TifoGrifo.com: Web Radio Tv Perugia, calcio, sport, sito, giornale,news

Il Perugia crolla all’ultimo posto, è arrivata l’ora di parlare chiaro alla città

Scritto da il 10/10/2022

Nei giorni successivi all’intervista in diretta di Massimiliano Santopadre negli studi di Umbria TV, chi scrive ha preferito non commentare pubblicamente le dichiarazioni rilasciate. Inutile e probabilmente controproducente polemizzare intorno alle parole pronunciate ai microfoni dall’amministratore unico della società di Pian di Massiano, in vista di una gara unanimemente ritenuta decisiva per capire la piega di questa stagione. In una contingenza estremamente critica come quella che sta vivendo il nostro amato Perugia, era senz’altro più ragionevole attendere la prova dei fatti.

Dopo la sconfitta sul campo del Sinigaglia – dove ancora una volta i giocatori di Baldini non sono stati in grado di esprimere un gioco degno di nota – è arrivato il momento di fare i proverbiali due conti. La squadra ha raggranellato appena 4 punti in 8 gare, per una media di 0,5 punti esatti a partita, realizzando 4 reti (media 0,5) e subendone 12 (media 1,5). I numeri parlano sempre chiaro, al di là di ogni recriminazione su possibili sviste arbitrali o episodi attribuiti, spesso erroneamente, alla cosiddetta sfortuna.

Non c’è più spazio per trovare scusanti. In seguito all’ennesimo sconvolgimento della rosa e del progetto tecnico alla fine della scorsa, positiva, annata, la società non ha saputo allestire un organico adeguato ad affrontare un campionato ancor più competitivo di quello passato. 

È sufficiente dare uno sguardo ad alcune avversarie, senza pescare tra le “teste di serie” ma limitandosi alle compagini di seconda o terza fascia, cioè quelle presentatesi ai nastri di partenza coltivando ambizioni play-off o parlando più prudentemente di salvezza tranquilla: Fabregas e Cutrone a Como, per restare alla partita di ieri, Menez e Rivas a Reggio Calabria, Caligara e Gondo ad Ascoli Piceno, Partipilo e Donnarumma a Terni, Cheddira ed Antenucci a Bari, Moncini e La Mantia a Ferrara, Diaw e Tremolada a Modena. 

 

In queste piazze si è investito partendo primariamente dal presupposto di garantire qualità ed esperienza nel reparto avanzato, chiamato a fare la differenza nelle partite cruciali del torneo. Le loro dirigenze hanno puntato non solo sull’acquisto di giocatori di alto livello, pronti per la categoria, quando non addirittura di fuoriclasse veri e propri, ma anche sulla conferma di elementi dimostratisi decisivi durante la scorsa stagione. Ovvero, tutto ciò che il Perugia non ha fatto.

I nodi sono così giunti al pettine. Il cambio di allenatore, da Castori a Baldini, apparso ad alcuni come un segnale di ripartenza, ha sancito in realtà un primo, chiaro fallimento di questa annata. Le due gare sotto la nuova gestione tecnica, perse contro due avversarie in forte crisi, hanno confermato tutti i limiti di una rosa costruita male durante il calciomercato. Una campagna acquisti del tutto insoddisfacente se si guarda sia alle aspettative create dalla precedente stagione sia al blasone e alla tradizione calcistica della città.  

Il rischio, sempre più concreto, di una seconda retrocessione in quattro stagioni segnerebbe la fine indiscutibile di un ciclo. Nel complesso degli undici anni di gestione Santopadre è palese una progressiva inversione di tendenza in termini di risultati ed entusiasmo, cominciata cinque anni fa esatti. Da allora, complice la debacle del gruppo guidato da Federico Giunti, poi sostituito da Breda, qualcosa si è spezzato nel rapporto tra società e piazza.

Il picco nel rendimento era stato raggiunto nella stagione precedente – 2016-’17 – con il quarto posto ottenuto dalla compagine di Christian Bucchi. Da allora, i risultati sono peggiorati di anno in anno: ottavo posto nel 2017-’18, nono posto sul campo nel 2018-’19 [ottavo d’ufficio in seguito alla penalizzazione del Palermo] e sedicesimo posto, con retrocessione in Serie C, nel 2019-’20.  

 

In un clima di pesante contestazione, praticamente isolato, dopo il terribile ferragosto del 2020, Santopadre ricostruì la società chiamando a sé un direttore sportivo esperto e capace come Giannitti e ritrovando Comotto, destinato al ruolo di direttore generale. Grazie ad una rosa evidentemente superiore per la categoria e ad un pizzico di fortuna nel finale di campionato, i grifoni riuscirono a riconquistare la cadetteria al termine di un duello al fotofinish con il Padova.

 

Stando a quanto affermato in quei giorni di ritrovato entusiasmo pareva che le dure lezioni del passato fossero servite a non ripetere alcuni errori decisivi. Purtroppo, però, i fatti odierni sembrano dimostrare il contrario. Arrivati a questo punto, appare giusto parlare in modo chiaro ai tifosi. Se questa società non fosse più in grado di garantire l’allestimento di una squadra all’altezza di una Serie B di questo calibro, sarebbe moralmente doveroso ammetterlo e prenderne atto. La nostra città non merita umiliazioni di questo tipo.

Andrea Fais-TIfoGrifo.com

Scritto da
il 10/10/2022.
Registrato sotto PERUGIA CALCIO, Primo Piano.

Multimedia

passionebiancorossa

Tifogrifo - Quotidiano ed Emittente Radio-Televisiva Web - Autorizzazione 33/2002 Registro dei Periodici del Tribunale di Perugia 24/9/2002 - Iscrizione Registro Operatori Comunicazione N° 21374 - Partita IVA: 03125390546 - Iscritta al registro delle imprese di Perugia C.C.I.A.A. Nr. Rea PG 273151 – © Tutti i diritti sono riservati - Studio grafico: EffePi Soluzioni Grafiche - Provider: Aruba Spa