Le emozioni del Grifo raccontate da Enrico Gatti
Scritto da Redazione il 06/05/2014Sono tantissime le emozioni dopo la cavalcata vincente che abbiamo avuto la felicità di vivere insieme in questa fortunata annata.
Fra di esse vi scrivo quelle relative al mio primo pensiero dopo la conquista di questa agognata, sudata ma meritata promozione che fa ritornare il Grifo a volare in alto.
Una partita vissuta come in trance con una tensione spasmodica, attanagliante…
Alla fine, l’urlo liberatorio e l’invasione dello spazio in cui abbiamo sognato per un campionato intero, anzi per quattro campionati interi.
Il primo pensiero, appena vinta questa contesa e cominciando ad assaporare la promozione nella serie superiore, è per mio padre: è lui che mi ha portato per la prima volta allo stadio e mi ha educato all’amore per Perugia e per il Perugia.
Il mio Papà era una persona molto semplice ma fermamente legato a valori essenziali ed etici. E’ una di quelle persone che hanno traversato la vita affrontando problemi economici e risolvendo sempre le cose con la generosità del lavoro.
E’ lui che mi ha iniziato all’amore per la squadra della nostra città, il Perugia, ai tempi in cui andavamo a piedi fino al Santa Giuliana e ci sedevamo in gradinata.
Il nuovo presidente era Lino Spagnoli e l’allenatore Guido Mazzetti. Quando avevo l’età di 11-12 anni seguivamo non solo le partite casalinghe ma anche tutte le trasferte e la mia bandiera sventolava gagliarda e felice: Eros Lolli ci regalò il goal promozione che ci portava in serie B!
Gli anni di D’Attoma furono un sogno per noi e l’imbattibilità sancì la bontà di tutto un sistema che andava dalla presidenza al grande Ilario Castagner allenatore (mio padre si ricordava benissimo di lui come giocatore), dall’intera società e dalla squadra che dava tutto il fiato che aveva in corpo fino agli splendidi tifosi rivestiti di rosso e bianco.
Fino all’ultimo ho condiviso con papà questa passione, e sono felice di averlo portato al Renato Curi finché ho potuto, a pochi mesi dalla sua morte, purtroppo avvenuta in un periodo non felice per i nostri colori. Ho sempre sentito di dovergli un risarcimento, per non avergli potuto regalare un Perugia più in altro nei suoi momenti più difficili…
Anche ora che non abito più a Perugia la passione, che mai è venuta meno, mi fa seguire la squadra regolarmente ogni giorno, anche dall’estero, e, appena terminata la vittoriosa partita col Frosinone che ha finalmente sancito il nostro ritorno in serie B, il mio pensiero è naturalmente volato verso di lui.
Allora, insieme ai suoi nipoti, che sto a mia volta educando all’amore nei confronti del Grifo, sono andato a trovarlo al cimitero e ho lasciato sulla sua tomba la sciarpa della promozione per dirgli: “Papà guarda, ce l’abbiamo fatta, siamo finalmente ritornati fra i grandi e ora ricominceremo la scalata alla serie A!”.
Papà sarà contento di sapere che è finito il brutto incubo dei fallimenti e delle serie minori che non fanno per noi: il futuro è ancora biancorosso con un grande Grifo al centro affamato di nuove vittorie!
Enrico Gatti