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Luci ed ombre sul cammino del Perugia

Scritto da il 07/01/2015

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29 punti in 21 partite, decimo posto in classifica, a soli 5 punti dalla promozione diretta in serie A, 22 gol segnati ed altrettanti subiti, con 6 vittorie, 11 pareggi e 4 sconfitte. Sono questi, i dati del girone d’andata del Perugia. Che giudizio si può dare: positivo, negativo o “mezza roba” come avrebbe detto mia suocera? Ragioniamo. Ho sentito spesso dire che il giudizio dipende dagli obiettivi che si è data la società alla vigilia del campionato. Non credo che sia questo il criterio corretto per consentire una valutazione di quello che ha fatto il Perugia in questa prima parte del campionato di serie B. Ritengo, invece, che bisogna considerare le prestazioni, oltre che i risultati, naturalmente, ma inseriti nel contesto, ciò significa tenere conto, considerare la forza delle avversarie dei Grifoni. Una squadra che partecipa ad una competizione non può essere considerata forte, e vincente, in assoluto, a prescindere dagli avversari. Ciò senza il bisogno di scomodare la relatività di Albert Einstein. Se, dunque, il criterio è questo non c’è alcun dubbio che il Perugia, seppure da matricola, abbia affrontato il campionato con sorprendente autorevolezza mostrata in molte partite ed è stata comunque, se si escludono quattro, cinque incontri, sempre competitiva. E quando non è stata all’altezza della situazione – è una notazione importante – non è stato per meriti eccezionali dell’avversario (escluso Carpi) ma per demerito dei Grifoni, per alcuni evidenti errori dei singoli e di qualche “interpretazione”o “lettura” non impeccabile sotto il profilo tecnico-tattico. Tutte cose peraltro normalissime in un campionato difficile e straordinariamente equilibrato come si evince dando uno sguardo alla classifica. E allora – è lecito chiedersi a questo punto – perché il Perugia non ha tutti i punti che avrebbe meritato? E che lo avrebbero collocato ai vertici della classifica? In alcune partite ha giocato male, ma questo – l’ho già detto – è del tutto normale. Certo, c’è chi sa fare di meglio come il Real Madrid di Carletto Ancelotti, che ha vinto 22 partite di seguito, con un terrificante 3,68 gol a partita, eppure alla 23 esima gara, anche lo squadrone spagnolo, è stato costretto ad arrendersi, sconfitto, mi pare anche in casa. Ma si tratta di eccezioni, naturalmente. Tornando al Perugia c’è da rilevare che ha avuto due periodi assai favorevoli. Nel primo tutta la squadra ha girato a meraviglia, trascinata da due esterni dal rendimento straordinario: Del Prete e Crescenzi. Poi, per ragioni diverse, c’è stato un calo di questi due calciatori e tutto il gioco ne ha risentito, tanti pareggi e qualche sconfitta. Negli ultimi tempi, quando sono entrati in pianta stabile Fossati, Nicco e soprattutto Lanzafame, i grifoni sono tornati a buoni livelli, (fatta eccezione per il naufragio di Carpi), pur lasciando per strada, banalmente, punti preziosi. Basti ricordare due vittorie, nette e meritatissime, a Trapani e contro il Pescara, sfumate quando ormai stavano andando in onda i titoli di coda, hanno lasciato l’amaro in bocca un po’a tutti. E’ successo, probabilmente, perché i biancorossi non hanno saputo tenere fino in fondo la necessaria concentrazione. E, adesso, come si presenta il girone di ritorno, che inizia con l’insidiosissima trasferta a Bologna, il 19 gennaio, nel posticipo della prima giornata? Sarà difficilissimo e combattuto, ma i risultati dipenderanno da molte cose, cominciando dagli effetti, sul Perugia e sulle altre squadre, del calciomercato che durerà fino a tutto gennaio. E che potrà stravolgere gli equilibri già incerti e precari. E’ importante, in primis, vedere cosa farà il Perugia. Tifogrifo, come sempre, vi terrà informati, in tempo reale, delle trattative in corso e della conclusione delle varie operazioni. Per completare l’organico, e renderlo ancora più competitivo, è necessario che il presidente Santopadre faccia qualche altro sacrificio e metta a disposizione di Andrea Camplone, prima di tutto, un attaccante. Ho detto sopra che molti punti sono stati persi negli ultimi minuti, ma questo è successo anche perché gli attaccanti non sono stati in grado di trasformare in gol molte delle azioni create. Quando si domina una partita (Trapani, Pescara..) si deve essere in grado di tramutare in gol la netta superiorità di gioco. Non dico di avere il rendimento dell’attacco del Real Madrid, che ho citato non a caso, ma il Carpi, che veleggia, in splendida solitudine, in vetta alla classifica, ha segnato 39 gol, 17 più del Perugia. Come si vede, e si capisce facilmente, non è affatto un dettaglio. Non mi riferisco, sia ben chiaro, ai titolari, Falcinelli e Parigini, che hanno fatto (seppure, naturalmente, tra alti e bassi) fino in fondo il loro dovere, ma agli attaccanti di supporto o di complemento, come Rabusic e Perea. Credo sia anche necessario un esperto ed affidabile difensore. Basterebbero due acquisti, di buon livello e dal sicuro rendimento, per ritrovare il Perugia tra le squadre che non finiranno il campionato il 22 maggio, ma proseguiranno oltre, per appassionanti spareggi e ambiziosi traguardi.

Fortunato Vinci – TifoGrifo.com

Foto: Fabio Arcangeli

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il 07/01/2015.
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