I medici della serie B per la ripresa del campionato, ma occorre affrontare i problemi loro e dei club
Scritto da Redazione il 28/05/2020
I medici della serie B vogliono la ripresa del campionato, ma chiedono alla Federcalcio di tener conto, con atteggiamento collaborativo, di una serie di “difficoltà oggettive, per molti club e molti medici insormontabili”. Lo scopo è quello di sollecitare la FIGC a cercare “soluzioni compatibili che permettano concretamente per la serie B l’inizio di questo campionato”. Insomma, si alla ripresa della cadetterie, ma con attenzione agli ostacoli che potrebbero metterla in discussione, come i costi elevati e la difficoltà reperire laboratori per eseguire i test; o strutture adeguate per eventuali ritiri prolungati per squadra e staff in caso di nuovi contagi. E, anche, la difficoltà per molti medici sociali di dedicarsi a tempo pieno a seguire la squadra, visto che molti di loro svolgono il loro lavoro principale al di fuori del calcio. Il documento, indirizzato al presidente delle Federcalcio, Gabriele Gravina e a quello della Lega di B, Mauro Balata, è stato sottoscritto, a titolo personale, dai medici sociali di tredici società cadette, tra cui quello del Perugia, Michele Bisogni. Non ha sottoscritto, tra gli altri, il medico del Benevento, mentre la prima firma è quella del Professor Enrico Castellacci, già medico della nazionale campione del mondo 2006 e presidente della LAMICA (Libera Associazione Medici Calcio) cui i firmatari aderiscono.
Ecco il testo integrale del documento:
La LAMICA ascoltato il parere dei medici della serie B che sottoscrivono questo documento, partendo dalla volontà comune di portare a termine il campionato come previsto dal Consiglio Federale, fa comunque presente le seguenti oggettive difficoltà a cui alcuni club ed i sanitari devono far fronte: 1) Benché la Federazione abbia messo a disposizione alcuni nominativi di laboratori a cui rivolgersi per effettuare tamponi e test sierologici, per molti sanitari ci sono seri problemi a poterli eseguire e per taluni (vedi Calabria) l’impossibilità in quanto la Regione stessa vieta di eseguire tamponi in laboratori privati. 2) L’alto costo per i club per eseguire un così elevato numero di test molecolari e sierologici 3) Nel caso di un nuovo Covid19 e la necessità repentina di reperire un ritiro fiduciario di tutta la squadra così come previsto, la mancanza per molte società di strutture logistiche atte a questo come centri sportivi con foresterie o strutture alberghiere adattate a ritiro blindato virusfree. 4) Nel malaugurato caso di obbligata quarantena, la mancanza strutturale di medici che possano seguire per tutto il periodo full time la squadra, avendo la propria attività lavorativa principale al di fuori dei club di appartenenza. 5) Da rimarcare che i medici si assumono tutte le responsabilità sanitarie che a loro competono, compreso il compito di dare indicazioni sulle linee guida ma certamente non quello di vigilare che queste siano rispettate. Per concludere pensiamo che in un contesto collaborativo, la Federazione possa prendere atto di queste riflessioni ed oggettive difficoltà per molti club e molti medici insormontabili e cercare di trovare soluzioni compatibili che permettano concretamente per la serie B l’inizio di questo campionato.
Cordialmente , li 27 maggio 2020
Il Presidente, Prof. Enrico Castellacci
Dott. Enrico Ligabue (Ascoli calcio 1898)
Dott. Ilario Candido (Cittadella A.S.),
Dott. Nino Avventuriera (Cosenza calcio),
Dott. Diego Giuliani (Cremonese U.S.),
Dott. Iera Massimo (Crotone F.C.),
Dott. Claudio Raviglia (Frosinone calcio)
Dott. Catello Di Somma (Juve Stabia S.S.)
Dott. Manlio Porcellini (Livorno calcio),
Dott. Michele Bisogni (Perugia calcio),
Dott. Flavio Muci (Venezia F.C.)
Dott. Riccardo Saporiti (Virtus Entella)
Hanno partecipato alla call conference e sono firmatari del documento anche:
Dott. Giuseppe Mazzarella e Dott. Ettore Tocco (Trapani Calcio) dimissionari
Dott. Andrea D’Alessandro e Italo Leo (Salernitana U.S.) licenziati
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