Entella-Perugia 1-5. Grifoni, uno spettacolo fuori dell’ordinario.
Scritto da Daniele Orlandi il 26/08/2017Adesso Giunti e i suoi collaboratori dovranno lavorare soprattutto per gestire gli entusiasmi. Il 5-1 scoppiettante e brillantissimo con cui il Perugia ha schiantato l’Entella ha confermato le premesse del precampionato e consegnato al torneo una sicura protagonista. Il Perugia ha tante idee, giocatori tecnicamente forniti e il coraggio di proporre sempre gioco e soluzioni. Tocchi di prima, gestione ordinata ma mai banale della palla, le aperture sulle fasce, gli inserimenti degli esterni, le fulminee verticalizzazioni, la sapienza tattica di Colombatto, la sostanza e la personalità di Brighi (anima della squadra) e Bandinelli, la solidità della difesa, i cross di Zanon, la verve e la determinazione incontenibili di Han, le incornate e il gran lavoro, di Cerri in area, di testa e di piede, la crescita davvero rilevante di Terrani. Ma tutti questi bravi solisti trovano la loro consacrazione da orchestra nello spartito del direttore Federico Giunti. Le individualità sono esaltate dal lavoro del gruppo. La squadra sa sempre cosa fare, propone, crea e arriva al tiro con regolarità e concretezza impressionanti. I tre di centrocampo sono continuamente supportati dagli esterni e dal trequartista e ogni azione può svilupparsi potenzialmente in più modi e direzioni. L’organizzazione di gioco e la preparazione della partita sono il marchio di fabbrica del tecnico, stasera in tribuna perché squalificato e sostituito da Ciampelli. Il Perugia parte da dietro, detta i ritmi, rallenta e velocizza il gioco al momento giusto. E, soprattutto, per caratteristiche individuali e per impianto di gioco, mostra una concretezza impressionante nell’arrivare alla conclusione con soluzioni diverse: tiri da lontano, colpi di testa su traversoni, triangolazioni al limite e assist filtranti. Insomma, qualità, intensità e forza mentale a servizio di tante idee e col corredo della concretezza, che nella religione del calcio resta una virtù teologale. Tutto perfetto? Diciamo quasi, per essere pignoli. Non è piaciuto, oltre ad alcune incertezze in uscita di Rosati (cui bisognerà far recuperare un po’ di tranquillità) il calo di concentrazione nel gioco dopo il 2-0, che ha permesso all’Entella di riaprire momentaneamente la partita, grazie ad un rigore generoso. Il Perugia disegnato da Giunti non può permettersi di smettere di giocare, perché è nato per proporre. Quindi, si dovrà curare questo aspetto e la capacità di gestire alcuni momenti per rifiatare con il possesso palla. Aspetti importanti, ma davvero marginali di fronte allo spettacolo fuori dell’ordinario offerto dai grifoni. La replica potrebbe arrivare col Pescara di Zeman, anche se sarà un’altra partita, con caratteristiche tatticamente diverse rispetto a quella di Chiavari. Mancherá Brighi, in squalifica dopo il rosso comminatogli dall’esordiente e incerto arbitro Pillitteri, e non sarà un’assenza da poco quella del “motore” biancorosso. E mancheranno anche Cerri e Frick per le convocazioni in nazionale. In attacco potrebbe mancare anche Di Carmine, ma questa è una questione di mercato.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia