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Convince a metà il Perugia che, nel debutto in C, nella risaia del “Curi” pareggia con il Fano

Scritto da il 27/09/2020

Tornare al “Renato Curi” e vedere che non c’è il pubblico e non vedere nemmeno gli avversari che i tifosi sognavamo un anno fa, cioè la Juventus o l’Inter, ma solo il Fano, con tutto il rispetto che si deve alla simpatica squadra marchigiana, che ricorda però più la grigliata che le imprese sportive, è una tristezza infinita. Poi, accantonate, come, per sopravvivere, è necessario sempre fare, i ricordi amari di una retrocessione ancor oggi incomprensibile e avventurosa, ci tuffiamo in questa serie C. E capiamo subito che si tratta – e sarà così fino al 25 aprile, ultima giornata di campionato – di dover affrontare ogni volta un confronto fatto di forza e determinazione, un campo di battaglia, dove la ferocia agonistica ha il sopravvento facile sulla tecnica. Specialmente se la pioggia, come è successo contro il Fano, riduce il terreno di gioco ad un campo più adatto alla coltivazione del riso che alle partite di calcio. Bisognava solo vincere, aveva giustamente detto, alla vigilia del match, il tecnico biancorosso, sapendo, lui per primo, che sarebbe stata una gara di sofferenze e di difficoltà, per una infinità di ragioni che è inutile stare qui a ripetere. E le cose sono andate così perché, in avvio, il Perugia è rimasto sorpreso, anche troppo, dalla velocità e dalla tenacia nel contendere la palla degli avversari, che subito hanno messo a dura prova Sgarbi e Angella per contenere le ripartenze micidiali, sotto la regia di un Amadio, di Barbuti e Ferrara. I due gol al 14’ di Marino, su respinta di Fulignati, e il raddoppio, al 34’, di Ferrara, con un preciso colpo di testa, sono stati il giusto e meritato premio del buon lavoro fatto dagli uomini di Marco Alessandrini. E il Perugia? Nel primo tempo ha solo preso nota, guardando sorpreso e balbettante gli avversari, che non bisogna mai lasciare l’iniziativa agli avversari, che bisogna marcare con maggiore attenzione a centrocampo per non far soffrire troppo la difesa, che bisogna affondare sulle fasce e triangolare e, soprattutto, tirare in porta, tutte cose, nella prima parte, solo abbozzate. Gli “appunti”, ripassati nell’intervallo, sono serviti e hanno cambiato volto ai grifoni che già al 2’ con Kouan hanno dimezzato lo svantaggio e al 21’ con Melchiorri, hanno raggiunto gli ospiti su un 2-2 che, in fondo, rispecchia l’andamento della gara, anche se i biancorossi possono recriminare per un palo colpito e per un calcio di rigore non dato per atterramento di Angella. Alla fine potevano anche vincere i padroni di casa e non avrebbero rubato nulla, e due punti in più in classifica, ovviamente, avrebbero fatto certamente comodo, ma questa prima gara serva da lezione. Ricordando che per la promozione in B, se è questo l’obiettivo della società, bisogna arrivare al primo posto e non sperare, per trovare la quarta promozione, nei playoff che verranno disputati tra 28 squadre: un altro campionato. In conclusione, come era prevedibile e inevitabile, ci sono state luci ed ombre, ma l’impressione è che quando la squadra avrà completato l’organico e acquisito i ritmi giusti, che, lo ripeto, in C contano più della tecnica, ha gli uomini per puntare alla promozione. I cambi azzeccati fatti da Fabio Caserta nel secondo tempo dimostrano che l’allenatore sa leggere bene la partita e sa come muovere le sue pedine in campo.

Fortunato Vinci – Agenzia Stampa Italia

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il 27/09/2020.
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