La parola ai Tifosi: Perugia, contro il Cosenza rimedia in casa la terza sconfitta consecutiva , salvarsi unico traguardo credibile?
Scritto da Redazione il 25/02/2019È necessario ammettere che lo stadio, violato lo scorso desolante sabato per la terza volta consecutiva, andrebbe protetto dalle incursioni avversarie con maggiore determinazione ed è avvilente constatare svogliatezza in coloro che dovrebbero difenderlo.
Il vento, che ha determinato la chiusura della gradinata per motivi di sicurezza, condizionando in maniera rilevante lo svolgimento della gara, ha anche spazzato via, forse definitivamente, la credibilità della squadra biancorossa.
La formazione di Nesta è stata umiliata da un Cosenza che ha sfruttato, con il calcio di rigore trasformato da Bruccini, l’ennesima disattenzione individuale di una stagione piena di episodi analoghi.
Come spesso accade, la squadra guidata da Nesta viene trafitta e fatica ad elaborare una reazione adeguata. Al Curi sono piovuti sonori fischi che unendosi al vento che scuoteva tutto ciò che incontrava, hanno creato una lugubre melodia.
Ma di certo, non possiamo incolpare il vento delle nostre ferite, perché esso rappresenta una delle avversità che vanno sempre tenute in considerazione.
I lupi silani hanno superato il Perugia con una facilità estrema, anticipando le punte biancorosse in ogni frangente e gli uomini di Nesta correvano senza un’organizzazione.
Le statistiche del match testimoniano in modo inequivocabile la totale incapacità della squadra di pervenire al pareggio. Un solo non pretenzioso tiro in porta. Per il resto attacco spaesato e per nulla incisivo e centrocampo non in grado, viste anche le defezioni, di manovrare in modo efficace.
Questa squadra era già noto che avesse evidenti limiti, ma non mostra nemmeno quella convinzione necessaria che parzialmente compenserebbe un mercato di gennaio che fin ora non sembra essere stato risolutivo per le carenze evidenziate.
Si percepisce tra i tifosi un pessimismo che si diffonde come un’epidemia per un futuro che appare anonimo e privo di elementi di interesse che possano attirare il pubblico, forse eccessivamente abituato a celebrare con legittimo orgoglio le imprese della maglia, sepolte dal tempo.
Ma c’è anche un futuro e alla squadra non resta che rimboccarsi le maniche, preparare la trasferta di Venezia e cambiare radicalmente atteggiamento.
A questo punto conviene essere realisti e pensare all’unico traguardo credibile: la salvezza, per poi sperare in qualcosa che interrompa questa monotonia.
Riccardo Russo Tifoso del Grifo