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Dopo 16 anni riecco al Curi Serse Cosmi: “Non sarà un ritorno normale…”

Scritto da il 26/01/2020
 
La sua ultima volta sulla panchina biancorossa del Renato Curi risale a quasi 16 anni fa e non fu un ricordo esaltante. Ora però è tempo di guardare al presente che si chiama Livorno. I risultati degli altri campi sono tutti favorevoli al Perugia e bisogna tornare al successo per cercare di dare una svolta alla stagione. Ne è consapevole Serse Cosmi, pronto a mettere da parte i sentimenti e magari cercare una rivincita per un’esperienza terminata non proprio felicemente dieci anni fa, quando il tecnico dapprima rassegnò le dimissioni, poi venne esonerato dal presidente Spinelli.
 
Serse, finalmente torni al Curi. Le tue sensazioni?
 
Non sarà di certo un ritorno normale. Durante il riscaldamento un po’ di emozione di sarà, poi, quando l’arbitro fischierà, le mie attenzioni saranno rivolte alla partita. Il sogno di 20 anni fa era allenare questa squadra, ora c’è quello di essere tornato. Voglio godermi questo momento, tra i più belli della mia vita intesa come non professionale
 
Angella è pronto per tornare titolare?
 
È disponibile. È stata una forzatura farlo entrare a Chievo, anche se aveva dato la disponibilità in caso di un bisogno che poi si è verificato. Parlo con lui ogni giorno e in ogni allenamento migliora la sua condizione. Però è a posto. È vero che i giocatori devono trovare la condizione giocando
 
Che partita sarà?
 
Difficile e non è una frase diplomatica. Abbiamo l’obbligo di vincere. Questo può darti forza, ma anche una tensione eccessiva. Servono risultati e prestazioni, che potrebbero acquisire valore visto quanto accaduto tra Empoli e Chievo
 
Benzar può essere impiegato dall’inizio? Come sta?
 
In questi due giorni è apparso debilitato dal virus e ieri si è dovuto fermare perché si è sentito troppo debole. Però farà parte del gruppo di sicuro
 
L’esperimento di Carraro difensore può essere ripetuto?
 
Mi sono guardato attorno e ho fatto fatica a trovare giocatori che potessero giocare in quel ruolo. Ha fatto un’ottima partita a Verona, ma lui si sente un mediano e andare contro i suoi desideri non è una gran cosa
 
Quello del mercato è sempre un periodo delicato…
 
Queste sono le condizioni più difficili. Ci vorrebbe un’unità psicologica che gioco forza non può esserci. Dovrebbero comportarsi da professionisti, ma i calciatori sono ragazzi che hanno la possibilità di andare o restare, quindi l’atteggiamento non può essere quello richiesto dall’allenatore
 
In quest’ottica come vedi la situazione di Melchiorri?
 
È un grande professionista e lo apprezzo tanto. Sarà a disposizione 
 
Fino ad ora quattro gol subito di cui tre rigori. C’è qualche spiegazione?
 
Sono episodi, visti grazie all’utilizzo del Var. Bisogna abituarsi. Il primo gol del Chievo è un cross sbagliato ma noi potevamo farne altri che da domani dobbiamo iniziare a fare
 
Che idea ti sei fatto di questo campionato? 
 
Sono uno si quelli che la classifica la guarda. Succede tutto il contrario di tutto. Il Pescara ieri, senza attaccanti, è andato a vincere sul campo del Pordenone che non aveva mai perso. Bisogna avere l’intelligenza di leggerlo al meglio e capire quando cambiare marcia
 
Come ai gestisce la pressione?
 
Ogni giocatore deve avere la consapevolezza di giocare una partita importante, così come l’allenatore ed il suo staff. Il che non vuol dire tensione eccessiva, ma andare in campo mostrando rispetto per l’avversario. Se lo fai sei più forte. Si dovrà andare in campo con cuore e coraggio
 
Come pensi si presenti il Livorno al Curi?
 
Ha cambiato allenatore e hanno tante assenze. Non sappiamo come giocherà ed è un piccolo svantaggio. Sarà importante pensare a noi e a come entreremo in campo
 
Nonostante il non lieto finale i livornesi continuano ad apprezzarti…
 
È stata un’esperienza vissuta intensamente e mi sono dimesso con la squadra al quintultimo posto per cose che ho detto chiaramente. I giocatori mi hanno convinto a tornare e ho sbagliato a farlo. L’epilogo nemmeno lo considero. Il problema è che c’erano Lazio, Bologna e Udinese che molto difficilmente potevano retrocedere
 
Questa settimana si attende sul mercato un accelerazione decisiva
 
Guardate, gennaio serve lucidità estrema. Si rischia di fare valutazioni errate. Chiedo fiducia nei miei confronti e nella società, siamo sulla strada giusta. Abbiamo individuato ciò che ci serve e abbiamo delle soluzioni. Il mio vero sogno? Quello di avere un gruppo che la pensa come me e che darà tutto fino in fondo. Sono convinto che riusciremo a crearlo. 
 
Enrico Fanelli-TifoGrifo.com
 
 
 
 
 
 
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