3 dietro la punta, le due ali… non sono ali, bensì un esterno basso (Lisi) e una seconda punta (Matos) che ha fatto anche l’ala in passato, ma che sconta problemi fisici importanti che ne hanno spento l’esplosività. Montevago, dal canto suo, riesce a crearsi gli spazi necessari e mostra buone doti da play avanzato e finalizzatore, ma non può essere usato solo per scarico e tiro, e credo che anche lui si gioverebbe di un calciatore vicino a lui, e peraltro con Seghetti per caratteristiche si integrano davvero bene.

Penso che “aggiustare” la squadra a gennaio per il 4-2-3-1 a mio avviso sia più difficile che farlo per un ipotetico 3-4-1-2, ma che a mercato aperto tutto si può fare, e che sia l’uno o l’altro modulo, o un altro ancora, spero si risolvano quelle situazioni (gli equivoci tattici, come dicono quelli bravi) che si trascinano da mesi senza una vera risposta. Meluso avrà un lavoraccio da fare, ma ha l’esperienza e il curriculum per affrontarlo nel migliore dei modi.

Capitolo società. Le diatribe tra Santopadre e Faroni spero possano terminare in una limatura delle cifre, che peraltro non mi pare nemmeno una breaking news in contesti di compravendita. Faroni è passato, a giorni alterni, da gran liberador a prestanome di Santopadre, da magnate a squattrinato e dico onestamente che fossi io il Presidente del Perugia, se “cacciassi io i guadrini”, penso che durerei due giorni a leggere le illazioni scritte, specialmente sui social, prima di mandare tutti al diavolo. Se devo dirla oxfordianamente inviterei coloro i quali contribuiscono, in buona fede o meno, a rendere ancora più schizofrenico l’ambiente a darsi al gioco delle bocce, al tango, all’origami o alla raccolta del platano, a scelta.

Poi oh, anche io a quasi cinquant’anni mi incazzo perché perdere a Pineto, a Sassari o coi “fjoli” del Milan mi manda in tilt il sistema nervoso, e però questi fanno la nostra stessa categoria, con diverse scorie mentali in meno. E qui c’è un working in progress, una società che si sta ricostruendo. Alcuni passi li abbiamo già visti, altri speriamo vengano nei prossimi mesi. E speriamo che (cit. Elio e le Storie Tese) le nubi di oggi e di ieri lascino il posto ad un domani odierno migliore.

Cosa chiedo quindi al 2025?

Che la società si strutturi sempre meglio e renda il Perugia una società che aiuta i giocatori a migliorare, creando così valore per sé stessa, che a parte i “freghini” un giocatore che migliora venendo a Perugia sta diventando un evento che si verifica sempre più raramente, ancora un po’ e fa quasi prima a ripassare la cometa di Halley. Cito il caso di Sylla, che al suo arrivo aveva messo in fila belle prestazioni e che quest’anno non sta in piedi.

Che si segua un progetto tecnico certo. La nostra rosa è fatta in un certo modo, ma probabilmente dopo gennaio avrà caratteristiche diverse. Ecco, spero che le caratteristiche dei giocatori che arriveranno saranno funzionali al progetto tattico che si vorrà portare avanti in un medio lungo termine, sennò facciamo come quando l’Uragano Gaucci esonerò il mio amato Galeone ed affidò la squadra, adatta ai dettami di gioco del Profeta, a Nevio Scala, che aveva un impianto di gioco pressoché antitetico.

Che i giocatori in rosa sposino il progetto, per amore o convenienza manco mi interessa, perché poi alla fine dobbiamo anche dirci che a parità di motivazioni non penso possiamo pensare di avere una rosa più scarsa di quella di una Pianese o di un Pineto. Vanno valorizzati i ragazzi quando sono pronti e gli vanno però affiancati elementi abili ed arruolabili per farli risaltare. Gennaio sarà importante, ma occhio a non prendere fregature che poi rischi di portarti dietro per anni come zavorre.

Che l’ambiente metta da parte personalismi ogni giorno più stucchevoli e concorra a creare un clima che permetta alla società di costruire.

Che il nuovo stadio mano a mano si materializzi e torni a essere casa, e non luogo di incazzatura.

Che il 2025 sia gentile con tutti noi, che quelli precedenti è da un po’ che sono stati discretamente stronzi.

Buon 2025, fratelli grifoni!

Federico Basili

Scritto da
il 30/12/2024.
Registrato sotto PERUGIA CALCIO, Primo Piano.

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