Il punto sulla B

Campionato al giro di boa con poche sorprese: insiste il Palermo, riparte il Bari. Grazie Saltano due panchine e quella di Zeman resta a rischio. La voglia generale di una vacanza.

Panchine scorrevoli ad Empoli e Vercelli, dove escono di scena Vivarini e Grassadonia ed entrano Andreazzoli e Atzori, e gli esoneri confermano che le società a torto o a ragione sono sempre alla ricerca di miglioramenti della posizione di classifica nel rispetto dei programmi di partenza. Il campionato è sempre più complesso e neppure il punto conquistato a Cremona è bastato a Vivarini per mangiare il panettone. L’ex Latina può solo consolarsi con il fatto che l’Empoli vanta il miglior attacco con 38 reti all’attivo. Il suo sostituto Andreazzoli, fino allo scorso anno collaborava con Spalletti, ora ha il compito di allungare il passo di una squadra che è a soli due punti dal secondo posto. Quanto ad Atzori torna in pista dopo la recente esperienza di Pistoia. Fatale per Grassadonia la sconfitta casalinga contro lo Spezia. Continua la marcia del rullo compressore Palermo che conta su un Rispoli sempre più in evidenza. Con il minimo scarto i siciliani battono la Ternana e consolidano il primato, allungando sul Frosinone, fermato sul pari a Carpi. Tiene il passo il Bari vittorioso a Perugia, prossimo alla sfida da vertice contro il Parma, fermato sullo 0-0 casalingo dal Cesena. In bilico Zeman, nonostante la vittoria contro il Novara. Parole pesanti del presidente Sebastiani ai microfoni del sito ufficiale della società abruzzese nei confronti del tecnico boemo:

“Mi viene da sorridere: ho chiesto a tutti a chi avesse dato queste dimissioni Zeman. Non mi risulta: si sarà dimesso da solo. Per il mio carattere uno che si dimette non rimane a Pescara. Ora voglio parlare con lui, se non è convinto di guidare questa squadra e se per lui è scarsa. Mi è sembrato di essere su “Scherzi a parte”. La vediamo diversa ma in campo la squadra la mette lui e io non interferisco. Quindi si prenda i meriti e i demeriti: questo purtroppo è un mal comune a tutto l’ambiente degli allenatori. Un gruppo funziona se tutti andiamo dalla stessa parte e ieri Zeman non l’ha fatto. La partita dimostra che abbiamo due squadre forti, non una, per questo campionato. Ci vorrebbero più carezze e meno schiaffi per questi ragazzi, da parte di tutti: allenatore, presidente e pubblico. Perché Sebastiani non va in campo. Se è vero che siamo una piazza importante lo dobbiamo dimostrare dando una mano a loro. Questa squadra è tra le prime otto nella categoria, per organico e tipo di gioco. Non ci hanno mai messo sotto, la squadra gioca ed è forte. Può meritare una classifica adatta ma i correttivi li deve dare lui: è lui l’allenatore. La situazione di oggi allo stadio l’abbiamo creata noi con quella conferenza di m…. (censure ndr) di ieri. Non so se sarà lui l’allenatore ad Ascoli, prima ci voglio parlare. Se ci sono problemi si affrontano ma in questa società non ci sono”.

Di Carlo può considerarsi in preallarme. Non se la passa meglio Corini con il Novara prossimo avversario del Perugia. I grifoni hanno parecchio da recriminare per alcune decisioni arbitrali, che non sarebbero certo sfuggite al VAR. La rete del vantaggio pugliese di Nenè era da annullare, così come è sembrata regolare e dunque da convalidare quella di Bianco, che avrebbe portato la squadra di Breda sull’1-0. Poteva anche essere accordato il rigore per un intervento di Sabelli su Di Carmine, ma l’arbitro ha visto diversamente. Comincia bene l’avventura di Colantuono in sella al cavalluccio marino della Salernitana: i campani espugnano Chiavari grazie a una eccellente prestazione. Ascoli ed Avellino invece non si fanno male, così come il Foggia di Stroppa che recupera due reti contro il Venezia. Altro pareggio tra Brescia e Cittadella, insomma comincia a prevalere la prudenza, sembra finito il tempo delle goleade. La sensazione generale è che protagonisti e comprimari hanno solo tanta voglia di una bella vacanza invernale.

Raffaele Garinella- TifoGrifo