Grifo in analisi. Kouan, nuovo Muntari? I tre punti fondamentali per la classifica portano la firma del giovane ivoriano.
Scritto da Raffaele Garinella il 21/01/2018
Kouan, nuovo Muntari? I tre punti fondamentali per la classifica portano la firma del giovane ivoriano. A Pescara le verifiche più importanti per il nuovo modulo e la tenuta della difesa. Leali arriva in aereo o scende a cavallo?
L’immenso campione ungherese Ferenc Puskas amava ripetere che i calciatori sono uomini che giocano con la testa, ma soprattutto con il cuore. Ecco allora svelato l’arcano – cuore e testa – abilmente e simbioticamente adoperati da Kouan, al suo debutto in prima squadra. Con le movenze di un veterano, al punto tale da essere confuso con Muntari, Kouan ha sorpreso un po’ tutti quando l’altoparlante lo ha annunciato in formazione. Nessuno aveva previsto alla vigilia l’esordio dell’ivoriano. Morale: Breda è stato bravo a dar fiducia ad un centrocampista con quelle caratteristiche che nessun altro della rosa possiede. Kouan oltre a recuperare tanti palloni con un pressing asfissiante, ha sbloccato la “partita del dentro o fuori Breda”, facendosi trovare al posto giusto nel momento giusto. Una autentica folgorazione per Breda che ha giocato contro il suo passato, per puntare con più ottimismo al presente. Naturale quando le cose non girano per il verso giusto, si sviluppino polemiche, divisioni, differenti pareri. Il nuovo modulo 3-5-2 ha abbassato di molto il rischio di subire gol, anche se occorre la controprova vista la consistenza offensiva della V.Entella. Dellafiore è sembrato davvero a proprio agio nei panni di leader difensivo, trasmettendo sicurezza ai compagni con Pajac che ha brillato proprio perché, rispetto ad altre occasioni, si è dovuto preoccupare meno delle chiusure difensive dalle quali non poteva esimersi con lo schieramento a quattro. Piuttosto da considerare meglio la posizione di Bianco come regista, e non mezzala, tenuto conto che Colombatto manca di continuità. L’ argentino ha classe da vendere, ma è sempre troppo lezioso. In più Bianco è “capitale” del Grifo, anche alla luce dei quattro anni di contratto, e sarebbe davvero un peccato mortale svalutarlo riducendone l’impiego. Magari a Pescara toccherà a lui. Sempre venerdì sera dovrebbe,- il condizionale è d’obbligo, visto quanto è accaduto nei giorni scorsi-, vedersi all’opera Leali, dato in arrivo a Perugia già da diverse settimane. Viene voglia di ironizzarci sopra: a patto che il ritardo non dipenda dal fatto che il portiere abbia scelto di raggiungere l’Umbria partendo dal Belgio a cavallo. Chi sarà invece sicuramente presente è Falco, volato via senza troppi rimpianti. Inutile girarci intorno: otto presenze ed una sola rete, non sono abbastanza per rimpiangerlo, nonostante possegga tecnica e colpi di classe cristallina. A conti fatti, Falco ha avuto un rendimento inferiore a quello di “El Rifle” Pandolfi che almeno, di reti, ne realizzò due al Napoli in una partita di coppa Italia. Prossima tappa, Pescara, da affrontare senza paura reverenziale, con qualche gallone di autostima in più: a Zeman piace lo spettacolo, sorseggiare lo champagne, Breda ha altri gusti: preferisce i punti allo spettacolo, al gioco corale. Due visioni agli antipodi, una contrapposizione vecchia quanto il gioco del calcio.Ieri Herrera-Rocco, o se si preferisce Mazzetti- Viciani, per rimanere a due big di Perugia e Ternana, oggi Zeman-Breda.
Raffaele Garinella-TifoGrifo.com