Caserta in pillole prima di Perugia-Matelica
Scritto da Redazione il 24/04/2021
Fabio Caserta sta bene
Io sto bene, dopo il problema avuto nel dopo Perugia-Ravenna.
Piedi a terra, ancora non è fatta
Ora che siamo primi, le difficoltà sono maggiori perché bisogna stare concentrati e attenti al massimo. Ma il nostro percorso non deve cambiare, dobbiamo continuare a fare quello che facevano prima, sarebbe un errore fatale pensare che sia già fatta. Ora è più difficile gestire la situazione.
Niente calcoli, lavorare e non pensare ad altro
Non ha senso ancora guardare la classifica. Anzi, a farlo ci si può solo far del male. Io non ho mai pensato, nemmeno dopo Fermo, che fosse tutto finito. Adesso, è normale, il pallone diventa più pesante, ma la regola per me è sempre la stessa, affrontare una partita alla volta. Noi siamo una squadra che non deve pensare troppo, ma lavorare, agire e basta. Questa settimana ho detto ai ragazzi quello che dico loro ogni settimana, dopo ogni partita, cioè di preparare bene quella successiva e non fare calcoli o pensare ad altro. Siamo una squadra che se lavora senza pensare a nulla, può ottenere risultati importanti. Ci dobbiamo preparare con intensità e concentrazione per fare la nostra partita. So che è difficile farlo, ma alla fine questa deve essere una partita importante come le altre, da giocare con la stessa intensità delle altre. Le chiacchiere stanno a zero, la cosa più importante è il lavoro. In campo le parole contano poco. Bisogna lavorare sodo e poi, certo, in campo ci vuole anche fortuna sugli episodi. Ma se fai bene il lavoro settimanale, alla fine, alla lunga, i risultati arrivano, anche se in qualche partita non fai risultato.
Le tensioni aumentano, ma occorre restare tranquilli
Dover pensare solo a vincere può essere un vantaggio perché ti permette di pensare solo al tuo risultata, ma il rovescio della medaglia è che aumenta la pressione. Noi dobbiamo semplicemente continuare a fare il nostro percorso per vincere più partite possibili fino ala fine. Lo dico a tutto l’ambiente e ai ragazzi. I tifosi, è ovvio, possono anche sognare, ma i giocatori non bisogna caricarli troppo, perché devono pensare solo a fare in campo quello che si è preparato. Io da ex calciatore so bene che in queste circostanze le tensioni aumentano, ma occorre restare sereni e tranquilli per fare il massimo.
La forza e le motivazioni del Matelica
La partita col Matelica non sarà facile, perché la squadra marchigiana non a caso è già dentro i play off, per cui noi dovremo fare una gara migliore della loro. Il Matelica è una squadra forte, e le motivazioni contro il Perugia si moltiplicano per tutti. Lo stadio purtroppo è senza i nostri tifosi, ma già giocare al Curi per noi è una carica in più.
Angella e Sgarbi ok, Falzerano in forse.
Angella e Sgarbi stanno meglio, il primo ancor più del secondo, saranno a disposizione per essere eventualmente utilizzati. Sgarbi e Angella hanno dato tanto, la loro presenza è utile perché sono entrambi esperti, anche se Sgarbi è giovane. Angella poi ha fatto categorie superiori. L’unico aspetto da vedere è se hanno i 90’ nelle gambe, soprattutto Sgarbi. Falzerano ha qualche problemino da tempo, questa settimana ha fatto meno giorni di allenamento, vedremo se è disponibile per la gara. Negro ancora non sta al 100%, ha fatto tempo fa la pulizia al ginocchio, ha recuperato in tempi molto rapidi ed è normale che abbia qualche fastidio perché, il recupero dopo una partita è più lento. Comunque, si è allenato con la squadra.
Col Ravenna primo tempo difficile non per nostri demeriti
Mi dite che il Perugia deve evitare di ripetere la prima parte di gara fatta contro il Ravenna. Io voglio però puntualizzare che, in una partita di 90’, bisogna tener conto che ci sono anche gli avversari, con le loro motivazioni e qualità. Il Ravenna doveva fare punti per salvarsi, per cui è partito forte e per noi è diventato tutto più difficile contro una squadra arroccata e brava a chiudere tutti gli spazi, e dunque non è stato per demerito nostro il primo tempo. E aggiungo che, se non segnavamo dopo 10’ della ripresa, la seconda parte della gara sarebbe stata difficile come la prima. Insomma, può essere sembrata una brutta partita, ma per me non è stato così.
Formazione da definire
Non ho ancora scelto la formazione in tutti i suoi effettivi. Lo farò sempre in base ai soliti, molteplici criteri: stato di forma dei singoli, avversario, etc.
Le difficoltà di marzo e la reazione del gruppo, che ci ha sempre creduto
Il Perugia a marzo ha pagato le troppe partite ravvicinate e i tanti infortuni, ma la squadra è stata brava a reagire nei momenti di difficoltà. Io vedo i ragazzi che sono uniti durante il lavoro in settimana. I risultati non sono arrivati per caso, ma per questo nostro modo di lavorare, anche se poi, certo, negli episodi in campo ti deve assistere anche un po’ di fortuna, perché se un tiro prende il palo e poi va dentro o fuori, può fare la differenza e qualche centimetro può cambiare il corso delle partite. Però, il gruppo è stato bravo a crederci sempre, non si è mai disunito, neppure, ad esempio, con la Triestina quando sembrava tutto finito a cinque minuti dalla fine. Questa capacità di reagire non arriva a caso, ma perché i ragazzi hanno voglia di lottare fino alla fine, di darsi la mano, di sacrificarsi l’uno per l’altro e questo è per me l’aspetto fondamentale, essenziale, più della tecnica e della tattica. E voglio sottolineare che la squadra lo fa da tempo, soffrendo e magari sbagliando in certi momenti, ma credendoci sempre.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia