Il notiziario del Grifo: squadra partita per Roccaporena tra la mestizia generale

A mali estremi, estremi rimedi. È questo il detto che può sintetizzare in modo perfetto la decisione assunta ieri sera dalla società subito dopo il fischio di Ghersini (pure lui a tratti discutibile, va sottolineato) che ha sancito la vittoria del Cosenza su un Perugia ora invischiato a pieno titolo nella lotta per non retrocedere. I risultati dei match serali sono stati tutti sfavorevoli ai biancorossi, ora inchiodati al quint’ultimo posto, che tradotto in soldoni significa disputa dei playout, con tutte le insidie che questo può comportare. Serse Cosmi si era raccomandato alla vigilia di non sbagliare l’approccio ed è stato sotto questo aspetto che la squadra ha deluso. Il gol di Bruccini, subito dopo soli 11′ complice l’ennesima distrazione difensiva, ne è il più classico esempio. Da oggi quindi tutti in ritiro (la seconda volta quest’anno, era accaduto dopo Pisa) per cercare di tamponare in ogni modo una situazione scomoda e pericolosa.

 

Il provvedimento societario ha di fatto sconvolto i programmi: secondo le informazioni in nostro possesso la squadra avrebbe dovuto sostenere un terra calabrese la seduta di scarico post gara, invece, intorno alle 23, si è rimessa in viaggio in pullman verso Perugia varcando i cancelli di Pian di Massiano alle 6 del mattino circa. Alle 15:30, sempre presso la sede sociale, il ritrovo e la partenza verso Roccaporena, sede di questo ritiro almeno fino alla partita di venerdì contro la Cremonese, un vero e proprio spareggio. Il tutto in un clima di mestizia ed indifferenza, almeno nel momento in cui scriviamo: niente contestazioni o striscioni di protesta.

 

Cosmi, in questi tre giorni, dovrà verificare le condizioni di chi è sceso in campo ieri e soprattutto di chi è alla ricerca della migliore condizione, come Angella e Gyomber. La loro esperienza risulterà fondamentale in questo delicatissimo momento. Resterà ancora fuori Sgarbi (partito anche lui con i compagni), che deve scontare l’ultimo dei tre turni di squalifica, mentre tornerà Falzerano, che può anche lui rivelarsi determinante.

 

Ora o mai più, è proprio il caso di dirlo. Soprattutto perché una categoria guadagnata faticosamente sei anni fa non può e non deve assolutamente sfuggire.