Il Grifo in analisi- Perugia, oggi non sei da promozione diretta
Scritto da Raffaele Garinella il 22/11/2020Chi scrive ha sempre palesato le proprie perplessità sulla reale forza di questa squadra. Non che non sia forte. Anzi. È costruita molto bene sia difesa, sia a centrocampo, ma in attacco manca quella componente necessaria per vincere il campionato. E non parliamo di bomber da venti reti a stagione. Quelli non sempre risultano decisivi, e la scorsa stagione, proprio all’ombra di Pian di Massiano lo ha palesemente dimostrato.
Servono attaccanti – e non ci stancheremo mai di scriverlo – brutti, sporchi e cattivi. Capaci di risolvere gare complesse, proprio come quella contro il Gubbio, con avversari capaci di schierare un autobus davanti alla linea di porta. Non necessario per la verità, perché il Grifo ha creato poco o nulla. Si contano un colpo di testa di Sgarbi e un tiro dalla distanza di Dragomir. Poi il nulla.
Quando il gioco latita o quando viceversa si costruisce tanto e si finalizza poco, ecco che l’attaccante di cui sopra diventa un fattore. Padova e Modena li hanno in rosa. Eccome. Ma qualcuno, forse obnubilato dal colpo di tacco di Sgarbi, e dalla papera di Vannucchi in occasione del 2-0 di Bianchimano contro il Padova, deve aver pensato che realmente questo Perugia fosse in grado di volare indisturbato verso la serie B.
Calma e gesso. A Bolzano il Grifo può vincere, eccome. Avrà meno difficoltà rispetto alla gara contro il Gubbio, semplicemente perché non dovrà impostarla, ma punterà alle ripartenze. Il caro e vecchio contropiede di una volta, per i nostalgici di una terminologia che non c’è più. Il Perugia è questo, e Caserta, almeno secondo il nostro parere, sta facendo più di quanto auspicabile. A gennaio la società dovrà rinforzare il reparto offensivo. Per non vanificare quanto di buono fatto finora. Con un attacco a mezzo servizio e non certo al livello delle prime della classe.
Raffaele Garinella -Tifogrifo.com