Milan Futuro-Perugia 0-0. Grifo, solo un pari con la penultima: personalità e atteggiamento carenti.
Scritto da Redazione il 08/03/2025Una modestia tecnica imbarazzante, un atteggiamento senza coraggio, una partita tra le più insignificanti della storia del Perugia. Il Grifo, senza più l’assillo della classifica complice la penalizzazione della Lucchese, era atteso ad una partita sul campo di una delle squadre più in difficoltà per rilanciare qualche ambizione, ma i grifoni si impantanano miseramente nei propri limiti. Limiti tecnici, ormai noti, e limiti, anche peggiori, di personalità, anche questi acclarati. Anche Cangelosi, che aveva giustamente definito questa partita come la più importante, deve prendere atto che ha a disposizione, al netto delle sempre tante assenze, una banda di ragazzi complessivamente senza nerbo. Oltre che una rosa senza attaccanti: assente Montevago, non c’era in campo nessuna prima punta di ruolo. In panchina ce ne era una, Marconi, ma Cangelosi, pur effettuando cinque cambi, lo ha ignorato. Segno che anche per lui, come già per Formisano e Zauli, il ragazzo non è ancora pronto. Il 4/3/3 iniziale non convince e nel primo tempo è il Milan che ha le occasioni migliori, la migliore sventata da un salvataggio sulla linea di porta di Dell’Orco. Il Perugia subisce il pressing degli avversari e non costruisce praticamente nulla. Il centrocampo a tre scompare tra le maglie dei cinque milanisti e Joselito è praticamente inesistente. Nella ripresa, dopo i cambi, il Perugia si mette a cinque e qualcosina in più si vede. Kanoute va due volte alla conclusione, in una circostanza un difensore respinge sulla linea a portiere già superato. Anche Yabre, appena entrato, non riesce a segnare a due passi dalla porta su cross di Kanoute. Ma è un fuoco di paglia che dura una decina di minuti. Poi tutto ripiomba nell’insignificanza e nella modestia. Fino ad uno zero a zero che è la cifra che più si attaglia non solo a quanto fin qui fatto dal Grifo, ma anche a quanto ragionevolmente ci si può aspettare da questo gruppo da qui alla fine del torneo. Alla società una domanda: passi che il mercato non ha risolto il nodo dell’attacco, ma sembra necessaria una presenza più immanente dei dirigenti tra i giocatori, che forse potrebbe indurre i grifoni ad un atteggiamento più intraprendente e responsabile.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia