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Il Perugia sbaglia l’esame di maturità: 0-0 col Crotone, e ora giovedì a Chiavari per riscattarsi.

Scritto da il 29/03/2015

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Era un esame di maturità, una possibile svolta in classifica e nelle prospettive del Perugia. La squadra di Camplone lo ha sbagliato, per demeriti propri e, anche, per capacità del Crotone. Se non è una bocciatura, perché il campionato è livellato è incerto, di sicuro è un rinvio ad altre prove, a cominciare dalla trasferta a Chiavari di giovedì. Perugia brutto e lungo, ritmi bassi, giro palla lento, fasce non sfruttate, mediana senza idee, solo palle lunghe e sporche per gli attaccanti, grifoni molli sui contrasti e sempre anticipati sulle seconde palle. Insomma, il campionario delle cose da evitare accuratamente quando devi vincere e hai di fronte un avversario mobile, organizzatissimo, tenace, anche con discrete qualità di palleggio. Eppure, come avrebbe giocato il Crotone, si sapeva. Lo ha ammesso anche Camplone, che ha dovuto assistere ad un primo tempo con i suoi a girare sempre a vuoto. Fossati oggi non è mai uscito dal cono d’ombra, complici Lanzafame e Nicco che sbagliavano i tempi di inserimento; Faraoni (apparso fisicamente non al top) che saliva poco; Fabinho e Ardemagni tutti e due sempre sulla stessa linea (mentre uno dei due avrebbe dovuto sacrificarsi e tornare tra le linee) e incapaci di liberarsi dalla gabbia dei difensori pitagorici; e tutti gli altri che han fatto movimento senza palla quanto una boccia ferma. Impossibile, in queste condizioni, sorprendere un Crotone attento, mobile, capace di gestire la palla senza mai buttarla via e di dare continuità al proprio gioco vincendo tutti i contrasti fisici e prendendo tutte, ma proprio tutte, le palle vaganti.
Così, nella ripresa, Camplone ha tentato di cambiare gli assetti inserendo Verre per Lanzafame e Fazzi per Nicco per dare più verve e gamba alla mediana, e Falcinelli per Crescenzi (con Fabinho spostato a quinto di centrocampo) accanto a Ardemagni. Ma, nonostante un Crotone che difendeva ormai più arretrato, i cambi non hanno avuto gli esiti attesi. Lanzafame sarà si un giocatore tatticamente non inquadrabile, ma senza di lui il Perugia ha perso in inventiva e capacità di creare superiorità. Falcinelli stavolta non è riuscito a incidere, anche perché dalle sue parti arrivavano solo palle ingestibili. Fabinho aveva consumato ormai molte energie e sulla fascia non è stato devastante come altre volte. Dunque, il gioco ha continuato a latitare, il Perugia ad annaspare e il Crotone a difendersi con ordine. E se è vero che al 48′ Ardemagni ha colpito una traversa clamorosa su corner di Fabinho, è anche da annotare che Koprivec ha bissato la bella prestazione di Avellino con due interventi felini (uno per tempo) su tiri dalla distanza di Ciano e che l’ex Rabusic, subentrato a Padovan nella ripresa, al 34′ ha avuto l’occasione per beffare il pubblico perugino che non lo aveva mai troppo considerato. Dunque, alla fine, lo 0-0 è un risultato perfino accettabile. Resta, però, la sensazione che il Perugia, per l’ennesima volta sia goffamente atterrato quando aveva l’occasione di spiccare il volo. Insomma, la solita incompiuta cui la squadra di Camplone ha abituato i tifosi perugini. Alle prossime partite il compito di smentire questo andamento. I play off sono sempre possibili, ma non bisogna voltare la faccia alle occasioni.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia

Foto: Fabio Arcangeli

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il 29/03/2015.
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