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I cinque punti di vantaggio sulla nona sono stati mantenuti; aspetto fondamentale da non trascurare, nonostante una sconfitta da dimenticare quanto prima.

Scritto da il 10/04/2018
Chi scrive si è sentito come lo speaker dei Cleveland Indians nel film “Major League”. 
Il nostro attore, sconsolato dopo una partita persa dai propri beniamini, si affida al wisky per dimenticare la sconfitta. Meglio una sana camomilla, soprattutto per spegnere le rabbie inutili che spesso danno il via a conclusioni quanto mai affrettate ed azzardate.
Per i più curiosi, gli Indians vinsero il loro campionato…
Paragoni da prendere con le molle, naturalmente, questo è calcio, quello era baseball, ma le sensazioni nello sport, sono le medesime. Il Perugia visto contro l’Avellino non ha giocato una gara sufficiente. La squadra è apparsa apatica, abulica, incapace di concludere una volta, che una, nello specchio della porta bianco verde.
Probabilmente Foscarini, a differenza di Novellino, possiede la bacchetta magica, perché la squadra è apparsa trasformata rispetto al recente passato. Castaldo in versione Martìn Palermo non ha sbagliato nulla sotto rete, mentre Falasco, non fosse stato per la capigliatura completamente differente, lo avremmo scambiato per Valderrama. E che dire di Molina, d’improvviso divenuto imprendibile come il Babangida dei tempi migliori? La verità, come sempre, alberga nel mezzo; Foscarini ha scosso una squadra che, a dispetto della classifica, è stata ben costruita. L’Avellino avrà comunque le sue difficoltà nel raggiungere la salvezza.
Nel Perugia, orfano di Bandinelli e Pajac, è stato l’atteggiamento corale della squadra a non essere intraprendente come al solito. Peccato perché in graduatoria il grifo avrebbero potuto compiere un balzo in avanti. La classifica resta ottima e soddisfacente, con cinque punti di vantaggio sulla nona, e la consapevolezza che una partita storta non cancella quanto di buono fatto durante il girone di ritorno.
Uno schiaffo che, se preso al momento opportuno, può essere salutare, e, dunque, Breda dovrà trarre fuori il meglio per non percorrere i medesimi binari del Partenio Lombardi. 
Il Venezia, rivale diretta per la corsa verso i playoff, è squadra fisica, coriacea, da affrontare senza Bianco, ammonito e squalificato. È lapalissiano che quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare, o meglio, riprendono, come nel caso del Perugia, perché, Irpinia a parte, i biancorossi non hanno mai sfigurato in questo girone di ritorno. Un aspetto tutt’altro che trascurabile e da tenere ben impresso nella mente.
Raffaele Garinella-TifoGrifo.com
Scritto da
il 10/04/2018.
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