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Nel giorno di Ilario, il Grifo affonda gli artigli e riporta in parità i conti nella storia della straregionale

Scritto da il 19/02/2023

Il Grifo affonda gli artigli sulla Ternana nel derby n. 111 dell’Umbria, il 97° in gare ufficiali. Il 3-0 rifilato ai rossoverdi nella sentitissima sfida di campanile non ha appelli, malgrado un primo tempo in cui gli ospiti hanno messo in campo la loro maggior qualità di palleggio, rispetto ad un Perugia più frenetico, per lo più propenso a saltare la mediana per affidarsi a lanci lunghi verso le punte, i centrocampisti o gli esterni avanzati, tra cui indubbiamente Santoro e Lisi in stato di grazia.

Aver tenuto botta, grazie anche ad un ritrovato Angella, nella prima mezz’ora ha comunque consentito ai padroni di casa di riorganizzarsi per cominciare a fornire palloni maggiormente giocabili ai due attaccanti, in particolare Di Carmine, protagonista già nel finale di primo tempo di tre ravvicinate occasioni nitide, sopratutto la prima, dove è stato provvidenziale l’intervento di Iannarilli, abile a togliere la sfera dall’incrocio dei pali con la mano di richiamo. Nella ripresa, il Perugia ha continuato a crescere in intensità trovando il vantaggio con Luperini, al termine di un’azione in mischia nell’area rossoverde, dove l’ex centrocampista del Palermo è stato lesto a colpire il pallone quel tanto che è bastato per spingerlo in rete.

Il raddoppio di Santoro, con un diagonale rasoterra preciso all’angolino, ed il tris di Luperini, a conclusione di una fulminea ripartenza nel finale di gara, hanno mandato in visibilio il Curi, tutto esaurito, per così dire, considerando che solo la Curva Nord può sfruttare la sua intera capienza, mentre la Gradinata è ormai chiusa da un paio di turni, la Curva Sud è aperta solo per gli ospiti e la Tribuna è agibile per circa metà dei suoi posti complessivi.

I fortunati che erano riusciti ad aggiudicarsi il biglietto in settimana, non senza dover affrontare lunghe file ai botteghini, sono stati ampiamente ripagati dai ragazzi di Fabrizio Castori, vero mastermind di una partita molto attesa, come da tradizione, da entrambe le tifoserie per un confronto sempre acceso tra due “mondi” molto diversi tra loro, malgrado la relativa vicinanza geografica.

Considerando le gare ufficiali, i Grifoni riportano così in parità il conto delle vittorie – 31 a testa – tornando a trionfare in una straregionale a ben sei anni di distanza dall’ultimo successo, ottenuto il 12 febbraio 2017 al Liberati con uno splendido gol di tacco di Nicastro al 75′. Prendendo in esame le partite disputate nel capoluogo, l’ultima affermazione biancorossa risaliva invece al 7 marzo 2016, quando un bolide di Prcic dal limite dell’area decise l’incontro all’83’.

Si è chiuso, dunque, un periodo di digiuno senz’altro troppo lungo per i Grifoni. Lo ha ricordato uno stizzito Stefano Bandecchi, patron della Ternana, in un video pubblicato su Instagram nel post-partita: negli ultimi sei confronti, quattro erano stati conquistati dalle Fere e due erano finiti in parità. In una fase indubbiamente complessa per la sua società, che lo stesso imprenditore livornese ha già annunciato di aver messo sul mercato, il Perugia riconquista lo scettro della supremazia regionale, almeno fino alla prossima contesa.

Più nel dettaglio, per ritrovare una vittoria così netta dobbiamo addirittura tornare indietro di diciotto anni, al 9 aprile 2005, quando la squadra allora allenata da Stefano Colantuono calò il poker, strapazzando letteralmente la compagine di Brini con un inappellabile 4-0, firmato dalla doppietta di Ferreira Pinto, da Delvecchio e Sedivec. Fu quella l’ultima annata a Perugia della Famiglia Gaucci, che aveva allestito una rosa estremamente competitiva per tentare l’immediato ritorno in Serie A. Purtroppo, nel finale di stagione andò tutto storto: i grifoni persero la finale play-off col Torino e poco dopo la società fallì, finendo in Serie C1, tramite il Lodo Petrucci, sotto la guida della nuova compagine dirigenziale guidata da Vincenzo Silvestrini.

Da allora è iniziata una lunga traversata nel deserto per la piazza, costretta a subire un secondo e ben più umiliante fallimento nel 2010, che scaraventò il Perugia tra i dilettanti dopo cinquantuno anni consecutivi di professionismo. Prima come socio e poi come amministratore unico, Massimiliano Santopadre è ormai da un decennio stabilmente alla guida del club. Tra alti e bassi, i grifoni hanno riconquistato una presenza più o meno solida nella cadetteria.

Quest’anno, complice un calciomercato scarno e tardivo, la stagione era cominciata malissimo ma da circa tre mesi a questa parte, specie per merito del lavoro di Castori e del suo staff, la squadra sta ritrovando gioco e punti fondamentali per evitare la terribile prospettiva di una seconda retrocessione in Serie C in appena quattro campionati. In questo senso, la vittoria di ieri darà una grossa mano allo spogliatoio per proseguire la marcia in un cammino che vede la formazione biancorossa in grande spolvero. Nelle ultime 12 partite, infatti, i Grifoni hanno conquistato la bellezza di 21 punti, tenendo una media da alta classifica (1,75), tanto da abbandonare l’ultimo posto sino a mettersi alle spalle, per il momento, ben sei dirette concorrenti alla salvezza.

Destino o casualità, a seconda dei punti di vista, la squadra ha costruito il trionfo di ieri nella ripresa, quando ormai sugli spalti e negli spogliatoi era arrivata praticamente a tutti la notizia della scomparsa di Ilario Castagner, goleador biancorosso nei primi anni Sessanta e allenatore del Perugia nella decade successiva quando, dopo aver centrato la prima storica promozione in Serie A nel 1975, la squadra sfiorò lo scudetto nel 1978-’79, finendo il campionato seconda alle spalle del Milan senza mai perdere una partita: un record eguagliato, molti anni dopo, soltanto dagli stessi rossoneri e dalla Juventus.

Quel Perugia dei Miracoli, come lo ribattezzò la stampa italiana dell’epoca, sta purtroppo perdendo alcuni dei suoi grandi protagonisti: tra gli Imbattibili, ci avevano già lasciato Antonio Ceccarini nel 2015 e Pierluigi Frosio appena un anno fa. Ieri, ad 82 anni, proprio durante la straregionale, se n’è andato anche il loro Mister, uomo d’altri tempi, in tutti i sensi: un veneto mite, elegante, signorile e composto ma anche passionale ed autentico amante del suo lavoro, del suo Perugia e di Perugia, dove si era sposato e stabilito da decenni, tanto da tornare per ben due volte a sedere su quella panchina, sempre da protagonista, capace di centrare altre due promozioni, una in B nel 1993-’94 e l’altra in A nel 1997-’98. Questo 3-0 è tutto per lui.

Andrea Fais per TifoGrifo.com

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