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Il Grifo in analisi – I tre moschettieri perugini pronti a sguainare la spada, i guasconi a seguirli in battaglia ma Richelieu non abita a Pescara

Scritto da il 16/07/2020

C’è una frase di Alexandre Dumas che potrebbe fare al caso della rosa del Perugia. Tratta dall’opera “I tre moschettieri” recita testualmente: 

“Tu sei giovane, ed i tuoi più amari ricordi hanno tempo di trasformarsi nelle più tenere memorie”. 

Chissà quanti elementi della rosa del Perugia ricorderanno questa stagione così complessa. Qualcuno la porterà con sé per un po’ di tempo, altri magari la dimenticheranno col primo sole, e dopo il primo tuffo in mare, saranno pronti a riemergere con un’altra maglia addosso. 

È un po’ il calcio di oggi, dove le bandiere sono rare così come il senso di appartenenza. La frequenza con cui si cambia squadra, stagione dopo stagione, è proporzionale alla caduta delle foglie arrugginite dai rami degli alberi in autunno. 

Ma ci sono tre uomini che non potranno mai dimenticare quello che hanno vissuto in questi mesi. Avrebbero voluto vivere momenti diversi, ma non ci sono riusciti. Il motivo è semplice: sono perugini. Tre, come i moschettieri – ma in chiave moderna – Goretti, Cosmi e Falcinelli sono cresciuti lungo le vie di Perugia, e del Grifo conoscono le profondità. 

Ce l’hanno ricamato nell’anima, ne sono tifosi, e l’amore per la propria squadra del cuore è l’unica forma di amore eterno che esiste. Se è vero che l’intera rosa vive male le disgrazie sportive del Perugia, figuratevi come possano sentirsi i tre perugini. Perugia non potrà mai essere, almeno per loro, una semplice avventura professionale. 

Il futuro del Perugia, l’ultimo capitolo di questo libro, l’epilogo di questa stagione, non è stato ancora scritto e dovrà necessariamente – per i tre moschettieri nostrani – fare i conti col passato. 

La Cremonese di Bisoli – che Goretti scelse nel 2015 – ma anche di Crescenzi, Parigini, Gustafson, Kingsley, tutti calciatori importanti condotti a Pian di Massiano dallo stesso Goretti, è solo il primo gradino di questa salita. Cosmi rivedrà Trapani e Venezia, due squadre a cui sono legati ricordi agrodolci, e dovrà essere bravo a scacciare quei fantasmi che divorano la mente nei momenti bui. 

Falcinelli dovrà ritrovare se stesso, imbattersi nuovamente in Diego, quel ragazzo che nel 2014/15 in 38 partite ha realizzato 14 reti, preliminare playoff compreso, ed è stato profeta a casa sua. Un’impresa non da poco, visto che neanche Gesù ci è riusciuto nella sua Nazareth

Tutti per uno, dunque, ed uno per tutti. I moschettieri perugini stiano pronti a sguainare la spada perché il tempo è tiranno. Gli altri elementi della rosa non restino a guardare. Dovranno essere guasconi, proprio come D’Artagnan, e con fierezza impiegare le partite che restano per comprendere l’importanza del Grifo

Quanto a Richelieu, nemico dei moschettieri, non abita a Pescara. Chi vede Oddo come causa principale dei mal di stagione, rammenti bene che Richelieu parlava poco. Oddo ha sempre parlato in modo schietto e chiaro. Non governerà uno Stato, ma almeno riposerà senza rimorsi di coscienza. 

Raffalele Garinella – TifoGrifo.com

Scritto da
il 16/07/2020.
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