Christian Kouan: darò tutto per il Perugia, come chiede Cosmi. Vorrei segnare sotto la Nord.
Scritto da Redazione il 08/04/2020
L’emergenza di Christian tra ricette video trasmesse e il pallone nel condominio
“Mi alleno tutti i giorni, anche con la palla, sotto casa. Lì c’è un cartello con scritto che non si può giocare a pallone, ma i vicini sono comprensivi e, anzi, escono tutti sui terrazzi per guardarmi”. C’è tutta la spontaneità e la freschezza di Christian Kouan in questa frase con cui racconta come trascorre le sue giornate ai tempi dell’emergenza. Stamattina era uscito per fare la spesa, poi ha cucinato. Non ne era capace, prima, ma, da quando è iniziata la quarantena, si collega con la mamma in videochiamata (“non vedo i miei da otto mesi, in Francia la situazione è lievemente migliore che in Italia”) e si fa dare le ricette. Oggi si è preparato gli spaghetti con i gamberi e la tagliata di pollo.
Da Parigi a Roma
Dal XIV arrondissement di Parigi a Perugia, il percorso di Kouan è stato rapido e lui lo racconta tutto d’un fiato, ricordando anche dettagli minuziosi che spiegano con quale intensità l’abbia vissuto. Christian giocava in Francia, faceva l’attaccante, ma le cose non andavano bene e stava per smettere. Lo zio, Christian Beouai, che lo segue da vicino, tramite il fratello Serge pensa di dargli una nuova opportunità in Italia e il ragazzo approda alla Vigor Perconti, squadra romana di Eccellenza. Lì Christian gioca da attaccante esterno e segna 17 gol. Su di lui mettono gli occhi la Roma, la Lazio, il Perugia e il Nizza, squadre con cui fa provini. Anche l’Udinese, a dicembre del 2016, gli proporne di fare un provino.
Lo zio: vai a Perugia, a Roma non giocherai
Il Perugia di Goretti e Pizzimenti si era inserito con decisione e pressava il suo procuratore Paoloni e lo zio Christian. “È stato un momento particolare, anche delicato” racconta il ragazzo, che avrebbe voluto spiccare il volo verso il calcio che conta già a fine 2016, ma il presidente della Vigor Perconti era riuscito a trattenerlo fino a fine stagione. Così, quando Roma, Nizza e Perugia si rifanno sotto per acquisirne le prestazioni, in particolare gli umbri e i capitolini, Christian ne parla con lo zio. Che che gli consiglia di scegliere Perugia perché, racconta, “mi disse che a Roma avrei giocato solo in Primavera, visto che il tecnico dell”epoca, Spalletti, non era propenso a schierare i giovani in prima squadra”.
“Dissi a Pizzimenti: tra sei mesi sarò in prima squadra!”
A Perugia Christian aveva fatto il provino con Bucchi, aveva un buon ricordo e aveva anche prospettive di poter entrare nel giro della prima squadra, affidata a inizio stagione a Federico Giunti. Però, quando, a luglio 2017, Kouan arriva in Umbria, viene spedito in Primavera, perché la prima squadra era già partita per il ritiro. “Ci rimasi male, racconta, ma a Pizzimenti dissi: tempo sei mesi e sarò in prima squadra, è una questione di determinazione!”. Christian si mette in evidenza con la Primavera, dove gioca da mezzala votata alla corsa e agli inserimenti. Un giorno, insieme al presidente Santopadre, a Goretti e a Pizzimenti, lo viene a vedere anche Roberto Breda, nel frattempo subentrato a Giunti. Il giorno dopo, Breda lo chiama per allenarsi con la prima squadra.
L’esordio con l’Entella, è subito gol
La prima convocazione è contro l’Empoli, a fine anno, poi c’è la pausa per la sosta invernale. Christian ne approfitta per tornare dalla famiglia a Parigi, ma Pizzimenti presto lo richiama perché Breda alla ripresa voleva inserirlo stabilmente in prima squadra. “Mia madre rimase male perché sarei dovuto ripartire subito, ma io le ho detto che dovevo andare a finire il lavoro che avevo cominciato”, racconta con naturalezza. La prima partita dopo la ripresa è in casa con l’Entella e Christian scopre pochi minuti prima dell’inizio che giocherà titolare. “Me la sono fatta addosso -racconta coloritamente- e ho chiesto a Breda se si era sbagliato”. Poi parla con il suo allenatore della Primavera, e gli dice: “vi ringrazio, vado in campo e faccio il massimo”. Christian si ricorda tutto di quella partita: “vinsi il primo contrasto con Crimi e presi coraggio, i tifosi mi hanno dato la carica, è arrivato il mio gol dell’1-0 e subito sono andato ad abbracciare il mister”, racconta.
