Grifo, Meluso rilancia: “Vogliamo la serie B in due anni”
Scritto da Redazione il 26/04/2025
Il verdetto del campionato è stato eloquente e per certi versi crudo. Il Perugia, con una giornata di anticipo, conosce già il suo destino, ovvero quello di non poter partecipare ai playoff. Con la consapevolezza che la strada sarebbe stata difficile visto il posizionamento finale, ma che comunque si sarebbe potuto mettere assieme un buon percorso.
C’è però chi non è intenzionato a gettare la spugna, ovvero il responsabile dell’area tecnica Mauro Meluso. E’ stato lui il protagonista del prepartita, con l’occasione di tracciare un bilancio a tutto tondo della stagione che sta per chiudersi.
Non prima di aver ricordato alcune persone che non ci sono più: “Mi unisco al cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco e vorrei rivolgere un pensiero a Graziano Fiorita con cui ho lavorato 4 anni”.
Poi spiega i perché di questo incontro con i cronisti: “E’ giusto interfacciarsi con la nostra gente perché la partita di domani ha un’importanza simbolica. Bisogna finire dignitosamente questo campionato altalenante. Ci aspettiamo una prestazione di livello. Sono poi venuto anche a parlare delle prospettive future”.
Cosa è mancato in questa stagione cosa può insegnare?
Il bilancio finale è ovviamente negativo. L’obbiettivo che ci eravamo posti era entrare nei playoff ma non dobbiamo dimenticare da dove siamo partiti. La vecchia proprietà aveva degli interessi differenti ed è stata un’annata transitoria. Bisognava mettere in sicurezza il club dal punto di vista economico e di conseguenza il campionato, facendo in modo che non ci fossero appendici e che si sia data solidità. In più non potevamo agire liberamente sul mercato. Si è finito non benissimo ma abbiamo cambiato diversi allenatori, fatto cinque acquisizioni ed otto cessioni. L’anno zero inizia nel 2025/26. La partita di Campobasso è lo specchio dell’annata, con un solo ammonito ed undici falli. C’è stato un evidente abbassamento di attenzione
Si è parlato di anno zero. Si può comunque pensare di poter essere competitivi per poter vincere?
Certo. Questi mesi non è che non sono serviti a nulla; abbiamo potuto fare tante considerazioni. Il Perugia, soprattutto nella persona del presidente Faroni, ci supporta e lavoriamo per crescere. L’obbiettivo è andare in serie B, non ci vogliamo nascondere. Nei prossimi due anni, tenendo sempre presente la sostenibilità economica, si deve puntare a salire di categoria. Abbiamo gli strumenti per poter combattere e ci stiamo già lavorando. Lo staff nei prossimi giorni verrà riconfermato. Intorno all’8-10 luglio ci ritroveremo e faremo un ritiro in Argentina con un clima favorevole. Poi ricominceremo in agosto qui. Stiamo pensando a come rinforzare la squadra ma senza essere sull’orlo del fallimento. A me non è mai accaduto
Faccio un passo indietro. Lei sottolineava le criticità rimarcando le responsabilità della squadra. Come mai è mancata l’intensità agonistica?
Abbiamo avuto un deficit che non ci possiamo permettere più ovvero dei giocatori leader che ci sono e non ci sono. Sono loro a suonare la carica e ci sono mancati. Ora servono giocatori che ci diano tranquillità di rendimento
Sarà rivoluzione o contate di mettere dei puntelli?
Deve ancora finire il campionato. Partiamo con un grande vantaggio: conosciamo le problematiche e abbiamo confermato un allenatore che si è subito calato nella realtà. Ha capito le difficoltà e la medicina da dare a questa squadra. Possiamo programmare con anticipo, ci riuniremo e faremo degli innesti. Non bisogna avere frenesia ma ponderare le cose. Lo scorso anno hanno vinto squadre che non hanno fatto follie sul piano economico, oggi c’è chi ha investito tantissimo come l’Avellino. Dobbiamo commisurare ciò che facciamo in base agli obbiettivi.
Ci sono certezze da cui ripartire?
Si, qualcuno merita di rimanere. Cambiamo in funzione dei nostri pensieri. Cercheremo di fare una squadra che lotti fino alla fine per conquistare le primissime posizioni. Vincere è difficile e vogliamo farlo in due anni
Recentemente Cisco aveva detto che sarebbe stato contento di restare..
La fermo subito. C’è ancora una partita a cui teniamo e dobbiamo fare del nostro meglio. Non è giusto oggi parlare dei singoli
Si è fatto un gran parlare, dopo una sconfitta, dei moduli. Viene imputato a Cangelosi di non giocare a tre dietro…
Lavoreremo su un modulo ovvero il 4-3-3. Ma ciò non toglie che l’allenatore possa schierare quello che ritiene opportuno. La differenza la fa l’atteggiamento. Faroni è rimasto molto male da questa gara ma da lì abbiamo capito qualcosa
Qualora dovessero esserci alcuni giocatori che hanno mercato come vi muoverete?
Alcuni speriamo di trattenerli, si sono riallacciati i contatti con entourage di Seghetti. Se rinnoverà lo farà prima del ritiro altrimenti non ne vogliamo più sentir parlare. Quando un giocatore vuole andare via non si può trattenere. Ma ci sono dei principi: volontà del club acquirente, del giocatore e di chi cede, che è quella principale. Si devono mettere d’accordo tre componenti e non sempre è semplicissimo
Ci sarà spazio per maggiori operazioni a titolo definitivo?
Dipende dalle opportunità che si presenteranno
Si è parlato di una certa fretta per rinnovare il contratto a Cangelosi. E’ d’accordo?
Non abbiamo avuto nessuna fretta. Abbiamo dato consequenzialità a ciò che ci eravamo detti, ritenendo Cangelosi idoneo a proseguire l’idea che aveva e a raggiungere gli obbiettivi preposti.
Enrico Fanelli – TifoGrifo.com