Grifo, Meluso difende le sue scelte: “Ho agito in piena autonomia”
Scritto da Redazione il 22/09/2025
Finalmente l’atteso giorno è arrivato. Esaurita l’inibizione il direttore dell’area tecnica Mauro Meluso può finalmente dare sfogo a tutte le sue sensazioni. Il mercato per molti è stato deludente, quantomeno inferiore alle aspettative e ci pensa il dirigente cosentino a fare chiarezza sulle dinamiche che lo hanno caratterizzato. E’ inoltre confermato che lo stesso Meluso non ha mai avuto intenzione di dimettersi, pur essendoci stato qualche screzio.
Ma ecco la sua introduzione: “E’ trascorso un po’ di tempo, di solito questa conferenza stampa si organizza dopo il mercato ma la squalifica, ingiusta lo voglio sottolineare, mi ha costretto a rimandare ad oggi. Logico è dover parlare con la stampa, visto che è l’interfaccia con la nostra gente, per spiegare come sono andate le cose”.
Aveva parlato precedentemente di sostenibilità e di rosa pronta al 70% prima del ritiro. A che punto siamo con il progetto?
E’ una domanda che permette di chiarire diversi aspetti. Innanzitutto, ho sempre lavorato con piena autonomia e ringrazio la proprietà per avermi garantito questa libertà decisionale. Tutte le scelte sono state mie. Abbiamo cercato di costruire una squadra competitiva, in grado di lottare per le prime cinque posizioni. Lo ha detto anche il mister ieri. Il tema della sostenibilità per me è centrale: l’ho sottolineato fin dal mio arrivo a Perugia. Non possiamo pensare a un futuro se incassiamo una cifra e ne spendiamo cinque o sei. Oggi viviamo grazie agli investimenti della proprietà, che ci permette di portare avanti un progetto altrimenti non sostenibile. È un aspetto che va sempre ricordato.
Quanto alla rosa, forse non ho rispettato del tutto le tempistiche che avevo annunciato, ma direi che tra il 70% e l’80% della squadra era effettivamente pronta già in ritiro
Ci può fare il punto sulle operazioni concluse?
Durante le varie sessioni circolano diversi nomi perché c’è interesse a farli uscire. Altri restano riservati perché è nel nostro interesse lavorare con discrezione. Alcune prime scelte non sono trapelate, altre non si sono concretizzate per ragioni diverse. Fa parte delle logiche del mercato.
Sui prestiti, quasi tutti i giocatori arrivati hanno una formula con diritto di riscatto, il che ci consente di pensare in prospettiva. Solo per Manzari non abbiamo opzioni, perché c’è un diritto di recompra del Sassuolo. Abbiamo puntato su giovani con prospettive e possibilità di crescita, senza fare il cosiddetto “all-in” per vincere subito. È una linea chiara fin dall’inizio. I risultati attuali non sono ancora soddisfacenti, ma sono fiducioso che la squadra crescerà
E’ soddisfatto del lavoro svolto fino ad ora?
No e sarebbe ingiusto dire il contrario. Ma sono contento in prospettiva: il lavoro fatto ha posto basi solide per il futuro. Rifarei la scelta di venire a Perugia senza dubbi
Come commenta le voci riguardo possibili rapporti non idilliaci con la proprietà?
Come in tutte le famiglie ci sono state delle frizioni, ma nulla di eclatante. Il calcio non è una scienza esatta e ognuno può avere opinioni diverse. Le discussioni fanno parte del percorso e della crescita
L’avvento di Braglia presuppone una modifica al progetto tecnico. C’è bisogno a gennaio di tornare sul mercato?
Quando abbiamo parlato con Piero gli ho chiesto come prima cosa se gli piacesse questa squadra. Mi ha risposto sì. È un allenatore elastico, capace di adattarsi a diverse soluzioni tattiche. Abbiamo scelto di dare una scossa psicologica all’ambiente, senza stravolgere il progetto. Quanto al mercato di gennaio valuteremo insieme a lui e alla proprietà
I giocatori fuori rosa possono essere reintegrati?
Non ne abbiamo ancora parlato nel dettaglio, ma non escludo nulla. Abbiamo posti liberi in lista e se Braglia riterrà utile reintegrare qualcuno valuteremo insieme come procedere
Questa squadra può arrivare nelle prime cinque?
Sì. Condivido ciò che dice il mister. L’obiettivo realistico è stare nelle prime cinque, il che significa poter ambire anche al primo posto ma senza illusioni da “squadra ammazza campionato”. Ci aspettiamo che alcuni giocatori trovino la migliore condizione fisica e che la squadra metta in campo una maggiore cattiveria agonistica
E’ vero che è stato lei a lanciare Braglia come allenatore?
Non proprio. Lui allenava già il Montevarchi quando lo notai da giocatore. Più tardi, quando iniziai a lavorare come dirigente a Foggia, lo portai lì con me. Abbiamo un rapporto lungo, fatto anche di discussioni accese, ma fa parte della vita e del lavoro
Cosa non l’ha convinta riguardo queste prime partite?
Il match di Ravenna è stato emblematico. Abbiamo giocato un ottimo calcio per 35 minuti, poi è subentrata la paura e ci siamo involuti. È su questo che dobbiamo lavorare: dare continuità e mantenere la stessa intensità per tutta la gara
E’ possibile ricorrere al mercato degli svincolati?
Con la proprietà ne abbiamo parlato, c’è la disponibilità ad intervenire se necessario. Ma bisogna trovare giocatori già pronti, altrimenti il rischio è di aspettare troppo tempo per metterli in condizione. Vedremo strada facendo
Infine, le condizioni di Lewis
Credo che al 99% dovrà operarsi di nuovo, come consigliato dal suo chirurgo di fiducia in Olanda. È una perdita importante, così come l’infortunio di Riccardi, che ha colpito un reparto già in difficoltà da tempo. Dovremo fare di necessità virtù, contando anche su giovani affidabili come Nwanege e Megelaitis, che è stato con me anche a Lecce.
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