Il Grifo è Rock(et)
Scritto da Redazione il 15/12/2013
“E non fermateci, oh no, non ancora”
Il Grifo fa sua una partita ostica e vola alto, tirando il collo alla classifica, vincendo una partita bloccata fino quasi alla fine contro una Salernitana che non a caso non aveva mai perso fuori casa (2 vittorie e 4 pari). Il Grifo infligge quindi la prima sconfitta esterna ai campani che emulano in questo il sorprendente Catanzaro, che ha proprio nel 2 a 1 patito a casa nostra l’unica sconfitta stagionale. Detto per inciso se volessimo smuovere un altro zero, domenica ci sarebbe il Frosinone imbattuto in casa…
Tornando alla Salernitana, sono proprio i campani, nel primo tempo, ad esercitare un costante predominio territoriale, coprendo gli spazi con gran corsa ed occupando militarmente la zona di centrocampo: il Perugia non riesce a ripartire e gira a vuoto, ma per fortuna lì dietro Massoni e Scognamiglio si confermano baluardi.
Il secondo tempo invece è il Perugia ad esercitare una supremazia territoriale, anche perché la Salernitana mica poteva continuare a correre in quel modo (non le bastavano nemmeno 11 Gelindo Bordin…), anche se occasioni limpide non se ne vedono, se si eccettua una percussione di Nicco, con il centrocampista che vanifica l’azione personale con un ultimo controllo sbagliato. Sembra una partita da 0 a 0, una di quelle che puoi anche perdere all’ultimo minuto (e Ginestra rischia infatti di tirarci uno scherzo crudele assai), una di quelle che solo le grandi squadre riescono a sbloccare. E noi lo siamo? Sorriso!
Il gol di Sprocati, in buona sintesi, permette al Grifo di vincere una di quelle partite che valgono doppio, una di quelle con cui si vincono i campionati: la Juve ha riempito la sala trofei con 1 a 0 come questi (ma spesso li ha conseguiti con il rigore che non danno mai a nostro favore, come ieri sera coi tocchi di mano in area granata sotto gli occhi del signor Ghirelli…).
Eusepi si conferma elemento imprescindibile con l’assist di tacco per lo scalpitante Rocket “Razzo” Sprocati, entrato al posto di un evanescente Insigne. Che anche la panchina sia in grado di dare contributi importanti è un ulteriore segno positivo, ed i punti estratti da Camplone con i cambi effettuati (ed il ruolo di Mazzeo, anche ieri sera, in questo con la variazione nel 4-2-3-1) iniziano a pesare duro.
Un altro indice positivo è che rispetto allo scorso anno Il Grifo dura 90 minuti: non con la sfacciata bellezza che poteva mettere in mostra la stagione passata, ma con una solidità diversa; lo scorso anno, infatti, anche nelle migliori partite Il Grifo arrivava al novantesimo stremato, tanto che spesso gia’ 10- 15 minuti prima della fine del match i giocatori erano in evidente debito di ossigeno. Quest’anno, invece, lo sforzo viene distribuito meglio nel corso di 90 minuti. È un Grifo più cinico e sparagnino, forse, e forse più umile, capace di soffrire: le sovrapposizioni dei terzini sono meno frequenti (quando ci sono, però, sono devastanti, tipo quella del bravo Conti) ma c’è una solidità difensiva maggiore.
Ieri sera a mio avviso si è patita inoltre molto l’assenza di Filipe, dato che il regista, specie in casa quando devi fare la partita, è il tassello cruciale che fa girare la squadra ed il “multitasking” Vitofrancesco per quanto bravo ed impegnato, non ha i tempi del direttore d’orchestra.
Prima del trittico Pontedera- Salernitana- Frosinone speravo in 7 punti, ma mi sarei accontentato di 5. Dato che siamo a 6 e, fortunatamente, indietro non si torna, Frosinone potrebbe permetterci di arrivare ad un bottino favoloso per questo mini-ciclo ma anche, se i ciociari dovessero vincere a L’Aquila, rischiare il loro sorpasso. Domenica al Matusa sarà, come quella contro la Salernitana, una gara da sei punti.
Poi, vabbeh… c’è quello zero tondo tondo che segna le sconfitte interne del Frosinone… ecco, se proprio volessimo abbattere un altro primato…
Ed allora, dato che è divenuto ormai un portafortuna, continuiamo a citare Daniele Silvestri: salirò.
Sipario!
Federico Basigli
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