Dopo Palermo. Perugia: Bene lo stile misurato, ma la società dovrà farsi sentire
Scritto da Redazione il 20/09/2017(ASI) La prestazione dell’arbitro Riccardo Ros di Pordenone in Palermo-Perugia è ormai in archivio, con i suoi numerosi errori. Spicca, naturalmente, il rigore concesso al Palermo a dieci minuti dalla fine per un fallo di mano chiaramente involontario di Colombatto, incolpevole per il rimbalzo casuale del pallone dalla coscia al braccio nel tentativo di bloccare un traversone avversario. Macroscopica è stata, più in generale, una gestione della gara complessivamente insufficiente, specie nella distribuzione dei cartellini, coi giocatori del Palermo “graziati” da doppi gialli o rossi diretti in più occasioni.
Dal fallaccio di Chochev su Bianco, poi costretto ad uscire dal campo, punito soltanto con l’ammonizione, alla condotta a dir poco aggressiva di Nestorovsky e Murawski. L’espulsione di Bellusci al 90′, dopo l’ennesimo intervento violento su Mustacchio, non ha ovviamente cambiato l’inerzia della gara e ha lasciato l’amaro in bocca per una sconfitta ingiusta, arrivata dopo una buona prestazione dei grifoni, specie considerando le importanti assenze causa infortuni (Cerri, Terrani, Falco, Belmonte e Di Carmine).
L’aplombe di Federico Giunti e di Lorenzo Del Prete in sala stampa, che hanno volutamente evitato lamentele e polemiche, innesta senz’altro un benefico spartiacque tra la nostra piazza e quelle abituate a buttarla in caciara, non solo al Sud ma, come visto nei dopo-partita di alcune trasferte dello scorso anno, a volte anche al Nord. Tuttavia è necessario che la società, a partire dal presidente Massimiliano Santopadre, si faccia sentire nelle sedi opportune facendo presente quanto avvenuto ieri sera al Renzo Barbera, per evitare che situazioni del genere possano ripetersi in futuro e per tutelare l’incolumità dei nostri calciatori dalla condotta violenta di squadre che, come il Palermo, ritengono di dover sopperire alle proprie carenze tecnico-tattiche con un comportamento sportivo costantemente ai limiti del regolamento, quasi a voler interferire nella determinazione dei crismi di conduzione della gara, cercando di dilatare la soglia di tolleranza di fronte a certi falli o a certe entrate.
Sabato pomeriggio, al Renato Curi scenderà il Frosinone, probabilmente la squadra più simile, per modo di impostare la partita, al Palermo di ieri sera. Nonostante i cambi in panchina tra Stellone, Marino e l’attuale tecnico Longo, i ciociari sembrano affidarsi ad una trama di gioco sostanzialmente immutata sin dai tempi della sfida-promozione in Lega Pro contro il Perugia (stagione 2013-2014): fisico, rude e speculativo, fatto di lanci lunghi o rapide ripartenze per bucare la rete avversaria e poi tornare ad amministrare in sordina, a tratti innervosendo la partita.
Se a Perugia e in altri campi dovessero esserci nuovi errori come quelli visti ieri sera a Palermo, questa serie B, fin’ora bella e competitiva, rischierebbe davvero di cominciare a perdere il suo fascino.
Andrea Fais – Agenzia Stampa Italia