L’infortunio, una favola d’altri tempi e l’aiuto della fede
In sei mesi dai dilettanti all’esordiente con gol in serie b. Quasi una favola, che lega Christian al Perugia in profondità e lo porta a dire: “io darò tutto per il Perugia, fino all’ultima goccia di sudore, Perugia è come una famiglia per me”. E nella storia non mancano momenti negativi che però assumono connotati d’impatto da pathos di calcio di altri tempi. L’infortunio nella partita a Salerno dello scorso ottobre (una frattura della base del metatarso che l’ha tenuto fuori per quasi quattro mesi) è passata alla piccola, grande storia del Grifo. Perché Christian subì il trauma a 10’ dalla fine, ma restò in campo e si merito un encomio pubblico del Presidente Santopadre per la prova di attaccamento alla maglia. “Quel gesto del Presidente, dice, mi rese felicissimo”. Lui la spiega così: “eravamo sotto di un gol, erano entrati due attaccanti, Buonaiuto e Melchiorri, per cercare di recuperare il risultato. I cambi erano finiti e, se fossi uscito, saremmo rimasti in dieci e sarebbe mancato un apporto alla fase difensiva. Così ho stretto i denti e son rimasto in campo fino alla fine”. Ma, per lui che é un evangelico, tutto ha un senso alla luce della fede. “La fede aiuta a non mollare mai, a pregare sempre, prima di scendere in campo e quando ci entri. E mi è servita anche per superare l’infortunio”.
Gli sfottò di Buonaiuto, gli altri compagni e Arturo Vidal
Gli elogi di Santopadre gli valsero anche il bonario sfottò di Buonaiuto (“stampella” e “sei il figlio del presidente”) uno dei compagni con cui Christian ha più legato in questi anni a Perugia. “Con lui -dice efficacemente- litighiamo sempre ma andiamo sempre d’accordo”. Ricorda con gratitudine anche altri grifoni più esperti, ex e attuali, che gli sono stati vicini con consigli e sostegno morale: il capitano Raffaele Bianco, Valerio Verre, Lorenzo Del Prete, Santiago Colombatto. E poi, Angella e Iemmello. Ricorda anche Zebli che era già a Perugia e gliene ha parlato prima che lui venisse; Traoré e Mirval, che lo hanno aiutato a inserirsi nell’ambiente. Tra i campioni che giocano a centrocampo come lui, gli piace particolarmente Arturo Vidal del Barcellona.
Cosmi vuole che diamo tutto per la maglia
Il cambio di allenatore lo ha appreso da alcuni messaggi dei compagni, che gli hanno scritto che “Cosmi è uno molto amato a Perugia”. Lui non si sgomenta: “io sto qui per imparare e se la società ha deciso così, va bene”, commenta. Per Kouan, “Cosmi è uno che insiste anche in allenamento che dobbiamo dare tutto per la maglia. Il primo discorso che ci ha fatto è stato che lui vuole andare in serie A. Questo è un segnale chiaro per farci capire che bisogna dare tutto”. Segnale recepito nella partita vittoriosa contro la Salernitana, nella quale si sono visti anche gli effetti positivi del confronto che c’era stato nel ritiro di Cascia, dove “ci siamo conosciuti meglio e abbiamo capito bene cosa vuole il mister”.
“Vorrei segnare sotto la Nord. Il Perugia può fare bene. E la nazionale…”
Se sono rose fioriranno alla ripresa del campionato. Christian Kouan scalpita per tornare in campo ed è fiducioso sulle possibilità della squadra. E anche sulle sue personali di dare un contributo importante, magari segando qualche gol: “voglio segnare ancora sotto la curva Nord, che ci aiuta e ci dà sempre molto”. Perché così facendo non solo aiuterà il Perugia, ma potrebbe essere convocato nella Under 21 francese o in quella ivoriana.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia