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Federico Ceccarini: “il Grifo ha riempito la mia vita, mi ha regalato un’infinità di sorrisi e talvolta di lacrime, ma continuerà ancora a darmi altre grandi emozioni.”

Scritto da il 13/06/2020

Per la serie,  alla scoperta del Pianeta Grifo, in questa puntata abbiamo voluto intervistare un ragazzo che è grande tifoso dei biancorossi, a cui  ci unisce lo stesso amore per Perugia e per il Perugia. Lui è Federico Ceccarini, un giovane molto fiero della identità perugina,  mosso da un enorme sentimento per la sua città.  Passione che riempie il suo cuore e la sua vita. Lo dimostra anche  la sua tesi di laurea: la progettazione sostenibile per la riqualificazione dello stadio Renato Curi di Perugia. Relatore: David Grohmann. Correlatrice: Luana Trinari.  Una tesi di laurea che  ha visto la presenza dell’assessore comunale dello sport Clara Pastorelli e che ha lavorato in stretto contatto con il comune, con la società e con i tecnici responsabili dello stadio (Bavicchi, Rosi sementi, Lemmi…).

 

INTEVISTA

 

1. Quando  è nato l’amore per il Grifo?

 

Come non amare questa maglia, questa squadra e questa città? Impossibile! “Essere figli di questa città è un onore, non amarla è un delitto, non tifare Perugia è un insulto!” Il Grifo mi ha riempito pagine meravigliose di questa storia sportiva e di costume, in questi miei 27 anni mi ha regalato una infinità di sorrisi e talvolta anche di lacrime con i suoi gregari esempio di sacrificio, di abnegazione e attaccamento alla maglia e a quello che rappresenta… e continuerà sicuramente a darmi altri grandi emozioni.

Tutto questo mio grande amore per il Perugia è nato principalmente da due persone: da mio fratello Paolo e dalla mia adorata nonna Giuliana. Grazie a mio fratello che mi ha trasmesso l’amore per il calcio e soprattutto per la squadra della mia città. La prima cosa che si andava a visitare in qualsiasi viaggio era sempre lo stadio (Santiago Bernabéu e Allianz Juventus). Indimenticabile è la mia prima volta allo stadio assieme a lui (16 maggio 2004, ultima partita del Perugia contro l’Ancona Calcio in Serie A). Un ringraziamento speciale va all mia nonna, scomparsa 8 mesi fa (stesso giorno del 42^ anniversario della morte di Renato Curi). Quando ho iniziato a guardare il calcio a 10 anni all’incirca è grazie anche a lei che mi voleva subito tramandare la passione per il Grifo.

 Ricordo che nella stagione 2003-04 guardavamo la trasmissione sportiva “Quelli del Calcio” assieme su Rai Due. Da qui si alimentava man mano la mia passione biancorossa. Ricordo il Grifo di Popolo guardato insieme a lei nell’anno del centenario. Ricordo anche quando nell’era della rinascita del Grifo guardavamo insieme tutte le partite fuori casa trasmesse da Umbria Tv e esultavamo quando il Grifo segnava.  Dal rientro dalla partita contro il Frosinone e dalla festa promozione, ci aspettavi, a me e a mio fratello, a casa….ci dicevi “ce l’aBBiamo fatta, aBBiamo finalmente fregati sti Ciociari”. Anche due giorni prima di morire, mi domandava” che cosa ha fatto il Perugia?” in rientro dalla trasferta di Salerno (26.10.2019) e questo dimostra che la passione per la squadra resta fino alla fine della vita. Per me il Perugia è anche la mia nonna. 

 

2 Perché ha scelto lo pseudonimo di Artiglio del Grifo’

 

L’Artiglio del Grifo” è una fanpage creata per puro passatempo con lo scopo di parlare del nostro amato Perugia in ogni suo aspetto, dal campo alla Società, dal mercato alla tifoseria, dal Museo del Grifo alla città. Nata il 4.9.2013 da mio amico Emanuele Liberti che ama il Perugia e la città  sempre e soprattutto al di là del risultato, la pagina vuole tenere informati tutti i tifosi biancorossi nel mondo. Successivamente, a partire dall’ottobre 2014,  ho rilevato la pagina da lui. Grazie alla mia sconfinata passione nei confronti dei colori biancorossi, con tanto di post, foto, video, commenti ed aggiornamenti riguardanti quelle che sono le vicende del Grifo tutti i giorni, ho portato questa pagina in breve tempo a diventare la più seguita di Instagram e anche di Facebook. Si trova sul YouTube.       

Il primo nome è stato “AC Perugia 1905” ma per motivi di copyright con la pagina ufficiale della prima squadra AC Perugia Emanuele chiede un aiuto alla sua amica della scuola media suggerendogli “l’Artiglio”. Da qui nasce “l’Artiglio del Grifo”. Cosi a partire dal 27 novembre 2015  abbiamo deciso di evolverci in un nome più innovativo e specifico: L’ARTIGLIO DEL GRIFO. Un nome che rappresenta al meglio la nostra PeruginitàIl vecchio nome è stato cambiato anche per la data “1905”, perché per me sono 119 anni come documentati dagli articoli di giornale e dai medaglioni, esposti al  “Museo del Grifo”.

