Furto al museo del Perugia calcio
Scritto da Redazione il 07/11/2019
Per chi, essendo un tifoso, attribuisce al museo anche una valenza affettiva oltre che simbolica e celebrativa, si è consumato un ignominioso sacrilegio, che avvilisce e fa riflettere sull’immoralità di certi comportamenti.
Come rende noto la società biancorossa con un messaggio carico di legittima indignazione sono state rubate dal museo del Perugia due maglie esposte come testimonianza della storia radiosa del club.
Dalle prime informazioni trapelate, questi preziosi cimeli, risalenti agli anni settanta, periodo di grande splendore per il Grifo, erano stati concessi in comodato d’uso da tifosi che hanno creduto nel progetto di racchiudere i ricordi nell’intimità di un luogo speciale come quello inaugurato nel luglio 2016.
Il Perugia ha condannato l’episodio, un’ingiuria per il mondo biancorosso che non può restare impunita e ha annunciato di essersi rivolta alle autorità competenti che provvederanno ad effettuare delle indagini per l’individuazione dei responsabili.
Disturbante pensare che qualcuno si possa essere insinuato per rubare, magari per avidità.
Sembrava impensabile e invece nemmeno il museo del Grifo è immune dall’inciviltà.
Il museo non è solo un luogo di tradizione sportiva, ma vi confluisce una consistente frangia della cultura cittadina e ogni giorno ne fruiscono molti visitatori, è uno spazio apprezzato a livello nazionale e considerato un’eccellenza.
Il patrimonio sottratto non è rappresentato solo dalle due maglie che speriamo vengano ritrovate e nuovamente collocate al loro posto, ma una risorsa tolta a tutti i perugini.
Ipotizzando che il ladro si definisca un tifoso, chi ha violato il museo, calpestandone il prestigio, non può essere considerato tale, perchè ha osato privare tutti gli altri di un bene comune che andrebbe soltanto condiviso e ammirato.
Riccardo Russo per TifoGrifo