La grande bellezza
Scritto da Federico Basigli il 03/05/2017La grande bellezza
Non so se condividete il mio modo di sentire questo campionato e questa squadra, ma la prima cosa che mi viene da dire è che questo è un anno molto bello.
Al posto di Jep Gambardella immaginatevi Santopadre con la curva nord sullo sfondo
Bello perché quest’estate ripartivi da un progetto tattico totalmente nuovo che prendeva il posto di quello – fallimentare – posto in essere lo scorso anno.
Bello perché l’anno scorso per me il Grifo era meno forte a centrocampo e più forte in attacco, coi valori della difesa simili a quelli odierni, ma quest’anno la nostra squadra ha saputo essere gruppo, giocare da squadra, crescere domenica dopo domenica, migliorare, evolversi, colmare lacune.
Bello perché portavi in squadra, mixate assieme, certezze, speranze e prospetti su cui puntare, roba che in serie B vuol dire tutto ed il contrario di tutto, il che vuol dire che i risultati non sono certi e stare in questa posizione a questo punto del campionato, beh… applausi.
Bello perché l’annata era nata davvero male, con punti persi per strada nonostante prestazioni sicuramente importanti, ed invertire la rotta in classifica quando si parte male e si gioca pure bene è una manovra non banale, che richiede tanta, tanta perizia e sangue freddo ad ettolitri da parte di tutte le componenti.
Bello perché il viaggio è stato puntellato di risultati importanti e di una volontà di proporsi fieramente sul campo altrettanto notevole, con un gioco, una identità ed una capacità di essere riconoscibili fortissima.
Bello perché di regalato non c’è stato nulla, come sempre.
Bello perché il campionato precedente mostrava un contesto qualitativo non superiore all’attuale: chi dice che la B odierna è più scarsa rispetto allo scorso campionato non ricorda – per dare un dato importante – che del paracadute anno scorso beneficiò – potendo investire – il solo Cagliari (col Parma fallito ed il Cesena a coprire con la cospicua “donazione” i buchi di bilancio), mentre quest’anno le tre retrocesse sono state tutte e tre in grado di investire e conseguentemente sono in lotta per risalire. Stiamo combattendo, ad armi pari o quasi, sopperendo con le nostre qualità alle ingiustizie prodotte da un sistema che non mette tutti nelle stesse condizioni, cosa vagamente scandalosa. Ecco, questo NON è bello, ma evidentemente siamo così abituati alle iniquità che spesso non ci facciamo nemmeno caso.
Bello perché la squadra ha saputo reagire e crescere, attraversare fasi difficili e fortificarsi affrontando le difficoltà. Le assenze, gli infortuni sono stati intesi sempre come possibilità più che come sterili alibi, e se ti manca un reparto intero come la difesa, beh, individui le contromosse e vinci 5 a 0 ad Avellino.
Bello perché la squadra ha saputo compattarsi e migliorare le sue performance anche quando la partita non sembrava adatta alle sue caratteristiche: per dirne due, le ultime trasferte di Novara e Vercelli. Altri segnali di crescita, altre briciole di pane che segnano il viaggio del Grifo da agosto ad oggi.
Bello perché vedi i progressi dei singoli giocatori: Di Chiara, Mancini, Monaco, Gnahorè, Terrani, Forte, Nicastro, ed immagino che me ne sto dimenticando qualcuno. Più o meno: metà squadra.
Tutti giocatori che sono arrivati con un punto interrogativo sulla schiena e stanno dimostrando di poter essere punti esclamativi per il Grifo, che con la loro crescita acquisisce ogni giorno di più risorse (tecniche e per chi è di proprietà, in proiezione, economiche).
Scritta una paginata su ciò che c’è di bello, e sicuramente mi sarò scordato tante cose, c’è da dire che esiste il rischio di non fare i playoff, e che per scongiurare questo rischio saranno fondamentali le ultime tre partite, delle quali due da disputare al Curi. L’impresa di Vercelli, ottenuta come è stata ottenuta, sembrava segnare un approdo quasi definitivo che le successive vittorie di Verona e Frosinone hanno rimesso in gioco.
Si balla sulla soglia del perimetro di svolgimento dei playoff, con il Grifo – che sembra l’unica squadra che può garantire di rimanere a distanza utile dalla terza – che avrà uno scontro diretto, venerdì, contro lo Spezia e due ultime partite (a Latina e con la Salernitana) il cui grado di difficoltà sarà possibile determinare solo dopo aver visto i prossimi risultati.
È vero che le motivazioni, le gambe e la testa, in questo momento sono gli aspetti più importanti, ma anche il calendario, nel suo piccolo, qualche indicazione può fornirla ed il cammino che attende il Grifo, comparato a quello della seconda e della terza classificata, non è malissimo: il Frosinone avrà in casa il Trapani in cerca di punti per evitare i playout e la Pro che dovrebbe essere salva, sfide inframezzate dalla durissima trasferta a Benevento, mentre il Verona andrà a casa dell’Entella che può solo giocare per vincere per rientrare nei playoff (e nel perimetro dei – 14 punti tra terza e partecipanti agli spareggi), avrà al Bentegodi il Carpi che dovrà fare punti sia per stare nel recinto dei – 14 sia per classificarsi in posizione utile e chiuderà a Cesena e nel caso… Camplone, ricordati di chi ti ha voluto bene!
Quindi – e scrivendolo mi scartavetro allegramente i gioielli di famiglia – qualche ragione di ottimismo rispetto allo svolgimento degli spareggi c’è, specie se si passerà l’ostacolo di venerdì sera.
Tengo comunque a precisare che non disputare i playoff non mi farebbe cambiare idea sul senso generale di quanto ho scritto, sulla bellezza che questo campionato ci ha restituito, ma mi lascerebbe l’idea di un qualcosa di incompiuto, di una occasione spettacolare persa per tutta una serie di motivi che riguardano noi, i nostri avversari e più in generale il contesto di gioco (regolamenti, capacità economiche “dopate”, metri arbitrali, ecc.) che pesano punti, ma che nonostante tutto ci lasciano ancora in condizione di giocarci un obiettivo così importante come quello della promozione.
Oggi è bene mettere testa, cuore e gambe, quindi, per affrontare in maniera adeguata queste tre ultime partite e guadagnarsi il diritto a partecipare a quella che viene spesso definita una lotteria, quella dei playoff, che però senza biglietto è impossibile vincere.
Serve pensare a come affrontare al meglio queste tre partite e, in previsione, a come presentarsi al meglio a quelle successive, bilanciando le forze per entrare nella griglia e per entrarci con le giuste energie. Serve continuare a giocare col piglio che abbiamo mostrato per tante partite, evitando passaggi a vuoto che se nell’arco di un campionato sono fisiologici nelle ultime giornate no, non si può, per dar seguito ad un percorso che per la grande maggioranza delle partite giocate è stato entusiasmante.
Serve che ognuno dia il suo apporto perché il Grifo, col percorso fatto, ha acquisito il diritto di
partecipare allo sprint promozione e conterà avere testa, cuore e gambe a posto (e pure un po’ di
culo, va!) per prevalere su un gruppo agguerrito; serve che ognuno dia il suo apporto perché – anche
se è difficile, anche se solo una squadra sulle 7-8 tra quelle attualmente in lizza ce la farà – non possiamo non avere, oggi, l’ambizione di salire in Serie A.
Forza Grifo!
Federico Basigli-TifoGrifo.com