ET: allunga gamba!!!
Scritto da Redazione il 11/02/2014Il calcio è uno sport particolare in cui non sempre vince la squadra più forte.
Il calcio è uno sport particolare in cui anche se sei una corazzata qualche punto lo lasci per strada, basti vedere il pareggio di ieri della Juve nel campionato dei pigmei che è oggi, in confronto ad altri tornei, la nostra Serie A. Non è una giustificazione, è una constatazione: anche il Grifo di Gaucci che nella stagione del dopo- Foggia stravinse la Serie C, quello con un organico che era già da Serie B, ebbe una andatura da record ma lasciò in giro 11 pareggi e 3 debacle.
Per dire che non c’è mai nulla di scontato.
E quando accadono partite come Perugia- Prato, quando la squadra più debole riesce, per quanto le è possibile, ad imbrigliare il gioco della capolista, quando la squadra maggiormente dotata spreca parecchie occasioni da gol, quando si sorvola su un rigore piuttosto evidente (Eusepi poteva tirare subito il pallone ciccato dal portiere, è vero, ma è stato poi investito dal difensore con un fallo palese: penalty netto, insomma) spesso si aggiunge una sfiga ulteriore: quella del gol subito in contropiede e dello 0 a 1 finale. E non a caso il buon Koprivec ieri è tornato ad indossare i panni del portiere salva-risultato dell’anno scorso, murando un attacco del Prato che avrebbe potuto privarci anche del pareggio.
Da dopo Perugia- Pisa 0 a 1 ad oggi il Grifo ha corso in maniera straordinaria, e dispiace che qualcuno non se ne sia reso conto (o non se ne voglia rendere conto). Il Prato, che non a caso dopo il Pisa è la squadra con la miglior difesa fuori dalle mura amiche, ha giocato una onesta partita, la sua partita, perché non si può obbligare una squadra ad essere quella che non è, e di riffa o di raffa i toscani hanno portato a casa la ghirba: purtroppo incontri di questo tipo nell’economia di un campionato ci stanno, ed allora in quelle occasioni, parafrasando una pubblicità di qualche anno fa, un punto is meglio che niente. Una partita giocata bene, quella del Grifo, ma il Prato ha saputo continuare a correre per 90 minuti, resistendo anche all’ultimo cambio di ritmo, al 4-2-3-1 che spesso aveva saputo sbloccare partite molto ostiche. Il Perugia ha fatto tutto per vincere, ma quando le circostanze non sono favorevoli un pareggio casalingo è un risultato non positivo ma che ci sta, voglia te a dire il contrario.
Ecco, mettiamola così: il Perugia da una partita sfortunata porta comunque a casa un punto che gli permette di evitare il sorpasso del Frosinone.
Dopodiché dalle pieghe della partita qualche indicazione si delinea.
Emerge una volta di più l’importanza terribile di Nicco nel gioco del Perugia: la sua capacità di spezzare la partita, di inserirsi a fari spenti, di essere moto perpetuo non è comune e serve maledettamente per il sistema di Camplone. Quando manca o quando gioca male il Grifo è più prevedibile: manca la carta che può sparigliare il gioco da un momento all’altro.
Fabihno è imprescindibile, è la mia debolezza, lo ammetto: lo terrei in campo anche con una gamba sola. Ieri è stato ben limitato, è vero, ma impegna da solo in marcatura un paio di uomini: se due avversari sono su di lui si liberano dalla marcatura altri biancorossi, e le scorribande dei centrocampisti Grifoni in area altrui si spiegano anche così. Dopodiché è vero che sottoporta in alcune occasioni si perde, e ricordo le critiche che lo accompagnavano all’inizio, ma fosse stato anche un bomber lo avremmo visto quest’estate al mondiale, suvvia.
Sprocati si è riproposto ad ottimi livelli, per me è stato il migliore in campo, ed ha offerto palloni intelligenti ed interessanti che i compagni non hanno saputo sfruttare: sta crescendo davvero tanto, il ragazzo. Buona prova della difesa, a me è piaciuto anche Moscati in mezzo; sufficiente Filipe, deludente Vitofrancesco, ma sostituire Nicco è dura davvero. Mazzeo così così, Eusepi benino specie per delle belle aperture, ma deve tornare ad essere il finalizzatore che è, l’ho visto ripiegare anche troppo, domenica, un po’ come faceva all’inizio. Bene la generosità, ma senza eccedere.
L’elemento che mi ha maggiormente deluso, tuttavia, è stato ET Henty: col Grosseto ha segnato il gol vittoria, ma non solo: in generale ha mostrato una prestazione matura, di spessore, leonina. Ecco: con Lecce e Prato è entrato invece un gatto morto, in campo. Svogliato, intorpidito, roba che se Capitan Comotto si era arrabbiato con Conti qualche settimana fa per qualche errore, domenica il giovane ET se lo è chiuso nello spogliatoio fino a notte per catechizzarlo a dovere.
ET è stato apatico, incapace di dare intensità alla sua partita: quando gli è passata davanti la palla della vita, a due metri dalla linea di porta, quella che ti ci lanci sopra per arrivarci in ogni modo, nemmeno ha allungato la gamba.
ET è un prospetto interessante, che probabilmente avrà una buona carriera ma deve capire che Perugia è una grossa opportunità ed una esperienza che potrebbe farlo crescere assieme alla squadra, ma ci vuole un impegno diverso da quello mostrato nelle ultime occasioni, altrimenti rischia di rimanere un incompiuto. Mezzi tecnici ed atletici ne ha, si vede. Può ritagliarsi un suo spazio ed essere importante, partecipando da protagonista alla lotta per vincere un campionato.
Daje ET, arpjete e alunga ‘sta gamba!
In definitiva: ripartiamo da Pisa, perché c’è da continuare una ascesa.
Salirò.
Sipario!
Federico Basigli