Grifo, resa senza condizioni al Rigamonti. Il Brescia vince 3-0 e si guadagna l’Empoli
Scritto da Redazione il 28/10/2020
Un Perugia evidentemente “destabilizzato” dice addio alla Coppa Italia e lo fa senza tanti rimpianti. Impossibile chiedere molto di più ad una squadra che, per cause di forza maggiore, non si è nemmeno potuta allenare alla vigilia dell’incontro (cosa più unica che rara nel calcio moderno) e che ha schierato diversi elementi non molto impiegati fino a questo momento e ancora non del tutto ambientati nello scacchiere tattico di Fabio Caserta. L’obbiettivo primario è il campionato e quindi, visto che le partite che contano incalzano (Modena, Sambenedettese e Padova una dietro l’altra), bisogna giocoforza sacrificare qualcosa, dato che di fronte c’era il Brescia, squadra che punta all’immediato ritorno in serie A e che ha dimostrato una netta superiorità nell’arco dei 90′. Il 3-0, che poteva essere ben più largo, non è che lo specchio fedele di quanto si è visto in campo. Certo, da qualche giocatore (Vanbaleghem) era lecito aspettarsi di più, ma non è certo tempo di processi viste le obbiettive difficoltà nel preparare la partita (che vanno riconosciute). Da domani pomeriggio tutti di nuovo al lavoro: al Braglia domenica sarà già decisiva.
AMPIO TURNOVER PER CASERTA – Il tecnico cerca di dosare per quanto possibile le forze (mancano Angella e Negro ed in più i lungodegenti Kouan, Burrai e Minesso) e apporta modifiche sia al modulo – rispolverando il 4-3-3 – che agli uomini. Ci sono Cancellotti e Crialese sulle fasce mentre in mezzo Sgarbi ed il giovane Tozzuolo. A centrocampo in regia c’è Vanbaleghem e le mezzeali sono Sounas e Konate. Davanti Falzerano, Bianchimano ed un altro giovane, Lunghi. Sull’altro fronte Diego Lopez punta sullo schema ad albero di Natale, con Skrabb e Jagiello dietro Ayè.
L’APPROCCIO E’ BIANCOROSSO – Tuttavia l’inizio aveva fatto ben sperare. All’8′ Bianchimano ha avuto sui piedi la palla del vantaggio su un’uscita a vuoto di Kotnik, ma non è riuscito a mettere dentro. Già da questo forse si è capito come la giornata non fosse delle migliori.
MATCH A SENSO UNICO – Il punto di svolta è al 10′: Bisoli, capitano della squadra nonchè figlio dell’ex allenatore biancorosso Pierpaolo, non ci pensa su due volte e spara da lontano un proiettile che si infila all’incrocio dei pali. Grande la gioia del centrocampista, che quando incrocia i Grifoni gli fa spesso male, al rientro dopo sette mesi di stop per infortunio. Al 13′ Jagiello impegna dalla distanza Fulignati mentre al 25′ Tozzuolo mostra la sua inesperienza atterrando in area Skrabb. E’ calcio di rigore che Ayè trasforma spiazzando il portiere biancorosso. Poco prima era stato Sabelli, tra i migliori, a fermare una pericolosa ripartenza ospite. Fuoco di paglia perchè nella ripresa le cose non migliorano: al 71′ le Rondinelle triplicano con Mangraviti, abile a risolvere una mischia susseguente ad un corner. L’unico sussulto d’orgoglio è firmato Dragomir, che all’89’ batte una punizione dalla trequarti e colpisce il palo complice una presa difettosa di Kotnik. Termina così senza rimpianti un pomeriggio da archiviare al più presto.
IL TABELLINO DELLA SFIDA
BRESCIA – PERUGIA 2-0
BRESCIA: Kotnik, Sabelli (35′ st Verzeni), Mateiu, Chancellor, Ndoj (20′ st Ghezzi), Mangraviti, Skrabb, Aye, Labojko, Jagiello (25′ st Spalek), Bisoli (20′ st Dessena). A disp.: Joronen, Andrenacci, Van De Looi, Spalek, Papetti. All. Lopez
PERUGIA: Fulignati, Sgarbi, Sounas (18′ st Dragomir), Crialese (18′ st Elia), Konate (30′ st Moscati), Lunghi (18′ st Favalli), Vanbaleghem, Bianchimano, Falzerano, Tozzuolo, Cancellotti. A disp: Bocci, Rosi, Monaco, Melchiorri, Murano, De Marco. All. Caserta
ARBITRO: Ivan Robilotta di Sala Consilina (Fabio Schirru di Nichelino – Antonio Vono di Soverato) – IV° ufficiale: Andrea Bordin di Bassano del Grappa
RETI: 10′ pt Bisoli, 26′ pt Aye (rig.), 26′ st Mangraviti
NOTE: ammonito Sounas, Crialese, Mateju, Bianchimano, Ndoj
Enrico Fanelli – TifoGrifo.com