Movimento lento
Scritto da Redazione il 08/10/2015L’hamburger con le patatine era buono, ed anche la birra bianca non fermentata. Sì lo ammetto, ero al pub a vedere il Grifo e come disamina non è molto tecnica, ma in diverse fasi la partita è stata un po’ così. Aggiungete il lampione che ferma la partita per sette minuti all’inizio del primo tempo, ed ecco che forse l’incipit proprio così fuori di testa non lo è!
Seriamente, in sintesi: il Perugia torna dalla Sicilia con un punto che muove la classifica, il Trapani dà continuità ai risultati; per entrambe, il gioco non è stato malvagio e forse qualche pensierino ai tre punti mancati rimane.
A prima vista, i rimpianti sono più per i siciliani: un goal annullato dell’ex Scognamiglio che probabilmente non era valido (blocchi illegali, mi ricorda quando giocavo a basket) ma che se lo avessero annullato a noi mi sarebbe sembrato validissimo, una traversa di Coronado presa da casa sua, un palo di Ciaramitaro che, solo davanti alla porta, non se la sente di lasciare solo Correa della Samp nella sagra del gol mangiato e qualche altra mezza occasione a spaglio (come Eramo allo scadere che non riesce a deviare in porta per pochi centimetri).
Però, se i fatti sono fatti (e non …), non si può far finta di non vedere che l’unico goal regolare realizzato sarebbe stato umbro: al 60esimo Della Rocca si vede annullare la rete del vantaggio per una presunta (non poco “presunta”) spinta, sempre che l’arbitro si riferisse a quello e non a qualche altra illusione ottica.
Ed eccoci quindi al solito quesito, che si poneva già dopo il match dominato contro il Cesena: i grifoni possono essere contenti di quanto di buono fatto (sicuramente meglio contro il Cesena, ma anche a Trapani, se guardiamo la “pinta mezza piena”, fase difensiva buona e promettente esordio di Zapata, anche se purtroppo un po’ lontano dalla porta) nel corso delle due partite… o pesano di più i 4 punti lasciati per strada?
Guardando alla classifica che recita un modesto 6, con due perse, tre pareggi e una sola vinta, è difficile non trovarsi a recriminare: vero, siamo solo all’inizio; verissimo, il campionato di serie B è lungo; arcivero, il Perugia sta dimostrando un gioco e delle capacità (individuali e di squadra) che lasciano presagire la possibilità di una crescita che potrebbe dare vita a qualcosa di buono. La sintesi, però, è che se è vero che conta stare nella pancia del gruppo fino a gennaio- febbraio, e poi si vede quel che succede, è altrettanto chiaro che non siamo tanto nella pancia, al momento, ma un po’ più giù… tipo in zona culo (scusate il francesismo), e non è una gran bella ubicazione.
Detto ciò, proprio perché il campionato di B è lungo e complesso, non val tanto la pena di piangere su ciò che è stato quanto pensare fin da ora a concretizzare di più quello che si mette in campo: sappiamo che la B è un campionato che spesso rifugge da ogni logica, e così la promozione in Serie A la guadagna il Carpi dell’anno scorso, con una cavalcata che definire trionfale appare riduttivo, ma anche il Cesena di due anni fa, a rischio fallimento ad inizio campionato ma che poi, punto su punto, ha costruito l’ascesa attraverso i play-off. Allo stesso modo alcune squadre trovano difficoltà quando leggendo la rosa diresti che dovrebbero stare nelle zone alte della classifica. È la B, un campionato in cui non puoi dare nulla per scontato.
Forse il Perugia di oggi non fa pensieri così ambiziosi come quelli di promozione, e sicuramente ogni stagione di cadetteria- a meno che non fai come il Cagliari di quest’anno che razzia il mercato- è bene dividerla per step, ed il primo, immancabilmente, è quella quota 50 che determina la salvezza, salvo poi alzare l’asticella, se si può… ma è senz’altro giunto il momento di monetizzare gli sforzi. Perché tra un mese non si abbia a recriminare su quei punti lasciati al Cesena o dimenticati a Trapani.
E perché, già da domenica, con l’Entella, vorrei il pasto completo, i tre punti che non sono mai scontati ma che cominciano ad essere necessari. Spero, lo dico per chiudere, in una rete del bomber Cazzimma Ardemagni, che ha dimostrato coi fatti il suo attaccamento alla maglia e che si fa in quattro per la squadra.
Cazzimma, te lo dico col cuore, che tu ti sbatta e ce la metta tutta è evidente. Ancora dobbiamo migliorare (di molto) la fase offensiva, e quindi purtroppo le occasioni sono davvero poche, anche perché le ali al momento sono a mezzo servizio (Binho, Spinazzola) o esordienti (Drolè e Zapata) ed il baricentro, in trasferta, davvero troppo basso. Tieni anche conto che negli anni delle promozioni in A del Cesena (2010, 2013) il capocannoniere ha segnato meno di 10 reti. Ma i bianconeri sono andati in A, ed è finita in gloria per tutti. Tieni conto di tutte queste cose, non ti disperare, gioca per la squadra e… TRAFIGGI L’ENTELLA!
Sipario!
Federico Basigli – TifoGrifo.com