Dimenticare Como (e qualcos’altro)
Scritto da Federico Basigli il 18/01/2016
Sinceramente la conferenza stampa di Santopadre oggi non mi ha entusiasmato, ma certo che dopo gli ultimi 70 minuti di Como non sarebbe bastata probabilmente nemmeno una vagonata di Prozac.
Posta la stima per il Presidente, oggi mi sembra che il Santo abbia parlato della supercazzola (con scappellamento a destra). Che se qualcuno vuole giocatori di proprietà del Perugia che rientrano nel progetto Perugia li debba pagare, mi sembra un’ovvietà. Così come che chi è in prestito da noi ed è utile non si muove. Che il mercato destabilizzi è vero e si sa, ma succede così a tutti, anche se forse qualche difficoltà particolare nell’affrontare il mercato invernale in questi anni di B ce l’abbiamo, basti pensare allo scorso mese di gennaio, con rosa all’osso e risultati scadenti (siamo stati gli unici o quasi a perdere pulito a Catania). Che ci sia tanta gente che scrive e parla ad minchiam di pallone, poi, è la scoperta dell’acqua calda… basta leggere quello che scrivo io!!! J
Detto questo, il presidente non può dire che la rosa, AD OGGI, non sia corta, perché altrimenti è come quando Bisoli, ad inizio campionato, vedeva occasioni da gol con la porta avversaria che era un miraggio. Anzi per certi versi il mio Presidente deve ringraziare il mister per aver creato quelle alternative, non scontate, che hanno permesso di mascherare le iniziali lacune, dalla “creazione” di Zeblì, alla zambrottizzazione di Spinazzola, e che mancassero un terzino ed un centrocampista centrale era evidente dal minuto successivo alla chiusura del calciomercato.
Tornando alla cronaca Bisoli, poi, ha totalmente cannato la partita di Como. Purtroppo, dopo i primi venti minuti, il Grifo ha offerto una prestazione deleteria, come se i progressi degli ultimi due mesi si fossero volatilizzati e si fosse tornati al nulla cosmico di prestazioni passate, specie in casa di formazioni tra le meno attrezzate per la categoria (Como, Ascoli, Salernitana, Latina). Pur ravvisando responsabilità, la colpa però non può essere totalmente del mister. Il fatto che ci fossero giocatori in diffida e che sia bastata l’assenza di un solo giocatore (Del Prete) a mutare tutta l’organizzazione tattica del Grifo sono alibi che non reggono al 100% (per inciso: per me nemmeno al 50%), ma che non sono nemmeno totalmente inventati.
Il mister poteva fare meglio (Comotto per Del Prete con qualche variante tattica e conferma del 4-3-3, che è l’unico abito che sembra stare, al momento, al Grifo), ma la società non può non accettare che una parte di colpa ricada anche su chi ha fatto la squadra, perché non puoi negare che tra diffide e problemi di età non è possibile affrontare 3 partite in 8 giorni con soli 4 centrocampisti senza andare a rischiare più di Gagarin (o di Blanchard a marcare Higuain, fate voi).
La scelta di Bisoli a Como, paradossalmente, ha ricordato quella dell’inverno scorso fatta da Camplone, quando sacrificò la partita di Carpi per avere al massimo i giocatori che avrebbero affrontato il Cittadella. La B ci insegna che niente è scontato e che bisogna pensare sempre all’oggi, che domani boh… chissà!
Bisoli a Como credo abbia provato a salvaguardare alcuni per lo scontro diretto col Vicenza, sperando di vincere ugualmente in casa dell’ultima in classifica facendo risparmiare qualche minuto e qualche ammonizione ad alcuni giocatori prima dei turni casalinghi contro Vicenza e Pescara. La scelta non è stata corretta ed io vedo in Como un errore più del mister che di altri ma, ripeto, chiamo a correità chi ha composto la rosa.
Contro il Vicenza, purtroppo, saremo in emergenza perché ci saranno assenze (Belmonte e Spinazzola, mezza difesa), che si sommeranno a quelle di lungodegenti come Alhassan e Salifu, nonché a Lanzafame, che è rimasto purtroppo un eterno incompreso. Tre pedine (escluderei dal conteggio Fabinho, che è importantissimo, nonché mio pupillo personale, ma che gioca in un ruolo più coperto) che hanno lasciato scoperta e corta la rosa. E parlare di mercato diventa inevitabile.
A me basterebbero un terzino e due centrocampisti, tre se parte anche Taddei. Quindi spero, onestamente, in un terzino e tre centrocampisti, sia perché con la partenza di Rodrigo si libererebbero capitali, sia perché mi piacerebbe vedere in campo un regista più puro, come il mio rimpianto Capezzi, anche se conoscendo il mister uno Gnokouri (metronomo più alla Vieira che alla Pirlo) potrebbe essere un buon compromesso. Certo, con Zeblì come alternativa in regia, temo che l’età dei due, in quel ruolo delicato, potrebbe essere un problema per Bisoli, ma date le doti dei due a mio avviso sarebbe un rischio che varrebbe la pena correre.
Dei centrocampisti, appunto, uno di regia (Gnokourì?), uno di gamba (Bolzoni? Se sta bene sarebbe ottimo) ed uno che sia un po’ un jolly, (per farmi capire, un Barillà, che può anche fare il terzino sinistro, se serve). Un terzino di scorta, comunque, serve sicuramente: mi sarebbe piaciuto quel Conti dell’Atalanta con noi già nel 2014, peccato abbia giocato le ultime con i nerazzurri, penso sia difficile averlo in prestito ora. A fronte di tre partenze, con questi 3-4 arrivi penso la rosa sarebbe completa.
Poi, chiaramente, se altri vengono venduti, quelle caselle vanno coperte con altri uomini. A maggior ragione se dovesse andarsene Rossi, per il quale magari non stravedo ma che è il primo cambio per la coppia di difesa. E se non hai un ricambio affidabile in quella zona sei a bestia, specie nella parte finale del campionato con squalifiche (ecco, Belmonte) e diffide.
La politica societaria, giustamente, quest’anno ha cercato di bilanciare gli arrivi in prestito con beni durevoli (acquisizione di cartellini), ed una base da mantenere a gennaio e giugno c’è già, e resterà. Si tratta, appunto, di completare e poi limare e cambiare, se necessario e non per necessità, dando fiducia ad un gruppo che si è formato.
Terzino, centrocampista, centrocampista. Un attaccante al posto di un fantasista, al limite.
Marilungo, ad esempio, se vuoi dare più opzioni offensive, al posto di Lanzafame. Marilungo può fare da prima e seconda punta, può giocare a due con Arde e sostituirlo. Se fisicamente sta bene, nel gruppo ci sta bene e può servire anche a dare quelle varianti che il Lanza non è stato in grado di proporre.
La trattativa per Rolando Bianchi per me in questo momento è un di più, un pensare di comprare una chiavetta USB a uno che ti ha chiesto un panino. Ok, la chiavetta può servirmi, ma io volevo mangiare. Le urgenze sono a centrocampo e sulla fascia, in difesa, non di prendere un centravanti che comunque, se arriva, gioca al posto di un altro che la B a determinate condizioni ha dimostrato più volte di poterla fare a buonissimo livello.
Dopodiché la scelta è legittima, ma le priorità a mio avviso sono altre.
Ed in ogni caso noi ci saremo, anche martedì, quando magari sarà freddo come col Todi ed il Campobasso.
Forza Grifo!
Federico Basigli – TifoGrifo.com