Il Grifo in analisi – Cosmi non è il Nazareno e nessuno è Pilato. Lavarsi le mani a fine stagione sarà impossibile
Scritto da Redazione il 18/07/2020
Le dichiarazioni di Serse Cosmi dopo la sconfitta di Cosenza hanno evidenziato estremo sconforto. Non che quelle successive al pari brodino contro la Cremonese siano state degne della memoria di Sir William Wallace, ma quando l’allenatore si definisce “ il vero fallimento” si accolla quasi tutte le responsabilità di una stagione fallimentare.
E così, più che un invito a lottare fino all’ultimo, le sue parole sono sembrate una Via Crucis con tanto di programmata crocifissione sul Golgota. Cosmi ha le sue responsabilità, questo è fuori discussione. La prima, la più importante, quella di aver – forse – accettato alcune cose per via del troppo amore che lo lega al Grifo.
Come il non aver battuto ciglio di fronte ad un mercato di gennaio inadeguato. Greco e Benzar sono già andati via dopo pochissime – e deludentissime – prestazioni. Rajkovic, che avrebbe dovuto rappresentare la ciliegina sulla torta in difesa, non ha inciso.
È chiaro che Cosmi ci ha messo del suo, questo non può e non deve essere dimenticato, perché quando si eredita una squadra in zona playoff e si finisce a un passo dal baratro – con ben nove sconfitte in sedici incontri – ci sono poche attenuanti. Ma ci sono.
Cosmi riponga dunque la corona di spine nel cassetto delle colpe. Le crocifissioni – né la sua, né quella del Grifo – non sono in programma. Il mister pensi solo alle soluzioni migliori per risorgere a Chiavari. I liguri sono in salute, fanno paura, ma non vincere significherebbe avere la quasi certezza di disputare il playout.
Dai playoff – al termine del girone di andata – al playout. Quando questa stagione sarà conclusa – e ci auguriamo con una fondamentale salvezza – la società non potrà lavarsi le mani. In verità, in verità scriviamo, Santopadre non l’ha fatto e lo ha anche dichiarato. I responsabili di questa disfatta siamo io e Goretti, possiamo cambiare anche sette allenatori, non cambierebbe nulla.
Su questo ultimo punto non siamo d’accordo col presidente. Se è vero che affidarsi a Santa Rita non ha portato tre punti, e che i miracoli bisognerà farli in campo in queste ultime tre partite, il cambio di allenatore non è stato salutare.
Anzi, potremmo dire di aver assistito ad un vero e proprio miracolo nel girone di andata. Con una squadra mediocre – parole non nostre, ma del presidente – Sant’Oddo da Pescara era nei playoff. Ma è stato mandato via. Mistero della fede, ma anche del calcio.
Raffaele Garinella – TifoGrifo.com