Nicastro la tocca piano
Scritto da Federico Basigli il 09/11/2016
Quando Condor Nicastro ha capito che DiCarmine avrebbe fatto quel movimento ha guadagnato quella frazione di secondo che gli ha permesso di arrivare in anticipo sul difensore e di scagliare il pallone in fondo alla rete pisana. A proposito di provare in settimana le soluzioni offensive, l’impressione di quell’azione è stata proprio quella di una esercitazione venuta a buon fine. Chapeau.
Game, set, match e riassestamento della Torre con cui qualche conto … pendente … c’era, sai com’è, quel 2 giugno e Favasuli… robbetta.
Il Grifo chiude il ciclo di incontri ravvicinati con due colpi esterni contro parte del suo passato, ed ora tra Pisa e Trapani ci sono 8 giorni per rifiatare e per fare un check up sullo stato fisico della squadra con la tranquillità e l’entusiasmo di aver incamerato buoni punti per stare all’avanguardia della classifica, in piena zona playoff e quasi a metà del cammino che porta alla fatidica quota 50, primo obiettivo di ogni singolo campionato di B.
Trapani in questo senso diventa, domenica, la peggior partita che ci potesse capitare. Sconfitta in casa dal Vicenza con tanto di rigore gettato alle ortiche sul finire della partita, la squadra di Cosmi deve fronteggiare quella sorta di crisi di rigetto nata dopo lo spareggio perso contro il Pescara nel giugno scorso. Come Icaro che troppo vicino al sole sciolse le sue ali di cera (vabbeh) così i siciliani sembrano aver dato per scontate troppe cose, incluso il fatto che quella rosa potesse garantire stabilità ai piani alti della cadetteria quando i risultati nascevano invece (anche) da voglia di arrivare e di rivincita che sono caratteristiche non replicabili all’infinito (vedi comparazione tra Leicester di anno scorso e Leicester di quest’anno, per esempio).
A ciò si sono sommate due-tre defezioni nel reparto difensivo (Nicolas, il “nostro” Scognamiglio, Perticone) sostituite in maniera ampiamente rivedibile specialmente nel portiere, a guardare le immagini dei gol presi.
Non è carinissimo dirlo alla 13esima giornata, concordo, ma al Curi probabilmente il Trapani giocherà per rianimare il suo campionato. Che di partite ce ne sono ancora tante, vero, ma – se vi piacciono le proiezioni – dopo domenica saremo ad un terzo esatto del cammino. E’ altresì giusto notare che dopo la sosta invernale inizia sempre un nuovo campionato, ma è anche vero che se lo cominci dallo scantinato non è semplice venirne fuori.
Penso sia probabilmente questo il discorso che farà Serse ai suoi uomini, un tentativo di chiamata alle armi per tornare quelli dello scorso anno, ed è quindi probabile che domenica possa rivelarsi una battaglia. Ci vorrà testa, ancor più che gambe, ma per ora abbiamo visto sempre in campo un Perugia che ha saputo interpretare vari ruoli, ma sempre un Grifo Pensante, capace di leggere i momenti, quindi c’è da continuare su questa strada.
L’aspetto che più piace dell’attuale Grifo è la padronanza con cui sa attraversare le varie fasi di gioco, giocando bene quando necessario e sapendo al contempo disinnescare le minacce avversarie.
A Pisa si è consumata una partita accorta che ha visto il Perugia passare in vantaggio e gestire la contesa in maniera oculata senza disdegnare il tentativo di assestare il colpo del ko. I toscani sono sembrati volenterosi, ma anche piuttosto limitati sul fronte offensivo (a maggior ragione per l’assenza del loro capocannoniere, Eusepione): non a caso hanno il peggior attacco del campionato e la migliore difesa.
Ancora una volta finisce in copertina il collettivo del Perugia, perché diventa difficile trovare al momento anelli deboli. Una menzione per l’autore del gol è giusto però farla, non tanto per la rete quanto per quello che c’è stato “intorno” al gol.
Il “centravanti laterale” del Grifo sta facendo un po’ quello che fece Eto’o all’Inter l’anno del triplete: essere decisivo sia da attaccante che da terzino.
Come detto, infatti, soffermarsi sulla sola presenza nel tabellino dei marcatori è un’ingiustizia verso Nicastro. Il lavoro svolto in fase di copertura merita una menzione particolare, a maggior ragione per un attaccante. La sua fisicità sulle palle alte, con una capacità di stacco davvero eccezionale, gli permette inoltre di far suoi anche i lanci meno precisi. Il fatto che sia rientrato così forte dopo un infortunio, mettendo subito in chiaro le sue potenzialità, è una ulteriore nota di merito.
Dopodiché segna e fa segnare.
L’impressione è che Nicastro sia attirato dall’area di rigore come l’orso dal miele, ma il fatto che debba partire da lontano e/o dalla fascia non sembra fermarlo, anzi, sembra stimolarne gli appetiti e non a caso quando è capitata la palla giusta Nicastro ha tirato contro la porta del Pisa un classico scaldabagno, che l’unico commento che mi è venuto fuori, ancora prima dell’essenziale “Gol!!!”, è stato quello classico dell’Ispettore Coliandro:
(un pensiero al povero Ujkani che su quel bolide ha visto la morte in faccia)
Quello che piace del Grifo è proprio la capacità di essere squadra, la voglia e l’impegno dei giocatori di aiutarsi l’un l’altro per coprire le difficoltà che nel corso della partita fatalmente emergono. Ogni componente del Grifo sta svolgendo al meglio il suo ruolo ed in campo i giocatori riescono a muoversi in maniera armonica. In un campionato livellato, con squadre che comunque presentano valori tecnici o atletici non inferiori ai nostri, la capacità di essere squadra, e squadra pensante, può diventare il nostro vero valore aggiunto. Da coltivare e far crescere con la passione che tutti noi, dal Presidente in giù, abbiamo per il Grifo.
Forza Norcia!
Federico Basigli – TifoGrifo.com