Grifo in Analisi. Bravo Grifo, il Carpi è annientato. Per continuare a sognare, bisognerà vincere il derby.
Scritto da Raffaele Garinella il 18/04/2018
Buonaiuto straordinario, Bianco e Gustafson come Starsky e Hutch. Di Carmine, arma letale.
Dominio assoluto, incontrastato, indiscutibile, quello del Perugia al “Cabassi” contro il Carpi.
Ottantasette minuti di calcio giocato ad ottimi livelli, due reti di ottima fattura, con Di Carmine e Gustafson, ed un punteggio, tutto sommato, risicato.
Di Carmine avrebbe potuto realizzare una doppietta, lo stesso dicasi per Gustafson, e un gol lo avrebbe potuto siglare anche l’inesauribile Mustacchio, il cui tiro da posizione favorevole, è terminato nella vicina Mirandola.
Una sola ingenuità in tutto l’arco della gara ha permesso a Concas, versione “Mister Fantastic” di riaprirla e di attentare alle coronarie dei tifosi del Grifo. Il centrocampista di casa si è allungato, volando più in alto di Belmonte, sempre e comunque attento e puntuale nelle chiusure.
Bisognerà ripartire da questi dettagli per non sbagliare neanche tre minuti contro la Ternana Unicusano. I rossoverdi hanno elementi imprevedibili come Carretta e Tremolada e calciatori molto forti fisicamente come Montalto.
Sono comunque ultimi, particolare da non trascurare, segno evidente che più di qualcosa non funziona.
Breda dovrà essere bravo a colpire ed affondare le fere proprio dove sono maggiormente vulnerabili, e dovrà farlo senza il lungodegente Bandinelli e senza Colombatto, ammonito e squalificato, ma con un ritrovato Terrani e con un Buonaiuto in stato di grazia.
Gara eccellente da parte di entrambi, capaci di non far rimpiangere Pajac e Bandinelli.
Buone notizie dall’infermeria con il terzino che, al pari di Gonzalez, dovrebbe accomodarsi in panchina.
Nulla da fare per Magnani.
Buonaiuto uomo ovunque, dicevamo, e Terrani abile in entrambe le fasi, all’occorrenza terzino, all’occorrenza ala.
Il 3-5-2 ha permesso a Breda di ritrovare gli equilibri parzialmente smarriti contro il Venezia. Difficile per il Grifo supportare il tridente per tutti i novanta minuti. Ci saranno occasioni per rispolverarlo. I tempi non sono ancora maturi. Buonaiuto è abile ad interpretare sia il ruolo di mezzala, sia quello di trequartista, permettendo a Breda di mutare modulo in corsa.
Bianco è imprescindibile per questa squadra. La sua esperienza, il curriculum, la capacità di gestire emotivamente determinati momenti, ne fanno elemento cardine. Lui e Gustafson si cercano e si trovano a meraviglia, proprio come Starsky e Hutch.
Breda ha svegliato la squadra dagli incubi. Adesso i sogni sono dolci desideri, e, per far sì che possano avverarsi, bisognerà annichilire le fere.
Un derby dove vincere, per citare Boniperti, non è importante, ma è l’unica cosa che conta.
Raffaele Garinella-TifoGrifo.com
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