In questi anni grazie alla pagina ho avuto modo di conoscere delle persone stupende, non solo Perugini, ma anche genoani nelle persone di Jacopo e Giulia, ternani, spagnoli nella persona di Carlos (tifoso del Real Racing Club de Santander), ecc. Lo scopo di questa pagina è quello di diventare un punto di ritrovo. Arrivare a creare un’unica famiglia, composta da migliaia di persone con idee, colore di pelli, religioni diverse, ma accomunate dalla stessa passione. Quella per il nostro amato Grifo! Un ringraziamento particolare va anche ai miei oltre 8000 followers che mi hanno sempre supportato e apprezzato e che hanno speso parte del proprio tempo per rispondere alle mie interviste per l’elaborazione della tesi di laurea.

Inoltre, ringrazio Emanuele, un amico sincero e dolce, che mi ha dato la possibilità di gestire una pagina social network l’Artiglio del Grifo” che ora è diventata una delle pagine più seguite. Grazie per l’affetto e il sostegno che non mi ha fatto mai mancare, cosi come suo fratello Michele.

 

  1. Lei ha fatto una tesi sullo stadio curi, ci spiega il suo progetto?

 

Innanzitutto dedico questo traguardo alle mie nonne Giuliana e Ida, scomparse rispettivamente durante gli ultimi esami universitari e durante la stesura finale della tesi di laurea, perché grazie alla loro semplicità e al loro affetto ho imparato a cogliere e a saper apprezzare l’importanza delle piccole cose e perché da loro ho tratto sempre le più grandi ispirazioni. Un ringraziamento particolare alla mia nonna materna Giuliana: non dimenticherò mai la passione biancorossa che mi ha trasmesso, sono sicuro che sarebbe stata fiera di questo mio lavoro. E poi naturalmente al mio amato Grifo che mi ha condotto di arrivare fin a qui…

 

In questo lavoro di tesi ho affrontato il problema della progettazione dell’area di Pian di Massiano (laghetto e una parte del parco Chico Mendes) e del Curi (3 angoli e esterno stadio) secondo criteri di sostenibilità ambientale. L’analisi della situazione attuale ha permesso di evidenziare gli aspetti critici: elevati consumi idrici ed elettrici, presenza di eventi alluvionali che caratterizzano la storia di Pian della Genna, manutenzione del manto erboso, cattivo orientamento dello stadio rispetto alle correnti ventose, arredo verde qualitativamente e quantitativamente scarso nelle zone attorno alo stadio. Le soluzioni innovative proposte con il nostro progetto si ispirano alle migliori pratiche a livello internazionale. Un sistema di collegamenti separati tra pozzi che consenta una migliorata gestione irrigua, l’utilizzo di energia solare (pannelli solari negli edifici circolanti – casa colonica – e pensaline fotovoltaiche per parcheggio G. Mazzetti, impianti di drenaggio sostenibile, le basi per un impianto di fitodepurazione, la riqualificazione dell’area verde con specie vegetali adatte (specie spoglianti con chiome piccone e non molto vigorose per favorire la visibilità nei momenti critici di massima affluenza della tifoseria), la realizzazione di torri arredate con verde per ridurre gli effetti del vento e utilizzabili come eventi di moda e per fuochi d’artificio di capodanno (eventi extracalcistici), seggiolini riscaldati per la Tribuna Ovest e infine il rifacimento dell’impianto per il tappeto erboso da gioco. Il principale sviluppo futuro sarà la valutazione economica del progetto. Sottolineiamo il carattere molto pragmatico del progetto che, oltre ad essere guidato dal criterio di fattibilità tecnica, potranno essere realizzate in maniera modulare. In conclusione lo studio presentato è riuscito a coniugare creatività e sostenibilità ambientale per superare le attuali limitazioni dell’area e riqualificarla radicalmente, portando anche una innovazione di pensiero in una parte molto vissuta della città come quella di Pian di Massiano. 

 

  1. Come cambia il calcio nell’epoca del Covid-19?

 

Il calcio, nell’epoca del Covid-19, non ha nessun senso senza la passione dei tifosi sugli spalti, il vero motore di questo sport. Per me il calcio è passione. persone, amore verso la propria città natale. Serve il rispetto per tutte le vittime del coronavirus. Il termine “RISPETTO” è spesso esibito nelle manifestazioni istituzionali proprio dalla Lega anche con grossi striscioni esposti dai giocatori prima delle partite al centro del campo e nelle dirette tv. Non ci può essere rispetto vero se non si esibisce proprio in questo momento, anche se si riparte solo per i motivi economici. Ai tempi del Covid-19 il calcio sarà diverso, a mio modesto avviso, con meno falli e simulazioni come abbiamo già visto in Bundesliga. Ne guadagna il gioco, ma si perde in emozioni. Al di là di questo aspetto, sono pronto a tifare questa mia grande mania biancorossa, il Grifo è la mia ragione di vita.  Forza Perugia!!  

Ci ha fatto piacere presentare ai lettori di  TifoGrifo, Federico Ceccarini,   un ragazzo che ha ‘il Grifo nel cuore’, così come è stato piacevole conoscere pure una sua confidenza: “Quando ho iniziato a seguire il Perugia sul Web, ho iniziato a leggere da Tifogrifo (era 2005 o 2006)”. Infine, con Federico ci accumuna  anche l’aver scelto lo stesso pseudonimo: L’Artiglio del Grifo!  Sono quelle grandi soddisfazioni che ci infondono energia e spingono la Redazione a impegnarsi di più  per realizzare nella realtà il progetto di TifoGrifo.

 

Ettore Bertolini – TifoGrifo.com

 

Questa maglia è stata regalata a Federico dalla Commissione Museo nelle persone di Marco, Carlo, Claudio e Roberto. Autografata da Melchiorri.
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