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Il Grifo in analisi – una retrocessione figlia di errori in serie della società. Tutte le decisioni che hanno condotto a questa catastrofe sportiva

Scritto da il 15/08/2020

 

Chi pensa che la retrocessione sia un fulmine a ciel sereno, farebbe meglio a cambiare sport, e a dedicarsi ad altro. L’epilogo di questa stagione disgraziata – sportivamente – è frutto di continue decisioni impulsive e per nulla razionali della società. La prima – forse la più grave – è stata quella di aver mandato via Oddo quando la squadra – seppur in evidente difficoltà – era nei playoff. Una squadra costruita con tante lacune e priva di leader – altro che serie A – che l’allenatore aveva faticosamente condotto in nobili piazzamenti. 

Serse Cosmi non ha potuto godere di un mercato all’altezza – e di calciatori necessari – per far decollare il suo 3-5-2. Rajkovic e Greco sono già a Mosca e Bolzano, ma non hanno mai dato l’impressione di essere mentalmente a Perugia. Barone non ha mai giocato, e Benzar – che non giocava da tempo – avrebbe dovuto rappresentare il Super Sonic della fascia laterale. Si è rivelato tutt’altro. 

Cosmi si è trovato spesso a predicare nel deserto, e sarebbe il caso che qualcuno ascoltasse – se non l’ha già fatto – attentamente le sue parole al termine della sconfitta di Frosinone. Una richiesta d’aiuto alla società da parte di un uomo – oltre che eccellente allenatore – che non ci stava a farsi prendere in giro. La società ha ignorato questo segnale di pericolo ed ha preferito proseguire il cammino con un’automobile pericolante. Cosmi è stato esonerato all’indomani del pareggio contro la Cremonese per far spazio nuovamente ad Oddo, che tanti calciatori acclamavano. Lo stesso Oddo non ha nascosto l’importante legame con qualche calciatore, affermando di esserne stato addirittura psicologo

Peccato che lo stesso allenatore psicologo sia stato tradito – sul più bello – da qualcuno dei suoi calciatori pazienti, e dopo il fisiologico elettroshock di Chiavari, sono arrivate due sconfitte abbastanza clamorose contro Trapani e Venezia. La squadra non è riuscita a conquistare un punto contro un’avversario di fatto retrocesso, e un altro praticamente salvo. 

Ma la ciliegina sulla torta da parte della società è stata quella di aver fatto trapelare la notizia di un nuovo avvicendamento in panchina senza prima aver reperito l’alternativa ad un Oddo ormai depotenziato. Grave errore, che si aggiunge ai tanti in serie che hanno condotto verso una retrocessione non certo annunciata, ma per nulla difficile da ipotizzare. 

Peccati che dovrà scontare una tifoseria innocente, passionale e meritevole di ben altri palcoscenici. È maturo il tempo –  per tanti – di fare armi e bagagli e di lasciare Perugia. Stiano pur tranquilli, non apriremo i fazzoletti e neanche verseremo lacrime. Perugia saprà rialzarsi come ha sempre fatto, e tornerà a giocare in categorie superiori. Non importa quanto tempo dovrà passare, ma così sarà. La retrocessione, invece,  resterà una macchia indelebile nell’animo di tanti, e neanche quel tempo, così raffinatamente educato e galantuomo, risanerà le cose. 

Raffaele Garinella – TifoGrifo.com

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il 15/08/2020.
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