Comotto non sta nella pelle: “Perugia è sempre una grande emozione per me”
Scritto da Redazione il 25/08/2020Il ritorno che in tanti aspettavano. Era già dirigente del Perugia dopo il suo ritiro dall’arrivo agonistica, ma tra il 2016 ed il 2017 c’è stata la brusca separazione, a causa dell’ambito ristretto in cui era costretto ad operare. Ora però la situazione è radicalmente diversa: per Gianluca Comotto è pronta la poltrona di direttore generale. Strano destino per il capitano di mille battaglie: aveva contribuito da calciatore a riportare i biancorossi in serie B nel 2014 ed oggi dovrà ripetere la missione sotto altre vesti. Questa mattina c’è tempo anche per la sua presentazione.
“Permettetemi di aprire in questo modo. L’ultima volta che ho messo piede in questa sala era per annunciare l’addio al calcio, oggi provo nuovamente una grande emozione. Ho spesso fatto prevalere l’aspetto sentimentale nelle mie scelte”.
Come è nata questa possibilità?
Stavo per trasferirmi a Milano poi, quando ho visto la chiamata di Santopadre, mi è scattato dentro qualcosa. È un ruolo che mi dà grandi stimoli e voglia di migliorarmi. I ricordi sono belli ma tendono a scemare, contano le capacità e i risultati
Cosa ti è stato chiesto?
Sarò il riferimento sul piano tecnico ed organizzativo. Farò le veci del presidente quando per ovvi motivi non potrà essere presente. Ci penserò io a vivere la quotidianità
Qual’è il tuo obbiettivo principale e cosa serve per ripartire?
Bisogna mettere da parte questo dramma sportivo: tiriamo una linea e non pensiamoci più. Voglio portare entusiasmo e voglia di vincere, consapevole che è stupendo nello stesso tempo difficile in tutte le categorie. Dobbiamo ricreare quelle condizioni ideali che servono per centrare gli obbiettivi
Che Perugia troverai?
Santopadre si è rimboccato le maniche annunciando Dg e Ds. Per l’allenatore siamo in chiusura; questo dimostra la volontà di far bene. C’è da correre, ma partiamo da una base di venti giocatori. Lavoreremo ore ed ore per organizzare tutto
Quale sarà il primo passo?
Quello di guardarsi negli occhi. Va sposato un progetto che esalti la voglia di sacrificarsi. Chi avrà voglia farà parte di questo gruppo, in caso contrario meglio prendere altre strade. Questa è una piazza che non vale la C, in tanti verrebbero volentieri
Alcuni giocatori, tipo Gyomber, non sono interessati a giocare in C. Quanti credi saranno ad accettarla?
Il lato tecnico lo affronterà il Ds. Ribadisco il discorso di prima: dobbiamo guardarci negli occhi e verrà fatto al più presto. Ma è la cosa che mi spaventa di meno
Quale sarà l’identikit del giocatore ideale?
Il giocatore dovrà avere fame. In un calcio dove i valori sono appiattiti bisogna avere voglia di vincere, andare oltre e sposare un progetto. La storia di un club va salvaguardata
Come pensi di gestire la società sul piano del rapporto con la città e della comunicazione?
Voglio che il calciatore abbia un contatto diretto con la gente. Si farà di tutto perché ciò avvenga. Del resto è il tifoso che spinge una squadra verso l’obbiettivo. Per quanto riguarda la comunicazione spero di essere un buon tramite tra presidente, giornalisti e tifosi
Avete già un’idea di quando la squadra possa radunarsi?
È il primo argomento che affronteremo con il mister. Spero di ripartire la prossima settimana: i tempi sono questi, visto che il 27 settembre dovrebbe iniziare il campionato. Senza dimenticare che si è chiusa il 14 agosto una stagione stressante sotto tutti i punti di vista
Già a Firenze hai avuto un primo vero contatto con questo mondo nuovo. Cosa porterai dietro di quella esperienza?
Dal punto di vista dirigenziale c’è sempre molto da imparare. Di sicuro dovrò avere più accettazione, ma se vedo che le cose non vanno come vorrei tendo a chiudere. Va bene mediare, ma ci sono dei valori sotto i quali non voglio andare. Questa è proprio la cosa che vorrei portare avanti.
Enrico Fanelli-TifoGrifo.com