Colonnello: “Ho il cuore diviso a metà, Pescara e Perugia tappe importanti della mia vita professionale. Castagner un grandissimo, portò tranquillità. Falco può fare al caso del Pescara e lo scambio Rosati-Fornasier sarebbe importante per entrambe le squadre”.
Scritto da Raffaele Garinella il 24/01/2018
Quando si parla di Pescara-Perugia, è inevitabile non pensare ad un grande ex, Gianluca Colonnello, terzino sinistro con importanti trascorsi in entrambe le piazze.
Dal 1995 al 1997 ha indossato la maglia del Pescara per poi essere acquistato dal Perugia di Luciano Gaucci nel 1997/98. Con la maglia dei grifoni ha conquistato una storica promozione in serie A, vincendo lo spareggio di Reggio Emilia contro il Torino, ed una importantissima salvezza nella stagione successiva.
Buongiorno Gianluca, nel 1995 l’approdo in serie B a Pescara, in una stagione che vide alternarsi ben tre allenatori, Oddo, Donatelli, anche se per una sola giornata, Maifredi ed ancora Oddo. Quali ricordi di quella stagione e con quale allenatore hai legato di più?
E’ stata un’annata emozionante, con l’esordio in serie B, la ghiotta occasione di affrontare il Milan in coppa Italia. Era il Milan invincibile di Capello, con dei mostri sacri come Franco Baresi, tra i più forti di sempre, Savicevic, Baggio e Weah. Quell’anno il Pescara mi prelevò dal Castel di Sangro, dove avevo vinto il campionato di serie C2. Trovai compagni di squadra straordinari come Totò Nobile ed Andrea Carnevale. Ci laureammo campioni d’inverno. Purtroppo per errori non attribuibili alla squadra, non ripartimmo bene e chiudemmo noni. Avremmo certamente potuto fare di più. Legai moltissimo con Gigi Maifredi, che ricordo con immenso piacere e tantissimo affetto.
L’anno successivo in panchina arrivò Delio Rossi, dopo una tribolata stagione vissuta a Foggia. Con lui il Pescara giunse sesto. Che ricordi hai di mister Rossi?
Con Delio Rossi ho giocato sempre titolare, e sono migliorato tantissimo sotto il profilo tecnico e tattico. E’stato un buon insegnante per me, dandomi tanto in quel periodo, nonostante ci furono tra noi un paio di divergenze. Fu una bella stagione ed avremmo meritato qualcosa di più. Purtroppo vivemmo una piccola crisi di risultati che sopraggiunse nel mese di gennaio. Avevamo una panchina corta e sono convinto, che con due-tre innesti, avremmo centrato la promozione.
L’anno successivo, Delio Rossi è a Salerno e tu a Perugia. Entrambi, alla fine, conquisterete la massima serie, seppur vivendo annate differenti. La stagione del Perugia fu parecchio complicata. Da Perotti a Bigon, poi ancora Perotti ed infine Castagner. Ricordi quando ci fu la svolta definitiva?
Avevamo una grandissima squadra e con quella stessa rosa, oggi saremmo tra le prime sette nella attuale serie A. Il presidente Gaucci allestì un organico fantastico. Cominciammo bene, con il 4-1 alla Fidelis Andria, poi ci furono alcuni errori, mancarono i risultati, forse anche per alcune tensioni che si erano create attorno alla squadra. La svolta con Castagner, che portò tranquillità, di cui avevamo bisogno. Il mister, un grandissimo, riuscì a toccare i tasti giusti.
In quella stagione il Perugia affrontò il Pescara alla 36° giornata. Allo stadio Adriatico riusciste ad imporvi con il punteggio di 2-1, grazie alle reti, in rimonta, di Rapaic e Tovalieri, dopo l’iniziale vantaggio di Zanutta. Cosa ricordi di quella gara?
Fu una gara molto difficile e complessa. Nessuno, com’è giusto che sia, ci regalò nulla in quel campionato. Meritammo ogni singolo punto, ogni singola vittoria. Definirei la vittoria dell’Adriatico come una tappa fondamentale per arrivare allo spareggio.
Fu una vittoria determinante, rosicchiaste due punti al Torino, costretto al pari casalingo dal Chievo. La domenica successiva, il meritato aggancio grazie alla vittoria per 2-1, nello scontro diretto. In cuor tuo, credevi nella serie A?
Assolutamente si, la volevamo tutti ed avevamo dentro di noi una carica immensa. Fu una giornata fantastica per noi in campo e per i tifosi presenti al “Curi”. Quando Tangorra realizzò il 2-1, ci fu una esplosione di gioia incredibile. Non ti nascondo di emozionarmi tanto ogni qual volta riguardo le immagini di quella gara.
E siamo allo spareggio Reggio Emilia, tuo l’assist per il vantaggio di Tovalieri, tuo il rigore determinante, sotto il profilo psicologico, realizzato dopo il palo di Dorigo. Grazie alla tua realizzazione, il Perugia passò in vantaggio. Lentini, deluso a fine partita non si capacitava di aver perso, secondo il suo parere contro “una squadra di morti come il Perugia”. Cosa rispondi a Gigi Lentini?
Sono trascorsi quasi vent’anni, Lentini è stato un grande talento del calcio italiano. In quella partita gioimmo tutti anche perché il Torino, nonostante la sconfitta di qualche settimana prima a Perugia, pensava di vincere in scioltezza. Il Perugia vinse meritatamente sul campo e lo dimostrammo nelle tre occasioni in cui affrontammo i granata. In quella stagione non sono mai stati capaci di batterci.
Pescara-Perugia oggi, Zeman contro Breda, il 4-3-3 contro il 3-5-2, due squadre vittoriose nell’ultimo turno contro Foggia e V. Entella. Chi vedi favorita?
Il Pescara ha totalizzato dieci punti su dodici nelle ultime quattro partite. Se guardassimo le squadre che occupano la parte sinistra della classifica, potremmo affermare che, tranne le prime due, le altre hanno tutte la possibilità di agguantare il treno dei play-off. Il Pescara è riuscito, piano piano, a trovare la giusta rotta. Giocando tra le mura amiche ha un leggero vantaggio, ma potremmo definirla una partita da tripla.
Si vociferia di uno scambio tra Rosati e Fornasier, chiuso dall’arrivo di Gravillon. Come giudicheresti l’operazione, qualora andasse in porto?
Uno scambio che potrebbe accontentare entrambe le squadre; il Pescara è alla ricerca di un portiere ed il Perugia di un difensore. Antonio (Rosati ndr), quando militavo nel Lecce, era in Primavera. Siamo stati compagni di squadra a San Benedetto. Di lui posso solo parlar bene, è un bravissimo ragazzo ed un ottimo portiere. Dispiace leggere di qualche critica di troppo.
Falco non ha reso secondo le aspettative, penalizzato da qualche infortunio e dal nuovo modulo scelto da Breda. Sarà determinante nello scacchiere di Zeman?
Giocando da esterno offensivo nel 4-3-3, con il talento che possiede, la rapidità e l’intelligenza tattica, può ritagliarsi uno spazio importante. E’un calciatore che può fare al caso del Pescara.
E’ importante che continui ad alimentare il talento con costante lavoro.
Leali, Dellafiore, Germoni, Gustafson, e la sorpresa Kouan, pescato dalla Primavera. Come giudichi i nuovi innesti del Perugia?
Un mercato che ha condotto a Perugia calciatori importanti nei ruoli in cui la società ha ritenuto importante intervenire. L’ultima parola, come sempre, spetta al campo.
Un’ultima domanda? Venerdì sera avrai il cuore diviso a metà oppure tiferai per una squadra in particolare?
Abito a Pescara, sin da bambino tifo per il Pescara ed ho avuto la fortuna di indossare la maglia della mia squadra del cuore; a Perugia ho raggiunto la serie A e sono legatissimo alla città ed alla tifoseria. Ho vissuto due stagioni storiche ed incredibili, con la salvezza conquistata all’ultima giornata. Erano vent’anni che il Perugia non conquistava la salvezza in massima serie. Ho il cuore a metà, sarà una partita emozionante per me e sono curioso di vedere come andrà a finire.
Raffaele Garinella- Tifogrifo.com
La foto concessa da Gianluca Colonnello