Fisionomia
Scritto da Federico Basigli il 26/08/2014Non per snobbare la Coppa Italia, ma il banco di prova vero è venerdì. Si inizia con la B, la B di Bologna, mica il Borgo a Buggiano (con rispetto parlando). Tornate quindi dal mare o dalla montagna, per chi non l’ha ancora fatto pigliatevi l’abbonamento così evitate la fila per comprare ogni volta il biglietto (così migliorate anche la qualità della vita delle ragazze al botteghino), portate allo stadio (o lasciate a casa, fate voi) mogli, mariti, compagni, compagne, amanti varie e riprendete il posto allo stadio, che dai 22mila presenti contro il Frosinone lo stadio sabato sembrava quasi vuoto.
Lo spettacolo del Grifo ha bisogno della sua naturale cornice: ognuno al suo posto!
La gara con lo Spezia ha dato buone indicazioni, specialmente nel primo tempo (chiuso in svantaggio: misteri del calcio), a random:
- Verre è in B di passaggio. Per me è di altra categoria e, soprattutto, vince il premio Basigli “scegli un beniamino dopo un paio di partite” (albo d’oro: 2012 Fabinho, 2013 Conti). Discorso simile vale per Crescenzi, che però non si aggiudica l’ambito premio.
- Rabusic si è mosso bene a prescindere dalla rete. Ma un attaccante vive per il gol, e che abbia segnato non è quindi nemmeno secondario. Peraltro una rete di quelle facili, bruttine: meglio, perché è parso un classico gol di quelli che segna chi ha feeling con la porta avversaria. Non si capisce ancora se sia una vera prima punta, ma sicuramente, per quanto visto in queste due partite, è il giocatore che, in rosa, si avvicina maggiormente al ruolo di bomber.
- Fossati è entrato ed ha svoltato la partita. La scorsa settimana scrivevo che in rosa mancava forse un regista classico (non reputando Taddei tale), cito: “a meno che non si voglia giocare con un centrocampo più mobile, affidando, ad esempio, a Fossati e Taddei assieme le chiavi del centrocampo del Grifo. Del pacchetto dei centrocampisti, infatti, è il giovane di scuola Milan il giocatore che potrebbe essere il prospetto più vicino a quello del direttore d’orchestra”. L’impressione lasciata dalla gara di sabato rafforza quest’idea.
- Goldaniga gioca sempre a testa alta, un po’ alla Nesta (con rispetto parlando) e Giacomazzi ha già preso in mano la difesa puntando molto su anticipo e capacità di fare il primo regista. Insieme a Comotto (decisamente migliore questo inizio di stagione rispetto a quello dell’anno precedente), devono lavorare sugli automatismi e sulla copertura dei rispettivi punti deboli.
- Il Grifo ha dominato la partita ed ha tenuto palla in modo costante. Certi passaggi ricordavano azioni di pallanuoto, con i giocatori a passarsi la sfera in cerca dello spiraglio giusto. Il Perugia ha giocato a calcio per 120 minuti: con più rapidità all’inizio, ed il primo tempo è stato davvero godibile, ma i Grifoni si sono mossi bene per tutta la durata della partita.
- Flores ha esordito bene. Dovrebbe essergli di aiuto la presenza al suo fianco del connazionale Giacomazzi.
- Parigini: entra e fa un assist contro il FeralpiSalò. Entra e segna contro lo Spezia. Il sostituto di Sprocati per ora avrà giocato in tutto 50 minuti, ma gli sono bastati per essere sempre decisivo. Se continua così finisce nell’11.
Qualche aspetto negativo, però, c’è stato:
- Questo per Falcinelli deve essere l’anno della consacrazione. Sabato ha giocato male, ha “frullato” meno del solito, ma avesse segnato l’occasione che gli è capitata alla fine del primo tempo sul pregevole assist di Goldaniga andava bene anche così, forse meglio: meno spirito di sacrificio e più killer istinct sottoporta, se vuoi fare l’attaccante. Sabato, ahimè, né l’uno né l’altro. Un gol ed il solito impegno (correndo anche meno, ma in maniera più costruttiva) contro il Bologna e ti perdono.
- La difesa, intesa come reparto, è stata saltata troppo spesso con lancetti senza grosso costrutto del centrocampo ligure a cercare le sportellate di Ebagua. A prescindere dal gol che sembrava in fuorigioco, quel giochetto molto rudimentale allo Spezia veniva un po’ troppo facile. Può essere, e secondo me è, un problema di distanze ed affiatamento tra compagni di reparto, considerato anche che Giacomazzi è arrivato… ora. Però venerdì è dietro l’angolo: affinare, grazie.
- Gran bei cross, quelli di Del Prete. Deve però migliorare la condizione atletica, che non mi è sembrata al top, perché nel 3-5-2 la fascia è luuuuuuunga!
- Il Perugia ha senza dubbio fatto la partita, ma l’avversario è stato sin troppo molle. Il Grifo ha giocato una buona gara, insomma, ma teniamo conto che lo Spezia si è limitato a contenere mentre, in fase di propositiva, si è letteralmente scordato di scendere in campo.
In attesa della chiusura del mercato, che porterà comunque giocatori importanti (dovesse arrivare e recuperare bene dall’infortunio, Perea in B è uno che può fare davvero bene), il Grifo ha quasi completato il suo equipaggio ed ha iniziato a mostrare una sua propria più definita fisionomia. Ci vorrà calma, molta, perché la B è una maratona che premia la continuità e non sempre rispetta i valori tecnici delle squadre (il Cesena salito in A, per dire, aveva a mio avviso una rosa da metà classifica, ma ha saputo sfruttare al meglio le sue armi ed ha battuto formazioni sulla carta, ma solo là, più competitive): conta molto la coesione del gruppo, la solidità della società, la voglia di arrivare, la compattezza dell’ambiente.
Quest’anno torniamo ai livelli che ci competono, ed è lecito fare sogni grandiosi, evitando però nevrosi che in B possono essere distruttive, evitando di pensare che tutto ci sia dovuto: siamo il Perugia, una squadra con una storia notevole, amata e seguita da un pubblico importante, ma siamo anche una matricola, una squadra che 4 anni fa iniziava, senza grosse certezze, il campionato di Serie D.
Ci sarà da combattere e soffrire: d’altronde cos’altro facciamo ogni anno? Ed è questo che rende così belli momenti come quelli vissuti il 4 maggio. Con l’auspicio che presto possano essercene altri.
Ci si legge presto (spero), Buon campionato!
Federico Basigli – TifoGrifo.com