Caserta, dribbling sul futuro: “Conta solo il derby”
Scritto da Redazione il 13/05/2021
Un dribbling dei più raffinati, come quando da giocatore assumeva le redini del centrocampo. Fabio Caserta, in un’intervista concessa alle testate on line del capoluogo il tecnico si è confessato quasi a 360 gradi, eludendo soltanto un argomento: il futuro. La concentrazione sull’immediato è massimale: il 22 c’è il derby che assegnerà la Supercoppa di Lega Pro, un appuntamento a cui l’ambiente tiene davvero tanto. Testa solo al campo quindi, poi chi vivrà vedrà.
Mister, in questi giorni si parla di futuro. Avete già affrontato l’argomento?
No, credo ci sia da pensare soltanto alla Ternana
Hai affrontato la B lo scorso anno. Credi che questa squadra possa recitare un ruolo da protagonista anche in questo campionato?
Troppo prematuro parlarne adesso, farei un grosso errore. Questo derby è la partita dell’anno, poi non sappiamo quali squadre parteciperanno. Di certo sarà un campionato ancora più difficile, con qualità superiori
Quest’anno ha vinto la più forte o la più brava? O entrambe?
Non è detto che a prevalere sia la più forte. Quando si vince un campionato viene premiato chi ci crede di più. Eravamo in quattro a lottare, poi una squadra si è staccata. Nelle ultime cinque gare eravamo terzi, poi siamo stati bravi a sfruttare qualche passo falso delle altre. L’importante è non avere perso voglia e speranza di arrivare primi. Siamo stati più bravi da questo punto di vista
Abbiamo visto il calcio che prediligi oppure dobbiamo aspettarci qualcosa di diverso?
A me piace un calcio propositivo, rischiando qualcosa in certe situazioni. In certe partite è avvenuto. E’ chiaro però che ci devono essere i giusti equilibri. Quest’anno, dopo aver ottenuto risultati importanti con un altro modulo in un momento delicato, non potevo adottare il 4-3-3 per le caratteristiche dei giocatori. Ho cercato di metterli a loro agio, altrimenti avremmo fatto fatica. Ho utilizzato due punte strette ed un trequartista: Minesso e Falzerano, giocando tra le linee, potevano portare dei vantaggi
Credo che tu abbia la media punti più alta…
Mi fa piacere, ma al di questo sono contento che il Perugia sia ritornato nel campionato di B e nel calcio che conta
Nell’anno della Juve Stabia la Supercoppa non andò benissimo. Può essere una motivazione in più?
La Supercoppa è come la Coppa Italia. Prima nessuno la vuole giocare, poi quando arrivi in fondo tutti la vogliono vincere. Due anni fa non approcciammo bene soprattutto per colpa mia, non voglio ripetere lo stesso errore. Ci teniamo tanto perchè è un derby ed un trofeo da vincere
Dove può arrivare Elia nella sua carriera?
L’ho cresciuto perché negli ultimi tre anni ha passato più tempo con me che con la sua famiglia. Conosco pregi e difetti. Può fare tantissimi ruoli, mezzala compresa. Quest’anno, a differenza del passato, è stato bravo sotto porta risultando determinante. Credo possa far bene anche in serie A
Da quali paletti bisogna ripartire?
Non mi piacciono questi discorsi. Sarei contento di rimanere: mi siederò con la società e parleremo del futuro. Le condizioni devono esserci per tutti, poi dirò cosa penso e cosa vorrei
In occasione del derby i criteri di scelta rimarranno gli stessi?
Certo, valuteremo la condizione dei giocatori. Questa settimana ho deciso di lasciare i ragazzi più tranquilli possibili: avremo due giorni di scarico, da lunedì si farà un lavoro importante, dove ci vorrà voglia e determinazione. La maturità raggiunta mi fa capire che faremo bene
Chi potrà recuperare?
Proveremo a recuperare Moscati, che ha un vecchio problema muscolare. Vano ha il solito dolore alla caviglia, mentre Negro non sarà della partita. Idem Burrai, che si opererà nei prossimi giorni
Hai allenato in piazze del sud, mentre a Perugia a volte sembra che basti un punto in meno per fa sì che tutto sia diverso…
Nella partita con la Fermana fino al 90′ incitavo la squadra per cercare di vincere, dato che un punto o nessuno avrebbe cambiato poco. C’era un po’ di depressione, ma ho imparato che i campionati bisogna giocarli fino alla fine. E’ stato un anno difficile: siamo partiti in ritardo e ricompattare un ambiente non era facile. Peccato non aver avuto il calore dei tifosi. Sapevo le difficoltà e i pro e i contro di venire ad allenare in questa piazza, ma in alcuni momenti la stampa è stata troppo pessimista. Ho fatto gli screenshot di alcuni vostri articoli, farvi ricredere è stata la cosa più bella. Dopo la Triestina la positività è tornata, noi abbiamo fatto il nostro e abbiamo anche avuto fortuna
Ti piacerebbe il Curi pieno?
Certo, è uno stadio importante. L’ho visto da calciatore, da allenatore sarebbe ancora più bello.
Enrico Fanelli – TifoGrifo.com
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