“Il Grifo in analisi”, considerazioni a bocce ferme sul Perugia, una rivisitazione con tanto di valutazione critica e …clinica.

Numeri alla mano, sotto la cura-Breda il paziente Perugia è migliorato. Bisogna pur sempre rammentare che Breda è stato chiamato a guidare una squadra non convalescente, bensì malata. Lo 0-3 casalingo contro il Cesena, che di fatto è costato la panchina a Giunti, ha fatto sprofondare il Grifo in una profonda crisi, soprattutto di natura psicologica. La prima richiesta all’allenatore di Treviso è stata quella di trovare la strada della tranquillità perduta, della serenità smarrita. E i numeri parlano chiaro. Con Giunti, in 11 partite, il Perugia ha collezionato 4 vittorie, 1 pareggio, 6 sconfitte, per un totale di 13 punti, 19 reti fatte, 21 reti subite. Con Breda, in 8 gare, il Perugia ha totalizzato 10 punti, frutto di 2 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte. Sono 13 le reti realizzate e 10 quelle subite. È pur vero che, rispetto a Giunti, Breda ha giocato tre gare in meno, ma appare improbabile (debiti scongiuri ndr), che il Grifo incassi 11 reti in tre partire. Segno questo che, seppur con tutte le notevoli difficoltà del caso,- come i galletti del Bari hanno evidenziato- la fase difensiva, procede, a piccoli passi, forse verso una guarigione definitiva. Sarà compito della società trovare quei tasselli che, se messi al posto giusto, possono permettere al Grifo il salto di qualità agognato. Evidenti le difficoltà di Rosati, buon portiere, eccellente professionista che ha avuto un rendimento inferiore alle attese. Galano ha poi evidenziato tutte le difficoltà di Pajac nell’interpretazione del ruolo di terzino. Hanno pesato le assenze contemporanee di Volta e Belmonte, soprattutto di fronte a “volponi” come Nenè. Rinunciare alla loro esperienza, nonostante Dossena abbia concesso ampie garanzie, appare comunque scelta azzardata. In che cosa si può non essere d’accordo con Breda? Forse nei continui cambi di interpreti in campo che possono aver, in qualche modo, non garantito alla squadra la giusta amalgama. Accantonato il 4-2-3-1, il tecnico si è concentrato sul 4-3-1-2 di “Giuntiana” memoria e su un abbottonato 4-4-2, anche se, a onor del vero, Terrani e Buonaiuto, non sono proprio ali classiche ed il centrocampo del Bari, in alcuni momenti della gara è apparso in superiorità numerica, soprattutto in fase di non possesso. Indipendentemente dai moduli, è opportuno scegliere gli interpreti adeguati e, non ce ne voglia Breda, a cui non siamo in grado, non avendo le competenze, di suggerire alcunché, ma Han esterno, fa tornare alla mente il Beppe Signori di “Usa ‘94”. Un attaccante letale vicino alla porta, costretto dal modulo a defilarsi sull’esterno. Han ha dimostrato tutta la sua classe quando impegnato in area di rigore. Indipendentemente dai moduli che si adotteranno in queste ultime due gare d’andata, sarà importante totalizzare il massimo. Novara ed Empoli, sono squadre ampiamente alla portata dei Grifoni. La conclusione appare logica: se si è puntato su Breda, bisognerà assecondare in chiave mercato, le richieste dell’allenatore in merito agli interpreti necessari per sviluppare la propria idea di gioco. Miglioramenti ce ne sono stati, per quanto modesti, ma non bisogna dimenticare che il paziente era grave ed or convalescente. Per guarirlo definitivamente occorrono le giuste medicine, ed in questo, il calciomercato può rappresentare un’ottima farmacia.

Raffaele Garinella-TifoGrifo.com