Il Grifo si affida all’esperienza di Burrai: “Non temo la C, ora lottiamo tutti insieme”
Scritto da Redazione il 11/09/2020
E’ risaputo che quello del regista di centrocampo possa essere un ruolo chiave e, in un campionato duro e complicato come si presenta quello della serie C, un po’ di esperienza non guasta. Toccherà dunque a Salvatore Burrai, 33 anni, il compito di far girare al meglio questo Perugia e mettere a disposizione le sue doti e la personalità per contribuire ad un’ardua risalita. I numeri sono dalla sua parte: sono oltre 300 le sue presenze da professionista e con parecchie reti messe a segno (24 totali): dopo aver assaggiato la serie A a Cagliari e aver girovagato in lungo ed in largo lo Stivale, ha trovato la sua dimensione a Pordenone. Quattro sono le stagioni trascorse con la casacca dei Ramarri, con cui ha collezionato 131 presenze e 20 gol totali: impossibile per Marco Giannitti farsi scappare un profilo del genere. Il centrocampista originario di Sassari, dopo aver svolto i primi allenamenti con la squadra, ha pronunciato oggi le sue prime parole in biancorosso nella conferenza via Zoom riservata agli organi di stampa.
Buongiorno Salvatore. Come mai hai scelto di tornare in C dopo una stagione come quella passata?
Per la voglia di questa società di portarmi a Perugia. Scendere di categoria in una piazza come questa non è una vergogna ma un motivo di orgoglio
Come è nata questa trattativa?
Si è sviluppata molto velocemente. Ho avuto contatti con il direttore nei primi giorni di ritiro e ho preso tempo, perchè venivo da cinque anni nella stessa società. Mi sono consultato con i dirigenti del Pordenone e poi ho dato l’assenso
Oltre che con Caserta, ti è capitato di essere allenato da tuoi ex compagni di squadra?
Sì, mi è capitato con Colucci a Pordenone. Con Caserta ho giocato alla Juve Stabia e abbiamo un ottimo rapporto. Credo che queste situazioni possano essere molto positive
C’era stata l’opportunità in passato di venire a Perugia e perchè non si è concretizzata?
Qualcosa c’era stato, ma solo chiacchiere
Hai avuto modo di vedere il Perugia dello scorso anno? Ti aspettavi potesse retrocedere?
All’andata ero in tribuna perchè squalificato. No, non me lo aspettavo per il valore della rosa. E’ stato un colpo duro ma inaspettato
Visto il rapporto con Caserta si può dire che potresti diventare allenatore in campo?
Non devo essere il solo a portare in campo il suo lavoro, ma deve esserci un’idea comune. Sarà un campionato difficile in cui ci sarà da lottare e aiutarci tra di noi. Magari potrò agevolare le prestazioni…
Che stagione ti aspetti?
Personalmente voglio fare una grande stagione. Ma dobbiamo ripartire umilmente e creare un gruppo pronto a qualsiasi cosa
Come ti dipingeresti come caratteristiche tecniche?
Sono un giocatore a cui piace giocare a calcio, con palla a terra, ma mi piace anche battagliare. Del resto a Pordenone mettevamo in campo intensità, agonismo e recupero palla. E’ questo il modo per adattarsi alla C
C’è bisogno assoluto di risalire la china come vedi. Tu di campionati ne hai vinti, quali sono i segreti?
Unica ricetta è il lavoro, il silenzio e l’umiltà di affrontare l’avversario che magari non porta il tuo nome. Poi dobbiamo cercare di portare dalla nostra parte le varie situazioni e arrivare ad un obbiettivo
Cosa rappresenta Perugia per te e dove collocheresti questa avventura?
Per me Perugia rappresenta tante cose. Ciò che mi ha fatto piacere è il lato umano e la stima personale, perchè a 33 anni non è facile trovare un triennale. Se questo è il momento più affascinante della carriera? Spero lo sia. Vincere qui ha un sapore diverso, quindi colloco questa esperienza ai primissimi posti.
Enrico Fanelli – TifoGrifo.com
Scritto da 
