Il Grifo è volato sulla cima della classifica
Scritto da Daniele Orlandi il 07/09/2014Il Grifo è volato sulla cima della classifica. La temuta trasferta di Bari consegna ai tifosi perugini e agli osservatori italiani un Perugia quadrato, lucido, brillante, autorevole. Tutti i giocatori di Camplone al San Nicola hanno dato prova di personalità. Si sono proposti senza paura, hanno osato le giocate e cercato la profondità. A un certo punto, il Bari ha dato evidenti prove di frustrazione da impotenza. Le ammonizioni a iosa e le due espulsioni non sono venute a caso, ma perché il Grifo ha sempre imposto il proprio gioco e impresso i propri ritmi alla partita. Una vittoria limpida, meritata e mai in discussione per come le squadre stavano in campo. La chiave è stato il centrocampo, dove il Perugia con i tre in mezzo ha sempre avuto la superiorità numerica e ha fatto sapientemente girare il pallone in modo da cercare le verticalizzazioni per i due attaccanti. Il Bari aveva puntato molto sulle fasce, specie a destra con Galano, l’unico a impensierire i biancorossi in avvio di partita. Però, i due esterni Crescenzi e Del Prete, non sono mai arretrati più di tanto e così hanno aiutato in modo decisivo Taddei, Fazzi e Verre a far girare a vuoto la mediana pugliese. Dietro, Provedel ha meritato l’appellativo di Provedenziale per due o tre interventi decisivi. Granitici Comotto e Giacomazzi, ispirato Goldaniga che con un suo anticipo ha spezzato una trama pericolosa dei baresi e lanciato Rabusic per l’assist decisivo per l’1-0 di Falcinelli. La partita, a ben vedere, è finita lì. Troppa la differenza in campo e la capacità del Perugia di far valere la propria superiorità. Il primo tempo è da incorniciare: in parità numerica, il Perugia ha dimostrato una differenza a tratti imbarazzante. Paradossalmente, il secondo tempo, con la doppia superiorità numerica, ha consegnato un Perugia meno pronto in fase conclusiva a dare la mazzata decisiva, anche se sempre propositivo e attento (a parte qualche leggerezza in fase di gestione palla). Il 2-0 di Del Prete è stato preceduto e seguito da molte occasioni e situazioni nelle quali il Perugia avrebbe potuto arrotondare ulteriormente il risultato. In campo sempre di più c’è stata una sola squadra. Il Bari ha fatto qualcosa solo se e quando il Perugia, bontà sua, glielo ha concesso prendendosi qualche pausa di concentrazione. Alla fine, la domanda è come sia riuscito Camplone ad assemblare tanti giocatori nuovi così bene e in in tanto poco tempo. Chi giochi giochi, chi entra e chi esce (stasera Fossati, Zerbi e Fabinho sono subentrati nella ripresa, inserendosi alla perfezione nei meccanismi oleati di Camplone) il Perugia ha una identità già marcata e davvero autorevole. Camplone aveva tarato la preparazione per un avvio sprint. I risultati gli danno ragione, anche se è sempre il caso di tenere i piedi a terra. Dopo essere volati sulla vetta.