Marco Amelia : “ il Curi è uno stadio bello che si vive per l’atmosfera, per la tifoseria e questo è stimolante per un giocatore”
Scritto da Erika Cesari il 10/02/2015Un’altra ventata d’aria fresca arriva a Perugia dopo un po’ di giorni tortuosi visto l’andamento della squadra in questo scorcio di girone di ritorno, il presidente Santopadre sfodera un asso nella manica, si tratta di Amelia, il portiere ex Milan, che con la sua esperienza e capacità potrà dare un grande aiuto alla squadra e soprattutto più certezze fra i pali. Ai microfoni della sala stampa del Curi, Amelia spiega la motivazione che lo ha spinto a scegliere Perugia, il portiere infatti ha avuto più di una richiesta da parte di molti club stranieri, ma alla fine ha preferito vestire la maglia biancorossa “ho valutato diverse possibilità, le prime quelle di andare all’estero e poi situazioni casuali come questa, un incontro con il presidente con il quale si è parlato del più e del meno e soprattutto il fatto che Perugia è una realtà importante, da serie A – aggiunge – perché negli ultimi anni ha avuto difficoltà extracalcio e da qualche anno a questa parte sta tornando a grandi livelli, quindi sono qui per aiutare questa la società nella crescita, per mettere basi solide”, parla anche della sua condizione fisica “io non ho mai smesso di allenarmi – dice – ho fatto il ritiro e gli allenamenti settimanali fino a qualche giorno fa, mi sono tenuto al top allenandomi coi miei amici nella mia società”; Marco Amelia infatti possiede una società nel suo paese di origine a qualche chilometro da Roma, il suo sogno come da lui sostenuto era quello di costruire una struttura per i giovani, “purtroppo non sono riuscito a portarlo avanti e da li ho deciso di tornare, con grande passione per questo sport …dopo l’incontro con il presidente ho deciso di venire qui”.
Parla anche dei suoi due compagni di squadra Provedel e Koprivec, a proposito dei quali ha detto “sono due ragazzi validi, li ho visti giocare, questa condizione in classifica li ha messi in difficoltà”, poi torna alla sua situazione “quello che manca ad un portiere dopo l’inattività è il campo, io sono più che allenato a questo perché ho fatto gli ultimi quattro anni con l’incognita del giocare o no – spiega – perché mi capitava magari di giocare all’ultimo partite importanti di Champions dopo mesi di non partite”.
Riferendosi a Perugia dice “è una realtà grande che segue questa squadra con una passione da serie A – e riferendosi ai problemi e alle indiscrezioni degli ultimi giorni dice – è normale che escono fuori situazioni magari sull’allenatore – facendo anche l’esempio della Roma – il nostro allenatore ha le spalle larghe per mettere da parte queste situazioni … non credo che si possa parlare di ultima spiaggia, il presidente da quello che ho visto ha stima dell’allenatore”.
L’accordo per la sua permanenza è fino a giugno, per il momento pensa solo a Perugia e riguardo i compagni di squadra dice “ne conoscevo tanti, molti giovani li seguivo, Fossati e Baldan scuola Milan li ho visti crescere – afferma – la squadra è buona, ha qualità importanti, la squadra è completa, in questi momenti ha pagato di inesperienza, ho visto la partita di sabato scorso e il primo tempo sembrava una partita abbordabile poi il secondo tempo gestito meno bene”, a riguardo la classifica “è normale che vedi la classifica e dici sei li sotto, io personalmente vedo la classifica e dico che c’è la possibilità di essere li sopra, anche perché la classifica è corta e ci sono le potenzialità per farlo”.
In fine parla dei suoi ricordi al Curi “sono stato qui da ragazzino – afferma – quando ero portiere della Roma, vincemmo lo scudetto, pareggiammo 0 a 0, mi ricorda un grande entusiasmo, uno stadio pieno , qui è passata tanta storia di calcio, il Curi è uno stadio bello che si vive per l’atmosfera, la tifoseria e questo è stimolante per un giocatore”.
Insomma un Amelia pieno di grinta, tanta voglia di giocare e tante motivazioni, un portiere blasonato e con un grande passato alle spalle, che non può che accrescere l’efficienza di una squadra che ha tante potenzialità ma forse ha perso un po’ la bussola, in un momento poco semplice, per società, tifosi e soprattutto staff tecnico, e allora al Grifo non resta che rialzare la testa e riaprire le ali, per poter volare alto come solo lui sa fare.
Erika Cesari – TifoGrifo Web Radio Tv Perugia