Il Grifo in analisi: Perugia, basta con questo bipolarismo. È tempo di fare chiarezza sugli obiettivi stagionali
Scritto da Raffaele Garinella il 24/02/2019
Il Perugia continua ad essere affetto da un bipolarismo-diciamocelo francamente-piuttosto fastidioso. I continui alti e bassi della squadra rischiano di destabilizzare anche l’umore della meravigliosa tifoseria biancorossa. Difficile se non impossibile digerire la bruttissima prestazione contro il Cosenza.
Nessuno tiri in ballo la gelida tramontana, da sempre compagna di vita dell’inverno perugino, o le pesanti assenze di Verre, Dragomir e Kingsley. Braglia non se la passava certo meglio, costretto a rinunciare ai vari Idda, Corsi, Tutino, Embalo, Baez e Maniero. Sarà anche vero che l’attuale classifica, paragonata a quella del girone di andata dopo la trasferta in Calabria, conta un punto in più, ma è altrettanto vero che la condizione psicologica della squadra deve far riflettere.
Non inganni la vittoria di Carpi, di fatto uno specchietto per allodole. La prestazione maturata lungo la via Emilia è stata deludente, anche se leggermente superiore a quella contro il Cosenza. La fortuna ha dato una mano importante a Nesta, permettendo ai Grifoni di cogliere i tre punti e di mascherare le attuali difficoltà. Una di queste nasce dalle cosiddette riserve, non dello stesso spessore tecnico dei titolari. Il mercato di gennaio è parso francamente deludente. E dire che il presidente Santopadre aveva firmato, seppur goliardicamente, un contratto durante la diretta di una trasmissione televisiva.
Il numero uno di Pian di Massiano aveva promesso tre acquisti importanti. Sono arrivati il portiere Bizzarri, senza dubbio un vincente, anche se vicino al termine della carriera, Falzerano, Carraro, Sadiq e Rosi. Contando l’ex Venezia, miglior centrocampista della passata stagione, e Rosi, un passato in serie A, e non ancora vicino alla migliore condizione, all’appello ne manca uno. Qualcuno dirà che il presidente ne ha comperati cinque, ma noi saremmo costretti ad aggiungere che per importante si intende colui che possiede prestigio, autorità ed influenza.
Curriculum alla mano, né Carraro, né Sadiq possono essere, almeno per il momento, considerati importanti. Si tratta di ottimi giovani, calciatori di prospettiva, destinati ad un futuro importante. Carraro non ha ancora debuttato, mentre Sadiq si è reso autore di una serie di prestazioni tutt’altro che esaltanti. Contro il Cosenza è subentrato nella ripresa. Questo è l’anno zero, il presidente lo ha sottolineato più volte, e nessuno pretende nulla in più di una serena permanenza in serie B. Bisogna tenere sempre a mente l’importanza dei conti in ordine, e su questo punto la società merita solo elogi. La domanda da porsi è la seguente: dopo l’anno zero, necessario per ritrovare equilibrio, quali saranno gli obiettivi da raggiungere? Salvezza, playoff, oppure quella serie A che tanti appassionati e innamorati del Grifo continuano a rivisitare grazie a filmati delle partite dell’epoca dei Gaucci?
A promettere la serie A in tre anni fu lo stesso presidente Santopadre, salvo poi dichiarare che la stessa non avrebbe dovuto diventare un assillo, perché da obiettivo avrebbe potuto trasformarsi in problema.
È dunque una questione di obiettivi e, cosa ancor più importante, di chiarezza degli stessi. Nessuno pretende le Seychelles se non si può andare più in là della riviera romagnola.
Raffaele Garinella-Tifogrifo.com