Dilettanti, Repace all’attacco: “Non siamo noi gli untori”
Scritto da Redazione il 19/12/2020
L’anno più difficile della storia del calcio dilettantistico volge al termine. Verrebbe da dire finalmente, ma a questo si affianca un interrogativo: quale futuro attende una disciplina praticata da milioni di persone? La risposta purtroppo non è facile nè scontata. Per chi non fosse a conoscenza di quanto accaduto negli ultimi 9 – 10 mesi, ecco un breve riassunto: a marzo 2020 viene decretata la sospensione di tutti i campionati, dalla serie D alle giovanili e a primavera inoltrata viene decretato l’annullamento definitivo della stagione. A settembre – ottobre si prova a ripartire: la D è l’unico torneo che riesce ad andare avanti, mentre l’Eccellenza non va oltre la prima giornata. Ad imitarla sono gli Juniores Nazionale, che giocano a malapena due giornate pur infarcite da molteplici rinvii, mentre gli altri, dalla Promozione in giù, non riescono nemmeno a mettere piede in campo. Il presidente Luigi Repace questa mattina ha provato a tracciare un bilancio di quest’annata a dir poco travagliata e a volgere lo sguardo in avanti.
I RINGRAZIAMENTI PIÙ’ SINCERI – “Soltanto il gruppo vince – apre con decisione la mattinata Repace – mai l’uomo solo al comando. Senza l’interessamento degli organi di stampa non si va da nessuna parte. Tengo a ringraziarvi per essersi interessati a noi in un momento storico come questo. Nessuno avrebbe mai pensato di non poter giocare a calcio e che le nostre società non potessero esprimere la loro passione. I danni che sta provocando il Covid erano inimmaginabili e parlo anche del punto di vista sociale. Ci vorrà il massimo impegno per portare avanti l’ideale proprio di questo mondo, vale a dire quello di aggregazione”.
CHI CI HA RIMESSO – “A farne le spese sono stati i dilettanti. In particolare chi sta subendo i maggiori danni sono le società. Nessuno è in grado di prevedere quando ci sarà una ripresa attiva del nostro movimento, almeno finchè non conosceremo l’andamento epidemiologico. Il C.R.U., con la massima umiltà e fermezza, ha dimostrato di essere dalla parte dei club, tutelandoli sotto ogni punto di vista. Abbiamo chiesto delucidazioni per il protocollo, poi ne abbiamo avuto un secondo per cercare di riprendere. Infine avete visto tutti cos’è accaduto”.
ASPETTATIVE E SPERANZE – “Speriamo che dal 15 gennaio i ragazzi di età inferiore ai 18 anni possano ricominciare ad allenarsi individualmente. Ce lo chiedono le società e soprattutto i genitori – e parlo di giocatori categorie esordienti, giovanissimi e via discorrendo – che non capiscono perchè si possa andare a scuola e non al contrario giocare. Purtroppo ho dovuto far capire loro che bisogna attenersi alle indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità e dei comitati scientifici. Inoltre ho detto chiaramente che non siamo noi gli untori, ma coloro che abbiamo subito i contagi. Ci rendiamo conto però che siamo in un momento in cui non si può scherzare. Spero che questo vaccino ci dia la possibilità di vincere questa battaglia”.
DIFFICOLTÀ OGGETTIVE – “Siamo preoccupati perchè le nostre società, oltre ai costi di routine, vanno incontro a spese che pensavo potessero essere fermate non facendo attività, ma non è stato così. Se non ci sarà l’interesse vero del governo sarà dura. Lo sport a volte non viene considerato per quello che è, ma è un tassello fondamentale per la crescita dei nostri figli. Le istituzioni si dimenticano dell’importanza di questo movimento”.
VERSO LE ELEZIONI – Il prossimi 5 gennaio Repace dovrà difendere la sua poltrona dagli assalti di altri concorrenti per il vertice del calcio umbro: “Il mio progetto, qualora le società decidessero di darmi fiducia, sarà quello di intensificare gli incontri con i nostri dirigenti per far sì che si abbia un quadro a 360 gradi di ciò che è la FIGC e la LND. Ci si è dimenticati del diritto allo sport dei nostri ragazzi, che porterebbe ad una devastazione psicologica. Spero a maggior ragione che la data del 15 gennaio possa essere quella giusta e che si possano portare avanti i progetti fondamentali. Servono però azioni concrete da parte dello stato, senza le quali non si va da nessuna parte”.
UNA RIFORMA DELLO SPORT CONTRADDITTORIA – Il presidente del C.R.U. ha parlato anche della Riforma dello Sport, che tanto sta facendo discutere: “Potrebbe essere importante, ma era meglio aspettare, perchè potrebbe comportare la fine di questo mondo. Quando si parla di un vincolo sportivo che deve essere abbattuto significa non essere totalmente a conoscenza di quella che è la vita delle nostre società, che in queste condizioni non potrebbero sopravvivere. Verrebbe a mancare il diritto di svolgere attività sportiva”.
VALORI IMPRESCINDIBILI – “Desidero ringraziare le società che inculcano ai ragazzi valori come fair play, rispetto e saper perdere. Un giovane va lasciato crescere nella maniera giusta. L’invito che rivolgo alle istituzioni è che venga preservato il calcio come veicolo di purezza e divertimento”.
AUSPICI FUTURI – “Voglio che il 2021 sia l’anno della ripresa. Ci confronteremo con le società per individuare dei format e portare avanti progetti. Non mi sento di ipotizzare date, senza confronti e dati certi non lo farò”.
REPACE PRONTO AD ANDARE AVANTI – Ancora sulle elezioni del 5 gennaio: “Ho ancora tanti stimoli e tanta voglia di impegnarmi – chiude Repace – Si vince con l’organizzazione e quando c’è volontà da parte di tutti”.
Enrico Fanelli – Agenzia Stampa Italia