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Lecce-Perugia 0-0. Grifo domina, ma non segna. Le prospettive ora sono ambiziose.

Scritto da il 08/12/2018

Il Perugia esce da Lecce con molte certezze, ma con un punto solo. Il pari senza reti conferma la tradizione positiva del Grifo in Salento, ma  non rende l’idea di una partita gestita dai grifoni dall’inizio alla fine, per non dire dominata. Il Lecce di Liverani, rivelazione di questa prima parte di campionato, esce ridimensionato dal confronto. Il gioco di Nesta che parte da dietro e postula il possesso palla, disarma i pugliesi dell’arma da loro privilegiata del palleggio. Nonostante le assenze e una difesa schierata con Mazzocchi a destra e Ngawa (tra i miglior in campo) contromano dall’altra parte, El Yamiq centrale accanto a Gyomber, la squadra di Nesta non ha concesso nulla dietro, e questo è un aspetto da sottolineare, viste le fragilità di inizio campionato nella linea arretrata. La squadra di Nesta gioca corta e compatta e la linea verde di metà campo non paga pegno in termini di personalità: Bordin cresce, Kingsley  non si ferma mai, Dragomir prende con autorevolezza per mano la squadra. Davanti, Verre brilla come sempre, Vido fa il suo, pur senza arrivare ai suoi livelli migliori,  mentre Melchiorri, che è sceso in campo in condizioni non ottimali, oggi sbaglia un gol facile, arriva sempre secondo sulle palle, si innervosisce  e trova anche il modo di farsi ammonire. Nel complesso, la prestazione di squadra del Perugia è stata davvero eccellente ed è mancato solo il gol a coronare una supremazia che in certi momenti è sembrata straripante. L’identità del gioco di Nesta è chiara, e chiunque scende in campo se ne fa interprete. La manovra è avvolgente e sempre capace di arrivare alla conclusione pericolosamente. Oggi, poi, il Perugia è anche tornato a non subire gol, senza nemmeno concedere nulla agli attacchi avversari. Accorti e tempisti i difensori, ma bravi anche i centrocampisti e la prima linea a rimanere vicini in fase difensiva, ad aiutarsi reciprocamente per interrompere le linee di passaggi degli avversari e far ripartire l’azione con il palleggio prolungato  alla ricerca degli spazi.  Spazi che oggi, dopo un primo tempo bloccato,  sono stati trovati soprattutto nella ripresa, quando il Lecce, nel tentativo di portarsi avanti, ha concesso di più. Se, alla fine, le occasioni del Perugia sono  state tante, importanti e distribuite in tutto l’arco della partita, vuol dire che il campo ha certificato una prestazione davvero di grande qualità, che lascia aperte prospettive molto interessanti per il futuro. Ma, anche, una mancanza di precisione, probabilmente di cattiveria nello spingere la palla dentro, che deve essere corretta. L’altro elemento di giornata è la conferma della duttilità tattica della formazione biancorossa capace, anche con chi gioca meno, di cambiare assetti e posizioni in corso d’opera. Oggi, poi, a fine gara, era in campo Han, rientrato dopo il lungo infortunio: una freccia  che arricchisce la faretra perugina per il girone di ritorno. Vista la qualità del gioco, della squadra e dei singoli, che viene man mano rivelandosi in un processo di crescita inatteso e che sta bruciando le tappe, sarà ancor più decisivo il mercato. Se Santopadre e Goretti sapranno assestare i colpi giusti, il girone di ritorno potrebbe consacrare il Perugia per ambizioni davvero molto alte.

Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia

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il 08/12/2018.
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