Dezi…sivo?
Scritto da Federico Basigli il 10/08/2016
L’arrivo di Dezi penso sia il bollino di certificazione che l’idea di base del Perugia che sta nascendo sarà modellata sul 4-3-3.
Il fatto che si cerchi Dezi, infatti, è indicativo del sistema di gioco che si vorrà utilizzare: il giocatore di proprietà del Napoli, infatti, è quella mezzala che fornisce alla squadra che ha la fortuna di schierarlo qualità, passaggi ed inserimenti. Tornando indietro di qualche anno Dezi potrebbe essere l’Allegri di vent’anni fa, mezzala sinistra capace di dare imprevedibilità e genialità alla manovra. Incrociamo le dita.
Passati quindi dal 4-2-3-1 al 4-3-3 e dando per scontato che nel ruolo di mezzala un Dezi calza a pennello, penso che a questa squadra manchino un attaccante che possa giocare anche in un attacco a due ed un regista. Se poi parte Bianchi, un altro centravanti.
Per dire tre nomi a caso: Aguirre (Mame Thiam), Dezi (o chi per lui), Prcic (Maiello, F. Rossi).
Altro centravanti da pescare, se esce Bianchi: Eusepi, Leonardo Perez (che ho sempre pensato essere un giocatore forte ma fondamentalmente inespresso), Granoche (condizioni fisiche? Ingaggio?), il Romero uscito negli ultimi giorni; Boye (Torino) o Sadiq (Roma) se ci si indirizza verso giovani da qualche primavera.
Un altro terzino penso serva, e poi la squadra sarebbe completa. Completa davvero.
Chapeau.
Due parole sulla partita con l’Alessandria.
Le prime gare di una stagione sono sempre pericolose. Ricordo due anni fa che dopo un Perugia- Spezia pensai che Rabusic fosse un predatore d’area. Lo giuro.
Quindi, prendendole con le dovute pinze, ecco qualche impressione post-Coppa Italia, in ordine rigorosamente sparso:
- Mi ha colpito, tra le sue altre caratteristiche, la facilità di calcio di Ricci. Anche con pochissimo spazio riesce a calibrare il lancio in maniera deliziosa. Poi deve stare calmino, però, perché ingenuità come quella di domenica rischi di pagarle caramente.
- Quando ho visto Bianchi uscire in quel modo alla fine della partita, sull’incazzoso andante, ho pensato molte cose. La maggior parte irriferibili. Non so quanto lo staff tecnico e la società lo reputino al centro (o parte) del progetto, ma se lui non arriva a capire che in 10, in vantaggio, all’inizio della stagione, con un cambio già effettuato ed il secondo fatto subito dopo l’espulsione per riequilibrare la squadra, il suo ingresso in campo non può dirsi scontato (mettiamola così), allora qualche dubbio mi viene.
- Poi uno può avere le sue cose, per carità, ma la figuraccia resta. A proposito: anche l’arbitro aveva le sue cose. Perdevi un secondo: giallo. Entrata a martello: vabbeh, che vuoi che sia.
- Mi è piaciuto il tentativo di impostare basso e l’intesa anche nello scambiarsi i ruoli tra Ricci e Zebli. Si cominciano a vedere movimenti senza palla e tentativi di gioco, che nel calcio non è vergogna, ecco. Quando tipo al decimo ho visto uno schema da calcio d’angolo ho avuto un momento di commozione, represso a fatica.
- Quando ho visto giocare Del Prete a destra ed Alhassan a sinistra ho pensato ai progressi della medicina e che un futuro migliore è possibile. Alhassan peraltro l’hanno testato gli alessandrini con tre entrate che potevano lasciarlo secco a terra fino a dicembre. Ma lui si è rialzato. Bravo, ma rivedibile nelle diagonali ed in generale nella fase difensiva, anche perché aveva dalla sua parte uno di quei brevilinei che ad agosto paiono imprendibili.
- Imparato nella prima foto che uscì sembrava un trottolino fin troppo adiposo, come me (nel senso di adiposo, non di trottolino). Ieri sera invece si è dimostrato un terzino che sa fare il suo ed è in salute, cosa che per i nostri esterni di difesa non è scontata.
- In porta c’è una sicurezza: Rosati ha fatto due parate basse scendendo così veloce che uno normale si sarebbe sderenato.
- Joss, o Didiba o come lo chiamate voi domenica sembrava un giocatore di categoria inferiore. Poco mobile, legnoso come il miglior Mocarelli, incapace di difendere il pallone, spaesato. Forse con un fisico come il suo ci vuole di più a carburare e nonostante tutto all’ultimo minuto ha tenuto palla e guadagnato un angolo con un acume tattico che magari Rizzo a Brescia l’anno scorso. Se copriamo il centrocampo con un paio di acquisti io lo darei in prestito per farlo giocare con continuità in LegaPro e riaverlo maturo e pronto alla causa biancorossa.
- Guberti mi sembra un giocatore intelligente. Lo vedi rialzare i giri con regolarità, senza forzare ma andando avanti un pochino alla volta. Gubè, sta arrivando settembre, dai che si va!
Ora Carpi, ma è ancora calcio di agosto. Con una posta in palio, ma con il Grifo che ancora sta assumendo la sua fisionomia. Siamo nei tempi di costruzione, mancano pochi tasselli, però importantissimi, per cominciare. Ed il fatto che si intraveda già un percorso coerente è forse l’aspetto più importante.
Per quanto mi riguarda, sono in clima campionato.
Forza Grifo!
Federico Basigli – TifoGrifo.com