Conferenza stampa pre partita Dicara “chi scenderà in campo dovrà dare tutto, per ottenere il massimo di quello che vogliamo”
Scritto da Erika Cesari il 31/10/2014Ha avuto luogo questo pomeriggio la conferenza stampa di vigilia di Crotone Perugia, a parlare è stato l’allenatore in seconda Giacomo Dicara che sostituirà Andrea Camplone squalificato nella gara in casa contro l’Avellino.
Nel corso della conferenza Dicara ha esordito parlando della situazione di Giacomazzi e Del Prete e della loro idoneità o meno di partire dall’inizio, soprattutto per ciò che concerne Giacomazzi dopo la prova positiva della difesa in sua assenza nell’ultima gara, a questo proposito il tecnico in seconda ha risposto, “aver recuperato giocatori importanti per noi è un punto a nostro vantaggio e adesso fanno parte del gruppo sono rientrati con noi e i rischi naturalmente saranno calcolati e l’importante è averli a disposizione”, gli viene anche chiesto che significato ha questa partita nell’economia di questa stagione, “più o meno lo stesso valore che hanno tutte le altre partite, ogni partita ha un valore importante e questa come tutte le altre ha il suo significato, non dico fondamentale ma ha una certa rilevanza, veniamo da diverse partite dove abbiamo ottenuto pareggi e questa è una situazione che ci permetterebbe di allungare la striscia positiva e magari di ottenere qualcosa di più”; si parla anche di attacco, e a questo proposito si chiede a Dicara se dopo Falcinelli e Parigini a fianco di Perea è la volta di Rabusic che può permettere al colombiano di stare di più dentro l’area “noi abbiamo diverse possibilità – risponde il tecnico – poi queste possibilità vanno valutate come sempre durante la settimana, e c’è abbondanza li davanti, ci sono state diverse alternative, domani vedremo un po’ chi sarà a partire dall’inizio in questa partita, come detto prima una partita che per noi può assumere un significato importante e quindi chi scenderà in campo dovrà dare tutto come sempre per ottenere il massimo di quello che vogliamo”.
Poi l’anamnesi sui pro e contro dell’affrontare una squadra ultima in classifica, “sono un po’ ripetitivo – dice – perché ogni partita nasconde delle insidie, il fatto di trovare una squadra ultima in classifica può essere un’arma a doppio taglio perché se tu non entri con la cattiveria giusta, con la rabbia giusta e la determinazione per poter ottenere il massimo rischi di fare solamente delle brutte figure, dall’altro canto, invece sicuramente loro lo metteranno per poter uscire da quella situazione negativa che stanno vivendo”.
Si passa dunque a parlare dell’avversario, un’altro avversario che si schiera con il 4-3-3 e dell’importanza nel recuperare Del Prete sulla fascia “Lorenzo – afferma Dicara – è importante a prescindere perché è un giocatore di qualità, è un giocatore che questa categoria l’ha fatta, l’ha fatta benissimo e che nel nostro scacchiere ci stava dando una grossa mano e non è tanto come si schiera la squadra avversaria, quanto quello che tu, la tua squadra mette in campo in termini di determinazione di voglia, voglia di vincere, di ottenere un risultato”; ma le domande non finiscono qui e al tecnico Dicara viene chiesto cosa manchi di più fra la carenza di vittorie o di goal, a tale proposito dice “secondo il mio punto di vista manca più la vittoria, ma questa è una conseguenza, le vittorie si ottengono facendo goal altrimenti finiscono 0 a 0 e quindi un pareggio, perciò è una conseguenza il fatto di fare goal, di fare magari qualcuno in più darebbe alla squadra una sicurezza maggiore, però sarebbe sicuramente una vittoria che potrebbe mancare alla squadra perché ha bisogno di vincere, solo la vittoria ti porta ad avere più consapevolezza di quello che vai a fare”.
Poi la domanda pungente, il tormentone degli ultimi giorni, ovvero la conferma di Taddei rigorista, “mi viene da sorridere – esclama Dicara – perché non c’è una controprova perché se al posto di Taddei avesse tirato il rigore un altro giocatore e l’avesse sbagliato – dice – qui si stava a dire, perché non l’ha tirato Taddei quel rigore?! – poi prosegue – purtroppo è così il calcio è fatto di episodi, è stato un episodio che tra virgolette ha condannato Rodrigo li per li, ma è anche quello che si è assunto la responsabilità di prendere il pallone di tirarlo come è giusto che sia, c’è la bravura del portiere, c’è anche un po’ di sfortuna però queste sono cose che nel calcio succedono e purtroppo è successo a lui, una controprova non c’è poi magari potrà succedere che qualcun altro batta al posto suo e siamo sempre qui a dire la stessa roba”.
L’ultima domanda quella fondamentale, ovvero cosa dovrà fare il Perugia domani per vincere, e a questo proposito dice “ quello che è riuscito a fare nelle prime partite, dovrà prendere spunto da quelle che sono state le partite iniziali quando tutti si mettevano a disposizione del compagno, quando tutti avevano voglia di dimostrare che il Perugia era stato costruito con valori importanti, le parole sono sempre le stesse, determinazione, umiltà, rabbia, voglia di vincere, cattiveria agonistica, sono tutte componenti che fanno parte del calcio e che sabato dopo sabato dovranno essere sempre migliorate e perfezionate perché più tu sei forte e più l’avversario cerca di controbattere, quindi – aggiunge – è un lavoro che inizia il lunedì con la ripresa e finisce la domenica con la partita”.
Un Perugia “cattivo” ma soprattutto propositivo e al contempo umile è quello che tutti ci si aspetta sabato contro il Crotone, un Perugia che vuole tornare a vince, un Grifo che vuole spiegare le ali perché con le sue potenzialità può farlo, deve solo ritrovare la giusta rotta, verso la meta desiderata.