“Il Grifo in analisi”. Breda sornione annichilisce Zeman e il suo calcio champagne. Le bollicine evaporate davanti ad un Grifo cinico e letale.

Ha ragione Breda quando afferma che i problemi non sono superati con il blitz dell’Adriatico. Guai ad abbassare la guardia e a pensare il contrario. Ma vincere aiuta a vincere e quando si ha a disposizione un’arma letale come Samuel Di Carmine, non servono le bollicine. Quelle, il Perugia, le ha lasciate a Zeman. Il tecnico dei delfini, apparso forse inebriato dal calcio champagne, è stato messo sotto scacco dal “sobrio” Breda, devoto ad un calcio meno bello, ma concreto. Poche palle gol, ottimamente concretizzate. Il Perugia si è comportato come uno scorpione, inoculando il veleno letale nel momento forse migliore degli avversari. Va detto, per dovere di cronaca, che il Pescara non ha poi creato chissà quali occasioni. Prova di ciò è che Nocchi non si è dovuto neanche sporcare i guantoni a differenza del suo dirimpettaio. E se il Perugia è apparso letale in attacco, Dellafiore ha portato quella sicurezza necessaria nel reparto offensivo. Il piglio è quello del leader, saggio, silenzioso, capace di guidare i compagni di reparto. Bravo Goretti a credere in lui, quando in tanti, dopo il grave infortunio di maggio, lo avevano bollato troppo frettolosamente come ex calciatore. Kouan ha confermato quanto di buono fatto vedere nella gara d’esordio e, come un fiore di primavera, è pronto a sbocciare in prima squadra. Un mediano, o mezzala recupera palloni, mancava come il pane. Un centrocampo ben assortito dove Colombatto non sa ancora mettere a disposizione del collettivo le qualità tecniche di cui dispone. È un regista che può diventare completo, ma che spesso si limita al compitino. Forse rispolverare l’affidabile Bianco, magari già dalla prossima partita, potrebbe non apparire una utopia. Breda ha confermato, dopo una serie di esperimenti, la stessa formazione che aveva battuto l’Entella con la sola eccezione di Del Prete in luogo di Terrani, dando così continuità ad un undici di partenza. Ora c’è da sperare che la stessa non sia stravolta dagli ultimi giorni di mercato. Di Samuel Di Carmine attaccante importante, anzi fondamentale si è detto e ridetto, scritto e riscritto. Perderlo sarebbe un azzardo. A questo punto della stagione, impossibile trovare in così poco tempo un sostituto altrettanto abile sotto rete. Altro particolare che non guasta assolutamente, è che il calciatore ha un attaccamento alla maglia e alla città degne di bandiere del calcio d’altri tempi. Qualità che non si trovano facilmente nelle sedi di calciomercato, come l’amalgama che Massimino voleva comprare al Gallia tanti anni fa.

Raffaele Garinella-TifoGrifo.com

Scritto da Raffaele Garinella
il 27/01/2018.
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