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Facciamo i conti un po’: perché il Perugia può salvarsi

Scritto da il 25/01/2023

I numeri degli ultimi tre campionati

Prendendo in considerazione gli ultimi tre campionati, disputati a 20 squadre come quello attuale (prima i campionati avevano avuto 22 o, nel 2018/19, campionato di transizione, 19 squadre) risulta che la quota salvezza diretta (sest’ultima classificata) è stata di 46 punti nel 2019/20 (anno della retrocessione del Perugia dopo il play out col Pescara); mentre nel 2020/21 è stata di 45 punti e, nel 2021/22, di 42 punti. Se si considerano la quint’ultima e la quart’ultima posizione (quelle che danno accesso al play out, ma solo se tra loro ci sono non più di 4 punti di divario) nel 2019/20 i punteggi furono 45 e 45; nel 2020/21 44 e 35; nel 2021/22 35 e 34.

La proiezione sul campionato attuale

Il campionato attuale ha un livellamento che alla 21.a giornata è simile a quelli del 2019/20 e 2020/21, mentre nel 2021/22, a questo punto della stagione, c’erano già tre squadre molto staccate (Crotone con 14 punti, Pordenone 12 e Vicenza 11) e una, il Cosenza, quartultimo a 18 punti (i calabresi per inciso si salvarono poi al play out contro il Vicenza, raggiungendo i 35 punti finali). Dunque, la proiezione del campionato 2022/23 va ragionevolmente fatta sulle altre due stagioni considerate. Pertanto, il punteggio cui puntare per stare tranquilli è intorno ai 45, o meglio 46 punti finali.

Cosa deve fare il Grifo

Il Perugia ne ha attualmente 20, per cui dovrebbe racimolare 26 punti nelle ultime 17 partite, con una media di 1,53 punti a partita. Impresa ardua, ma non impossibile. La media del Perugia finora (20 punti in 21 partite) è stata di appena 0,95 punti a partita. Ma, se si considerano le ultime 12 gare, quelle dal ritorno di Castori, i punti fatti sono stati 16, per una la media di 1,33 a gara che, se confermata nelle ultime 17 gare, proietterebbe il Perugia a 42/43 punti. Se, invece, si considerano le ultime 8 partite (13 punti) nelle quali il Perugia ha cominciato dapprima a manifestare e, nelle ultime, a marcare, una propria identità, la media è di 1,625 a gara. Questa media, se mantenuta nel finale di campionato, porterebbe nello zaino del Grifo 27/28 punti, più che sufficienti a superare la quota salvezza stimata. Come detto, ne dovrebbero bastare 26, che potrebbero essere frutto, per esempio, di 6 vittorie, 8 pareggi e 3 sconfitte. Oppure, anche, di 7 vittorie, 5 pareggi e 5 sconfitte. Sarà importante che il Perugia perda non più di 4 gare ma, se ne dovesse perdere qualcuna in più, dovrebbe rimediare aumentando il numero delle vittorie: così, 7 sconfitte nelle restanti 17 partite, dovrebbero essere compensate con almeno 8 vittorie (e 2 nulle).

Crolli e rimonte: il 2019/20

Ovviamente sarà importante anche l’andamento delle dirette concorrenti che partono tutte, tranne Venezia e Cosenza, da un vantaggio iniziale sul Perugia non immenso, ma comunque significativo , se si considerano le formazioni dai 26 in punti in giù. Tutto può succedere se è vero che, nei tre ultimi campionati, si sono in verificati diversi casi di squadre che hanno effettuato rimonte impensabili e di altre formazioni che, al contrario, hanno avuto crolli nell’ultima parte di campionato. Ad esempio, nel 2019/20, a implodere nelle ultime 17 giornate furono proprio il Perugia (15 punti) e il Pescara (16),che si dovettero disputare la salvezza nel play out, dopo essere state rimontate da squadre che alla 21.a giornata erano dietro loro dai 5 ai 10 punti! Parliamo del Cosenza che dopo 21 giornate aveva 20 punti (gli stessi del Grifo adesso) e nelle ultime 17 partite ne seppe fare 26 (media partita 1,53 a match); della Cremonese che, partendo da 23 punti, arrivò a 49 (=26 punti, media di 1,53). Stessi punti e media fece anche il Venezia, che terminò il campionato a 50 punti battendo nell’ultima gara proprio il Perugia, cui sarebbe bastato un punto per salvarsi. E, in quella stagione, è da ricordare anche l’impresa del Trapani che, con Castori alla guida, partendo da 17 punti dopo 21 giornate, arrivò a sfiorare la salvezza realizzando 27 punti nelle ultime 17 gare (media 1,59 a partita).

Il 2020/21 e il 2021/22

Quello del 2019/20 fu un campionato certamente falsato dalla lunga pausa dovuta al covid, che favorì queste improvvisi cambiamenti di rendimento tra il prima e il dopo-sospensione. Ma altalene simili si sono registrate anche nei due campionati successivi, che hanno avuto uno svolgimento invece regolare. Nel 2020/21, il rush finale premiò l’Ascoli che aveva, alla 21.a, 20 punti, come quest’anno il Perugia e, nelle ultime 17, ne seppe realizzare 22 (media 1,41); la Reggina (da 22 a 50, media 1,65 a partita); la Cremonese (da 23 a 48, 1,47 a partita); il Vicenza (da 25 a 48, cioè 1,35 a partita) tutte comunque favorite dai finali in caduta libera di Reggiana (allenata da Alvini e tartassata dal covid) e Cosenza, rispettivamente capaci di fare solo 0,76 e 0,82 punti a partita.

Infine, l’anno scorso, la Reggina, in zona play out con 21 punti dopo 21 partite, seppe tirarsi fuori facendone 25 nelle ultime 17 (1,47 di media). Alla Spal, che alla 21.a aveva 23 punti, bastò farne altri 19 per salvarsi comodamente; mentre il Cosenza salì da 17 a 35 finali (media nelle ultime 17 giornate di appena 1,06) e si salvò dopo il play out col Vicenza capace di una gran rimonta (da 11 a 34 punti finali, media 1,35) non coronata nello spareggio. Nelle ultime 17 partite invece crollò l’Alessandria che passò dai 21 punti della 21.a ai 34 finali (media nelle ultime 17 di appena 0,76 punti) e fu esclusa dallo spareggio per classifica avulsa.

La matematica e gli altri fattori..

I precedenti, insomma, dicono che la rimonta è teoricamente e matematicamente possibile. La rincorsa ovviamente, per verificarsi deve sposarsi con idonei, favorevoli fattori tecnici, di coesione del gruppo e ambientali. Nonché, per stare all’attualità, con rinforzi di mercato mirati e efficaci. Ma questo, come si sa, è un altro discorso.

Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia

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